L’Azienda Carputo è una realtà di riferimento sul territorio dei Campi Flegrei innanzitutto per l’esperienza maturata in tanti anni nonché sperimentazioni come questa che mettono alla prova questi vitigni terra.
Il cantinamento subacqueo è un’iniziativa organizzata in previsione del trentennale che cadrà nel 2025 e in vista del quale sono in programma una serie di eventi e degustazioni. Tra questi il recupero delle 2 referenze immerse giovedì ventiquattro ottobre a Napoli, a largo di Castel dell’Ovo, per avviare l’affinamento in mare di 12 mesi affinchè il vino sia pronto il prossimo autunno per il lancio nell’anno dell’anniversario in collaborazione con Megaride. A quel punto sarà svelata anche la veste grafica delle bottiglie.
L’azienda è stata infatti fondata negli anni ’90 da Francesco Carputo con il sogno di produrre qualità nei Campi Flegrei con tutto il fascino dei territori vulcanici su scala mondiale. Oggi Francesco è affiancato dai figli: Milena e Maria in amministrazione, Valentina per marketing e comunicazione, Raffaele in produzione con il supporto dell’enologo Antonio Pesce. Azienda bio certificata dagli anni 2000 che ha investito sui vitigni del territorio: Falanghina dei Campi Flegrei per i bianchi e Piedirosso per rossi ed eventualmente rosati declinati in diverse etichette.
Le due referenze immerse in mare, però, sono nuove e pensate appositamente per questo speciale anniversario oltre al fatto che saranno arricchite dall’affinamento in mare per un totale di circa 2000 bottiglie per tipo. Due vini che rappresentano la dualità dell’azienda già espressa dal logo stesso: il sole e la luna. Quindi, dice Valentina Carputo, “Non solo il maschile e il femminile come anime aziendali che si combinano ma anche la dualità nell’approccio a ciascuna iniziativa: in questo caso, abbiamo scelto uno spumante – una tipologia già classica per l’affinamento sottomarino – e un rosso, come forma di sperimentazione, e poi il gioco tra il fuoco dei Campi Flegrei e il mare di Napoli che cullerà le bottiglie per un anno”.
Abbiamo, infatti, uno spumante Metodo Classico Millesimato (2021) 100% Falanghina, sui lieviti per circa 30 mesi, sboccato nella prima decade di settembre (2024) in attesa dei 12 mesi in mare. Il Rosso è un Campania Rosso IGP 2020, uvaggio di uve Piedirosso stramature per circa il 40% più 60% di Aglianico dell’Alta Irpinia in fermentazione a temperatura controllata con follature soffici per circa 25 gg con 2 dèlestage, svinatura del solo vino fiore con una resa di circa il 60%, permanenza in acciaio per 6 mesi sulle fecce fini con leggeri rimontaggi settimanali, poi tonneau per circa 36 mesi e imbottigliamento a giugno 2024 prima dei 12 mesi in mare.
L’enologo Pesce spiega che “L’idea di procedere con questo obiettivo ambizioso, è stata motivata dai molteplici benefici rilevati da questo tipo di procedura di affinamento: la temperatura costante, la quasi totale assenza di luce, la pressione forte e costante verso l’interno”.
Mentre Raffaele Carputo racconta come l’idea di progettare vini che sfidassero il tempo era nata già in vista dei 25 anni dell’azienda ma la pandemia ha costretto a rimandare i festeggiamenti “finchè non si è pensato al mare con un’attenta pianificazione alla base di una collaborazione con l’imprenditore Francesco Lerro, concessionario della cantina sommersa”.
A seguito dell’immersione ci siamo recati in cantina per la degustazione dei vini allo stato attuale prendendo le note di degustazione che andremo a comparare con quelle che del prossimo anno a seguito dell’affinamento sott’acqua.
SPUMANTE METODO CLASSICO MILLESIMATO 2021
Pallido nel colore, brillante nell’aspetto, il vino si presenta giovanile al naso con note floreali e di mela verde prima ancora che di panificazione; l’affinamento di 30 mesi si palesa – invece – nell’equilibrio che offre il sorso oltre che nella bellissima cremosità già annunciata dalla finezza delle bolle.
CAMPANIA ROSSO IGT 2020
Un vino denso e compatto, profondo nel colore e al naso con note di frutta nera quasi in confettura, cacao, speziatura mista e un legno da digerire in vista della maturazione ancora non completa. Il buon andamento dell’annata 2020 si percepisce dalla maturità del tannino tra l’altro molto ben bilanciato dalla dolcezza di frutto e il tenore alcolico in attesa dell’integrazione che quest’anno in acqua concederà.
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