Al Caprì
Via Roma, 38, 80076
Telefono: 081 837 7108
Prezzo p.p.: a partire dai 70 Euro
di Ugo Marchionne
Ricomincia il mio viaggio sull’Isola azzurra, riprendo il mio 2020 caprese parlando dell’ultima struttura visitata nel 2019 e di un giovane chef, già noto a questo archivio: Antonio Andreozzi. Il progetto di Al Caprì dopo gli anni della consulenza Made in Don Alfonso 1890 parla di una cucina fresca, giovane, di una proprietà solidissima e di un bravissimo cuoco che dopo i tempi trascorsi all’1Q84 di Villaricca vive una seconda giovinezza a Capri, cercando con i mezzi a disposizione di imbastire, come richiesto dalla proprietà, una proposta a tutto campo, una bella dimostrazione di come le strutture a Capri possono rinascere, rigenerarsi e ritrovare quella continuità di risultati che ha portato Al Caprì a solidificare un grande riscontro di pubblico anno dopo anno.
Comprendere la cucina e le idee dietro la filosofia di Al Caprì non è un’operazione complicata, anzi. Dal lievitato al gelato al fine dining di Antonio Andreozzi, dal crudo di mare, ai classici all’italiana passando alle contaminazioni giapponesi, la mission della proprietà di Al Caprì è quella di accompagnare il turista piuttosto che il commensale a tutto tondo intorno alle necessità ed alle voglie del gusto. Riprendo dopo la fine del 2019 il discorso su Al Caprì perché ci tenevo che il mio percorso a Capri riprendesse lì dove si era interrotto un anno fa. Innanzitutto il plauso principale va alla proprietà e ad Antonio in primis nel tenere una brigata bella compatta ed ordinata sempre e comunque, in un contesto molto elevato di una location sofisticata, curata eppure adatta anche ai grandi numeri ai quali Capri obbliga ad uniformarsi.
I piatti del Capri, spaziano dalle ingegnose proposte di mare di Antonio, ai grandi classici della cucina di pescato, fino alle tante sensazioni nipponiche presenti da sempre nella filosofia e nei mezzi di questo giovane chef, Per primo con i suoi famigerati Dim Sum al Ragù o con i suoi Noodles alla Nerano Antonio ha dato via ad un trend e sebbene la cultura gastronomica pop non gli abbia riconosciuto i dovuti meriti, gli occhi ed i palati attenti di chi conosce la fusion in Campania, conoscono perfettamente i grafemi di una firma gastronomica ben distinta.
La cucina del Caprì è molto migliorata negli ultimi tre anni, arrivando ad un livello veramente importante, i tanti investimenti fatti, in cucina come in cantina hanno portato indiscutibilmente frutti e risultati. Un ristorante adatto ad una clientela transgenerazionale con proposte per tutte le tasche, corroborate da un’ottima materia prima, che a Capri rappresenta davvero un fattore importante, il tutto supportato da un ottimo servizio di sala, molto attento e da un clima veramente rassicurante in ogni suo aspetto.
Il nuovo corso del Caprì con Antonio Andreozzi è davvero una bella certezza e trasmette in gran misura una buona cucina di sostanza con delle ottime punte di raffinatezza e gourmandise quando Antonio viene lasciato libero ai suoi pensieri, alla luce dei quali interpretare il mare. Proposta peraltro completata quest’anno da un Meat Corner come al RO World di Nola e di un Sushi Corner come in tantissimi ristoranti di Miami o della Cote d’Azur francese.
Via Roma 38, 80078 Isola di Capri
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