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Sempre aperto.
Ferie da fine ottobre a Pasqua
Reduce da una grande scorpacciata di tonno in cui ho ritrovato la gestualità e i profumi della mia amata Cetara, ecco qui il consiglio, banale e scontato per chi segue le guide, per fare qualche esperienza in più a Carloforte con la benedizione di Enzo Vizzari e Marco Bolasco. La differenza fra le due località è sostanziale, nel senso che qui ci sono tonnare tradizionali e non solo turistiche come a Favignana mentre a Cetara c’è la flotta. Nella ristorazione il genius loci è lo stesso, ma mentre in Costiera i tre locali hanno più o meno lo stesso stile, direi classico saldamente ancorato al gusto del prodotto ma modernamente rivisitato nelle presentazioni, nell’isoletta sarda ci sono molte tipiche trattorie di mare e un ristorante, Nicolo, che si staglia decisa verso la ricerca, per non dire la sperimentazione. Siamo in una zona che adesso inizia a diventare turistica, prima da un lato della costa c’erano i lavoratori di Carbonia e Iglesias, dall’altro i pescatori di tonno. Così per tanti anni, sino a quando un agricoltore, Luigi Pomata, rileva il ristorante dell’Hotel Riviera e cambia mestiere. Il figlio Nicolo si è poi spostato sul lungomare carlofortino, quasi di fronte allo sbarco dei traghetti, e ha cominciato a cucinare tonno e pesci per gli operai e i primi visitatori delle due isolette, popolate da genovesi di ritorno dalla Tunisia nel ‘700. Luigi Pomata è la terza generazione, quello che ha fatto il salto vicino con il bistrot Niko pizza e grill e a Cagliari con Next Door, e che ha introdotto le novità più rilevanti nel piatto mentre il papà gira ancora tra i tavoli come un ragazzo, bandana scanzonata, allegria e voglia di vivere. Buona batteria di antipasti per cominciare: parmigiana di melanzane al pesce spada con mozzarella di bufala della trexenta, insalata di gamberi rossi con pomodoro e patate confit, olio al basilico, la bresaola di tonno con composta di falde di pomodoro alle erbe, fagottini di tonno affumicato con crema di ricotta di capra e melanzane, polipo in insalata alla Carlofortina con patate e intigolo leggermente piccante, e, ancora, il tonno sott’olio di cui si potrebbero mangiare chili e chili. Tra i primi, un classico è senz’altro le linguine con tonno, capperi, olive e pecorino, in carta dal 1973, le trofiette al sugo di cernia e zafferano, la parmigiana di pescespada, e ancora le crepes croccanti farcite con cozze, gamberi e zucchine. Strepitosi dolci tra cui il cilindro al cioccolato e il soufflé freddo di cassata carlofortina con agrumi canditi e salsa alle fragoline selvatiche. Bella cantina di vini sardi e nazionali. Servizio attento, molto marinaro, atmosfera rilassata. Sui 50 euro.
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