Casa del Nonno 13 a Mercato San Severino
Via Caraccioli, 13
Tel. 089.894399
www.casadelnonno13.com
Sempre aperto, chiuso lunedì
Ferie in agosto
Stavolta sembra la volta buona per uno dei ristoranti più belli e affascinanti della Campania. L’ex stellato Casa del Nonno 13 fondato da Raffaele Vitale è stato rilevato dall’imprenditore Francesco Palumbo, patròn del Crub nella vicina a Cava de Tirreni, che ha voluto spostare qui Gioacchino Attianese, con cui il sodalizio va avanti bene da tempo.
Non era un compito facile: dopo l’uscita di Raffaele Vitale si sono succeduti diversi cuochi durati al massimo un paio di stagioni sino allo spegnimento progressivo dell’esperienza.
Secondo me la ripartenza avviene con il piede giusto: si riprende il filo da dove era cominciato, con i piatti che hanno lo stile di Raffaele: terragni, di tradizione, leggibili, saporiti. Il fuoco è stato riacceso per arrostire i deliziosi agnelli e le carni di Mario Laurino, il pane viene fatto in proprio, grande attenzione all’olio. Siamo nell’Agro Nocerino Sarnese, la grande dispensa prima di Napoli e ora dell’Italia dove si concentra il 70 per cento dell’industria conserviera ed è viva la cultura delle verdure e degli ortaggi in genere.
Ed è proprio sul vegetale che la mano dello chef ci ha convinto in maniera assoluta, a cominciare da una minestra maritato che noi abbiamo voluto senza la carne per iniziare, con un carciofo memorabile, in cui il lardo esalta e non copre il sapore, carciofo poi riproposto arrostito insieme all’agnello, e, ancora,una spettacolare scarola imbottita. Sapori napoletani tipici, ripuliti e ben presentati.
Grande attenzione alle paste, con i classici propilei genovese e ragù napoletano, ottimi i bottoni ripieni di ricotta di bufala e lo spaghetto con la colatura di alici. Insomma una proposta ampia e una carta dei vini colta e curiosa, con bottiglie importanti ma anche con chicche irpine ben selezionate.
L’ambiente è sempre suggestivo, i tavoli rossi hanno sostituito quelli in legno dando un giusto tocco di contrasto fra antico e moderno, fuori una corte dove si mangia quando è buon tempo, la cantina segreta a cui si accede attraverso un cunicolo, poi una sala per piccoli eventi e banchetti con sfogo nel giardino. Il Palazzo del ‘700 è insomma un vero e proprio labirinto in cui è bello perdersi.
Casa del Nonno, insomma, ricomincia da Tre, dai suoi gloriosi inizi, quando si riuscì a portare la cucina di territorio al riconoscimento della stella Michein senza perdere il consenso del pubblico. Secondo noi ci sono i presupposti perchè l’operazione possa riuscire, ma ci vorrà tempo per ricostruire la reputazione del locale non tanto verso il pubblico quanto nei confronti della Rossa che difficilmente torna sui suoi passi.
Consigliato per coppie, comitive, mangioni e gourmet, insomma, a tutti.
9 marzo 2019
Casa del Nonno 13 a Mercato San Severino
Via Caraccioli, 13
Tel. 089.894399www.casadelnonno13.com
Sempre aperto, chiuso lunedì
Ferie in agosto
Eravamo molto curiosi di provare la cucina di Francesco Franzese, giovane chef dell’anno per la guida Mangia&Bevi del Mattino 2018 qundo era al Roji di Nola, declinata nella storia di questo locale creato dal genio gastronomico-architettonico di Raffaele Vitale e la passione del patròn Antonio Angrisani. Molta esperienze negli stellati campani, una anche all’atelier di Robuchon, Francesco nel cambio aveva la necessità di orientare la bussola per quanto riguarda il reperimento del prodotto perchè il genius loci di questo spettacolare locale stellato è nell’essere espressione compiuta di materia prima dell’agro Nocerino-Vesuviano, storica dispensa della grande città. Crediamo non sia estraneo a questo deciso cambio di rotta rispetto al Roji anche il provvedenziale riavvicinamento tra Raffaele e Antonio dopo un divorzio che si era annunciato piuttosto burrascoso.
Di fatto la linea scelta ci sembra efficace e comprensibile: ci sono tutti i piatti storici di Casa del Nonno 13 affiancati ad alcune rivisitazioni che però non sono stranianti, bensi arricchiscono la proposta. Di fatto una solida tecnica che deve essere solo arricchita dalla capacità di fare la spesa e imporre in cucina prodotti sempre freschi nella maggior parte del menu.
Nel corso di una piacevole cena, eravamo in sei, abbiamo provato gran parte del menu e ne siamo usciti convinti. L’estrazione del sapore c’è ed è perfetta, nessuna accozzaglia di ingredienti, presentazioni pulite ed essenziali. Anche i piatti che hanno influenza asiatica sono molto ben concepiti e integrati grazie al’uso dei brodi, il ritorno alla brace di un cosciotto di agnello intero come è rarissimo vedere in Italia ci ha emozionato, soprattutto quando poi è stato servito con la giusta cultura di salse ben eseguite. Il finale dei dolci è spumeggiante. La carta dei vini gestita da Marco Del Litto, anche lui ex Roji, è ampia, territoriale e nazionale con una bella lista di champagne con prezzi che fanno girare la cantina.
Il prezzo? Tra i 50 e i 60 euro per una esperienza completa.
L’auspicio è che questo locale a cui siamo affezionati abbia trovato finalmente la quadra, le premesse per confermare la stella ci sono tutte. Come tutti i giovani cuochi, Francesco deve dimostrare di saper mediare tra quelle che sono le sue letture del lavoro e le esigenze della proprietà senza alzare il tavolo e andarsene alla prima occasione in cui non si è d’accordo. Il physique du rôle è dalla sua: deve costruire con pazienza questo progetto e portarlo avanti con determinazione.
Chi vivrà mangerà e berrà!
Casa del Nonno 13 chef Francesco Franzese
Casa del Nonno 13
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