Non voglio parlarvi del Carso nella storia, perché, lo ammetto, non sono mai stato uno studente modello, ma la mia passione per il vino mi porta in un territorio che mi riportano alla memoria gli sforzi dei professori per farci studiare la storia e farci conoscere il prezzo pagato dagli italiani nella guerra del Carso.
Ora, passiamo all’aspetto godereccio del programma, dove la mia amica Liliana, esuberante e coinvolgete collega e sommelier, accetta di scarrozzarmi per il Carso alla scoperta di quei vini che a me “mi piacciono assai”: vi parlo delle malvasie macerate, della Vitovska e del rosso Terrano.
Girare per il Carso mi era così famigliare vista la similitudine con la mia Murgia pugliese: muretti a secco e tanta pietra ovunque, escursioni termiche notevoli e terreni molto calcarei, quasi a smembrare inospitale, ma dove la forza e la volontà degli abitanti ne hanno reso una destinazione che fa invidia a molti territori più gettonati dal turismo d’elite.
In Puglia facciamo il recupero dei trulli, utilizzati come abitazioni stabili ad Alberobello, ma storicamente diffusi su tutta la murgia come ricovero occasionale per persone e animali. Bene, ma a Prepotto di Duino recuperano le trincee della guerra del 1915-18: bisogna andarci… e io ci tornerò.
Matei Lupinc è giovanissimo ma ha già molta esperienza di vinificazione alle spalle e anche tante certezze. Tutta la famiglia è coinvolta nella gestione dell’agriturismo con una ristorazione molto tradizionale con ricette esclusivamente tipiche e, delle camere con vista mozzafiato sul mare di Trieste: ma ci sono le foto che parlano chiaro.
Vi posso assicurare che si respira un’aria molto familiare con rilassamento garantito: ma poi ci sono i vini che completano un quadro da famiglia di campagna tutto lavoro e simpatia.
La cantina è ricavata nella roccia viva del Carso, tipico di questi territori, ed è sempre di grande effetto visitarle.
I vini di Lupinc presentano tutti le stesse caratteristiche di bevibilità, freschezza, molta acidità e sapidità, estrema fruibilità e leggibilità, nonché attaccamento al territorio, vini che si finiscono volentieri a tutto pasto.
Vitovska 2013
Partiamo con la Vitovska, un vitigno interessante, che da sempre ha suscitato il mio interesse, da cui si ottiene un vino molto secco, sapido e ricco di acidità. Dopo la fermentazione il è maturato parte in tonneau e il restante in acciaio sulle fecce fini per almeno nove mesi.
I profumi sono intrisi di note di erbe fresche come salvia e radice di liquirizia; il palato è esuberante nel corpo e nella mineralità, con sentori di mandorla e nocciola che avvolgono un’albicocca matura. Finale sapidissimo.
Costo orientativo 12-15
Malvasia 2008
E qui mi faccio prendere dall’emozione, a stento trattengo la gioia nei miei occhi nel bere un vino che già nei profumi sfoggia sentori di tabacco dolce, mandorla, erbe macerate, fiori gialli e tanto curry, rafano, sandalo e curcuma; la mineralità si esprime già dal naso e poi ti pervade tutto il palato, seguita da aromi di calvados. La sapidità imperversa ovunque rendendolo succulento e… buonissimo…. Unica nota dolente; è fuori commercio.
Anche qui fermentazione in acciaio e poi maturazione in legno per 9 mesi
Costo orientativo 12-15
Stara Brajda 2013
Questo vino nasce dal taglio classico del Carso, con Vitovska, Malvasia e Friulano, anche qui stessa lavorazione dei precedenti. Ma la particolarità è che nasce da un vigneto storico di trent’anni dove sono presenti tutti vitigni, e la malvasia resta più cruda mentre gli altri due si surmaturano leggermente e, ne scaturisce un vino con un corpo da paura (vedi bicchiere), sembra l’essenza del Carso, mineralità e sapidità lo rendono abbinabile anche a carni arrosto come i Cevapcc: polpettine di carne allungate a base di maiale e molto aglio, spezie varie; una vera ghiottoneria…
Terrano 2013
Del Terrano avevo un ricordo diverso, certamente un vino dai tannini esuberanti e tata acidità che ti affetta la lingua; mentre Matei mi lascia stupito, raccontandomi del Terrano come il vino della tavola quotidiana, che deve essere fruibile, sbicchierabile, si con i tannini evidenti, ma anche ricco di frutto che avvolgono le asperità tipiche. Non posso parlarvi di degustazione perché lo bevvi tutto…con delle costine di maiale da leccarsi i baffi e, prima ancora con degli gnocchi di patate con dentro la susina aromatizzati alla cannella, a cui, il frutto del vino si sposava da favola.
Amarena, susine, fiori rossi e pepe “assediavano” i profumi; al palato acidità e tannini erano equilibrati dal frutto e tanta piacevolezza. Macerazione in tino aperto per 10 giorni e affinamento in botte esausta per 24 mesi: tutti i vini sono con lieviti autoctoni. In estate, sul Carso, servire freddo: queste le indicazioni di Matei…
Non posso che consigliarvi almeno tre giorni a Prepotto e poi scendere a Duino. Un viaggio per veri intenditori. Non dimenticate Gorizia e dintorni … con base sempre da Lupinc
Lupinc è a Duino-aurisina (TS) in Frazione Prepotto, 11/B Tel. 040.200848 Mobile: +39.345.7171274 www.lupinc.it info@lupinc.it
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