di Francesco Aiello
Il destino degli incendiari, si sa, spesso è quello di ritrovarsi a fare il pompiere. Incontri Carlo Petrini, invece, e scopri che il fondatore di Slow Food è diventato ancora più radicale, se possibile, nella sua scelta si sostegno in tutto il mondo di una agricoltura “sana”, in grado di dare prodotti “buoni” ed alimentando una economia “giusta”.
Per il Guardian è una delle cinquanta persone in grado di salvare il mondo dalla catastrofe ecologica. Parla di ecologia, gastronomia e sviluppo sostenibile con Barak Obama, Carlo d’Inghilterra ed Angela Merkel che di fatto lo considerano un loro consulente in fatto di cibo ed agricoltura.
A distanza di cinque anni dall’ultima visita torna in Penisola Sorrentina Carlin Petrini e consegna i riconoscimenti a quanti, tra produttori e ristoratori, si sono distinti nell’adesione fedele ai principi di Slow Food. La cerimonia di premiazione, tuttavia, è anche l’occasione per discutere delle emergenze ambientali stanno mettendo in ginocchio l’economia della Campania. “Rifiuti e diossina nella mozzarella di bufala sono le due facce della stessa medaglia e rappresentano il risultato di una economia che considera la terra come una risorsa da sfruttare”, dice Petrini. Inevitabile il riferimento all’anello debole della catena di produzione, il coltivatore-allevatore che nella maggior parte dei casi “non ha alcuna responsabilità di quanto è stato fatto sulla e contro la terra”.
Le responsabilità? “Della classe politica, incapace, di fare scelte radicali e consapevoli in una campo, quello dell’agricoltura, che dovrebbe essere alla base del sistema produttivo”. Ma ce n’è anche per i consumatori che, dati del Sole 24 ore alla mano, destinano una eguale percentuale del loro reddito, circa il 14 per cento, all’alimentazione ed al telefonino.
La platea, ascolta ed applaude. D’altra parte Petrini è ospite in una terra la Penisola Sorrentina, appunto, che ha fatto del patrimonio ambientale un valore da tutelare. E non è certo un caso se in prima fila ci sono tutte le stelle dalla gastronomia, cuochi e ristoratori che anche grazie allo stimolo ed alle indicazioni di Slow Food hanno fatto della valorizzazione dei prodotti del territorio la bandiera di una cucina sana e di successo.
Emergenza a parte, tuttavia, la manifestazione di Villa Fondi a Piano è stata l’occasione per premiare “coloro che in questi anni sono riusciti ad interpretare al meglio le iniziative e lo spirito della nostra associazione”, come ha sottolineato Rita Abagnale, responsabile della condotta Slow Food della Costiera.
Ecco dunque sfilare sul palco volti noti e meno noti come Sabato Abagnale della Fattoria Didattica “Terra, Amore e Fantasia”; Angelo Abagnale, produttore del Presidio “Carciofo Violetto di Castellammare di Stabia”; Pasquale Abagnale, produttore del Presidio “Pomodoro San Marzano”; Tonino Morbillo, pescatore del Presidio dei “Gamberetti di nassa”; Luigi Parlato, casaro storico della Penisola Sorrentina; Giovanni Ruggiero; sindaco del Comune di Piano di Sorrento; Rosa Russo Gargiulo, presidente Fidapa, Costanzo Iaccarino, dell’Hotel Imperial Tramontano; Alfonso Iaccarino, patron del “Don Alfonso”; Maria Aprea dell’Osteria “La Torre” – chiocciola Slow Food; Mimmo De Gregorio dell’osteria “Lo Stuzzichino” – chiocciola Slow Food; Mariano VinacciaProduttore – Presidente “Coop. Solagri”.
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