Il mare, la roccia, il panorama sono ancora come doveva vederli Jackie Kennedy quando arrivava fino a qui, fino alla Grotta Azzurra. Oggi, con i tavoli a strapiombo sul mare il Riccio è un ristorante di grande atmosfera mediterranea, con uno dei più esclusivi beach club dell’isola.
Da tre anni di proprietà del Capri Palace ha avuto uno start up importante grazie alla mano verace e sicura di Andrea Migliaccio, trentenne ischitano con i piedi ben piantati a terra (sic) ma anche tanta voglia di portare in giro per il mondo, attraverso i suoi piatti, la cucina tradizionale dell’isola, solo più leggera e vivace. Oggi, da executive chef dell’Olivo sta gestendo la sostanziosa eredità di Oliver Glowig, con il quale ha lavorato fino alla sua partenza.
Al Riccio oggi c’è invece Salvatore Elefante, ragazzone sorridente, trenta anni appena compiuti anche lui, fedele interprete dei piatti marinari tipici del territorio.
Tutta la luce dell’isola avvolge sedie e tavoli di colore azzurro e se chiudete e riaprite gli occhi potreste essere di nuovo qui o altrove, in un’altra isola del Mediterraneo. Un lungo bancone con il pesce di giornata, per scegliere cosa mandare al forno o all’acqua pazza.
Oppure cosa farsi sfilettare crudo, insieme alle ostriche e ai frutti di mare locali. La cucina, bellissima e vivace, è a vista. Ma soprattutto sono a vista decine e decine di dessert in quella che è stata chiamata la «stanza delle tentazioni». Arredata con i toni del turchese e dell’azzurro con delle splendide ceramiche vietresi, raccoglie tutto il meglio della pasticceria classica napoletana con un pizzico di innovazione nella presentazione.
Sull’enorme tavolone centrale troverete vassoi di cupolette capresi e anacapresi (cioè le capresi al limone), sfogliatine con crema e amarena, dette anche “code di aragosta”, profiteroles al limone e al cioccolato, babà, delizie al limone, crostatine di fragole e una coreografica scelta di dolci al cucchiaio. Il tutto in veste molto moderna e alleggerita. Insomma, qui l’unico peccato vero è resistere a queste tentazioni.
Basteranno dunque un paio di occhiate e non più di tre minuti per capire che dietro l’aria scanzonata e vacanziera del terrazzo e del personale c’è in realtà un servizio che definire solo professionale rischia di essere offensivo. Il direttore Roberto Bonetti, aria da marinaio e occhi capresi (non fatevi ingannare dall’azzurro, in realtà è di Sondrio) ci racconta la storia del posto e descrive le coccole riservate ai clienti, dal servizio navetta via terra e via mare, al solarium, ai lettini per il sole tra le rocce. I giovani che servono ai tavoli si muovono come coordinati in un gioco di squadra, tutti sono molto presenti e informati.
La cucina lavora che è un piacere, stile semplice e veloce, adatta a chi fa una pausa tra un bagno e l’altro o tra una passeggiata e un’escursione. Ricette locali preparate con mano leggera e presentate in maniera moderna. Un menu costruito su prodotti locali di grande qualità e persino politically correct, a partire dall’esclusione del tonno rosso e dalla dichiarazione di rispetto dei protocolli europei di pesca.
Tra gli antipasti, tris di tartare con spigola, palamita e ricciola; insalata di mare con polipo, calamari, gamberi e seppie; carpaccio di spigola con insalatina di carciofi e polpa di riccio; zuppetta di cicerchie con pesce bandiera, gamberi e calamari; ma anche i classici mai superati: l’insalata caprese con pomodori e fiordilatte e il fritto napoletano.
Tra i primi piatti, linguine con zucchine e gamberi crudi e cotti; un ricchissimo risotto alla pescatora; i paccheri con melanzane e provola affumicata; la pasta mista con fagioli cannellini al profumo di mare e, quando ci sono, spaghetti con i ricci.
Per i secondi piatti si può scegliere il pescato del giorno da fare alla griglia, al forno, o all’acqua pazza oppure i totani con le patate o, ancora, l’intramontabile frittura mista. Molto richiesti i rombi o i pesci san pietro al sale cotti in crosta di pane con erbette aromatiche.
Una carta dei vini non impegnativa ma molto professionale, intelligente e ben studiata (curata dal sommelier dell’Olivo, il mitico Angelo Di Costanzo). Sul servizio abbiamo già detto, sui dessert anche: il suggerimento è di lasciarsi tentare, ovviamente. Conto sui 75 euro.
Il Riccio
Ristorante e Beach Club
Via Gradola, 4 (Grotta Azzurra, Anacapri) Tel. 081.8371380
Aperto a pranzo e a cena, da aprile ad ottobre.
www.ristoranteilriccio.it
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