Corso Vittorio Emanuele, 71
Tel. 0831.996286
www.giasottolarco.it
Sempre aperto, chiuso il lunedì. Ferie nella seconda metà di giugno
Della vacanza pugliese si parla un gran bene tra quelli che seguono il trend. Masserie, olivi centenari e muretti a secco, una luce particolarissima e una gastronomia di corpo e d’anima. è questa la sintesi del «rural chic» che attira sempre più turismo interno di qualità. Spuntano come funghi nuovi resort e anche i ristoranti si adeguano. Teodosio Buongiorno però non ha bisogno di «adeguarsi» a nulla. Anni di ricerca e di felice sperimentazione hanno tracciato una strada netta, che oggi riesce come nessun’altra a interpretare al meglio la cucina pugliese. Dici «osteria di paese» e pensi a ben altro. Invece, qui a Carovigno, «Già sotto l’arco» è un’oasi di benessere assoluto. Un luogo lieve e magico dove la tenuità dei colori, la musica dei passi del servizio, il cromatismo dei piatti, i sapori netti e pieni contribuiscono a creare un’atmosfera unica e irripetibile. In questo paesino a due passi da Ostuni c’è una certezza: «Già sotto l’arco» è oggi il miglior locale di Puglia.Perfetta sintesi di leggerezza e gusto nei piatti semplici solo all’apparenza: la burrata in pasta kataifi su salsa di pomodoro, con capocollo di Martina Franca, è perfetta; così come l’insalata tiepida di gamberi all’arancia. Non è banale il tortino di melanzane, pomodoro, mozzarella e basilico. La tradizione viene reinventata perfettamente nel piatto di fave e cicoria con peperoni dolci fritti e cipolla di Acquaviva, mentre la ricerca si esprime compiutamente nei cannelloni di pesce con pomodorini e nel risotto zucchina e menta con pancetta croccante.Le belle sale settecentesche che s’affacciano sulla piazza al centro del paese, arredate con cura minuziosa (particolarmente belle le ceramiche di Grottaglie), invitano al relax più piacevole, quello della convivialità sommessa, non gridata, che si accompagna al buon cibo. Deliziosa la braciola, classico involtino alla pugliese; eccellente il filetto di puledro con citronette, rucola e patata arrosto. Si oscilla tra carne e pesce nelle costolette d’agnello scottate con caponatina o nella ventresca di tonno rosso di Carloforte con julienne di verdure e salsa agli agrumi. A farcela, bisogna pizzicare qualcosa dal carrello dei formaggi, accompagnando il tutto con squisiti panini di casa e i suggerimenti di Teodosio, che cura personalmente la cantina. Nè si possono tralasciare i dolci, tra i quali spicca un delizioso parfait all’arancia, un cheesecake con salsa al melograno e il classico «sporcamusi», una millefoglie con crema pasticcera. Accoglienza semplice e garbata, conto neanche caro data la qualità del locale: sui 60 euro.
Santa Di Salvo
Il Mattino del 3 agosto 2008
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