Pizzeria Country House Carinaro
Via G. D’Annunzio 42
Tel. 081.5027971
www.countryhousecarinaro.it
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Aperto sempre
Pizze da 4 a 10 euro
di Tommaso Esposito
Siamo in provincia di Caserta. Qui vicino ci sono le residenze dei militari della Nato.
E qui Raffaele Russo, il cuoco, dopo aver dismesso l’attività commerciale, ha aperto una ventina di anni fa questa struttura polifunzionale, in cui il cibo la fa da padrona.
Eventi, banchetti, ma soprattutto, nella rustica sala meno grande, una cucina quotidiana, familiare, di servizio per chi da queste parti lavora, appassionata per chi vuole assaggiare cose buone.
Antonio, il giovanotto di famiglia, trenta anni, ha pensato bene di dare ora una svolta alla pizzeria.
Qui il forno, in verità, era già acceso da un po’.
Lui poteva dedicarsi alla sua professione nel management turistico, conosce quattro lingue, è attivissimo sui social (sono arrivato qua seguendolo su Instagram), ma ha deciso di conoscere tutto sulle farine, le lievitazioni, il pane.
E, ovvio, della pizza.
Cosicché, dopo aver frequentato corsi, fatto stage da panettieri, fornai, pasticceri, si è riservato la responsabilità di governare i processi di panificazione e ha scelto un team di pizzaioli ( Adriano Dogali , Vincenzo Consiglio, Valerio Franciosa, Vincenzo Colantuono) che ammaccano e infornano.
Naturalmente si è riservato pure di scegliere materie prime eccellenti, dai pomodori, agli oli, ai salumi.
Insomma ottime premesse per sedersi a tavola.
Dunque, farine tipo 0 e 00.
Alta idratazione. Lievitazioni lunghe.
Un po’ di temperatura controllata, un po’ ambientale.
Taglia M del pizzometro.
Cornicione a canotto.
E boccone goloso.
A cominciare dalla Margherita.
Qui il pomodoro è San Marzano Dop Grimaldi, la mozzarella è di bufala, ma è tagliata come il fior di latte.
L’olio è buono, e il risultato è ottimo.
Anche i fritti fra cui questa pizzella cosiddetta montanara con la zuppa forte zuffritto (ingredienti by Cillo) è fantastica.
Bella, delicata e decisa nei sapori, è la Nero e Zafferano.
Crema di latte con zafferano, mozzarella di bufala affumicata aversana, un po’ di caciocavallo, e salame di nero casertano.
Amarcord con i Sapori della Nonna. Rraù di San Marzano, polpettine fritte, fonduta di provola di Agerola, una manciata di pecorino e via!
Fusioni inter regionali con Incontri Siculo Romagnoli a base di Mortadella di Modena e Pistacchio di Bronte.
Infine la pastiera.
Buona fattura casalinga, niente dolci dalla pasticceria della porta accanto.
Birre e vino senza grandi pretese.
E la passione di Antonio che ti coinvolge, ti prende e ti invita a ritornare.
Ah, fra qualche mese lui aprirà una pizzeria dalle parti di Mosca.
Qui a Carinaro, però tranquilli, sarà tutto sotto controllo: pizzaioli addestrati alla grande e controllo a distanza con webcam.
Alla Putin, insomma.
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