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Capri celebra il gusto e l’accoglienza con “Ho.Re.Ca. Days” 2025

Pubblicato in: Eventi da raccontare
Capri-Hotel San Michele Anacapri “Ho.Re.Ca. Days” 2025

di Tonia Credendino

All’Hotel San Michele di Anacapri la seconda edizione dell’evento che unisce professionisti del food & beverage, turismo e ospitalità

Capri è sempre la scelta giusta. E quando ad accogliermi è l’inizio di una primavera silenziosa e luminosa, con temperature miti e un’isola quasi vuota, diventa anche la scelta perfetta. Il 2 e 3 aprile, nella straordinaria cornice dell’Hotel San Michele ad Anacapri—sospeso tra cielo e mare, con una vista che toglie il fiato—si è svolta la seconda edizione di “Ho.Re.Ca. Days”, l’evento dedicato agli operatori dell’accoglienza: hotel, ristoranti, bar, case vacanza e tutto ciò che ruota intorno al mondo dell’ospitalità di qualità.

Ingresso -Hotel San Michele Anacapri “Ho.Re.Ca. Days” 2025

Organizzato da Gabriele Massa, mente e cuore del progetto “Capri Sommellerie”, insieme a “Italian Food Trading” e “Proposta Vini”, l’evento ha riunito oltre 50 aziende tra vini, spirits, gastronomia di nicchia e prodotti innovativi. Non solo addetti ai lavori: tanti turisti curiosi hanno fatto tappa all’hotel per scoprire, assaggiare, conoscere.

L’atmosfera era quella delle grandi occasioni, ma con il calore di un incontro tra amici e colleghi che condividono la stessa passione.

Tra i volti familiari, ho avuto il piacere di rivedere Francesca Bonzano, dell’azienda Castello di Uviglie nel cuore del Monferrato. Francesca mi ha raccontato dei vini Hosteria, rosso conviviale da Pinot Nero e Barbera, e Le Cave, raffinato Metodo Classico affinato nelle storiche cave sotterranee dell’azienda.

Accanto a lei, un altro incontro intenso: quello con Letizia Cossignani, dell’azienda Cossignani L.E. Tempo. Con il fratello Edoardo ha dato vita a un progetto familiare partito da un sogno non subito condiviso dal padre, ma portato avanti con determinazione. I loro spumanti Metodo Classico nascono da uve autoctone marchigiane come Pecorino e Sangiovese e portano impressa una filosofia precisa: rispetto per il tempo, per la natura, per le origini. Il logo dell’azienda, un serpente che si morde la coda, è un simbolo di eternità e trasformazione: proprio come il vino.

Francesca e Letizia condividono anche un legame prezioso: entrambe fanno parte dell’associazione Le Sbarbatelle, una rete di giovani produttrici under 40 che stanno rivoluzionando il modo di fare e raccontare il vino in Italia. Sarà un piacere ritrovarle presto al Vinitaly, tra storie, assaggi e tanta energia femminile.

Tra i protagonisti assoluti della manifestazione, Capri Moonlight è stata la vera special guest: Capri a Capri. Un progetto vinicolo con sede sull’isola e a Napoli, partner dell’Agricola Celentano per produrre vini biologici nelle zone di Monte Solaro e Migliera. A “Ho.Re.Ca. Days” hanno portato il loro Caprice Brut Rosé, uno spumante da uve Aglianico che mi ha colpita per la sua eleganza luminosa: rosa tenue, perlage fine, naso fresco e fruttato, sorso vibrante e armonioso. Un vino che racconta la luce del tramonto su Capri. Ma non è finita qui: il loro “Capriccio di Falanghina”, il “Rubino” da Aglianico e Piedirosso, e il liquore “Goccia Azzurra” ispirato alla Grotta Azzurra, dimostrano che qui la viticoltura è cultura, identità, bellezza.

E poi ci sono le storie che ti sorprendono. Come quella dei ragazzi di Sorrentino Vini, che mi hanno fatto assaggiare il loro Frupa Piedirosso e mi hanno fatto scoprire FRUPA Cosmetics, linea di cosmesi naturale nata dalle vinacce fermentate dei loro vigneti sulle pendici del Vesuvio.

Un ponte tra vino e bellezza, tra scienza e poesia. In questi due giorni ho conosciuto persone straordinarie, anime in cammino, come anche Paul Balke, giornalista e scrittore olandese che ha lasciato la giurisprudenza per dedicarsi al vino. Dal Piemonte all’Irpinia, continua a raccontare storie vere, fatte di vigne e radici.

Tra i momenti più gustosi c’è stato l’incontro con Debora Caruso e la sua mamma, custodi della tradizione del raviolo caprese. Ho assaggiato la loro versione fritta, ripiena di caciotta e maggiorana: una carezza saporita, che racchiude tutta l’anima dell’isola.

E poi, naturalmente, il talento di Sabatino Cillo, “lo stilista della carne”: il suo prosciutto cotto pluripremiato ha raccontato, in un solo morso, anni di ricerca, artigianalità e perfezione.

E tra tutte le figure che si muovevano tra i banchi d’assaggio, tra chi serviva un piatto e chi raccontava un’etichetta, una presenza centrale era quella di Gabriele Massa. Classe, energia, passione. È lui il cuore pulsante di “Ho.Re.Ca. Days”, e quando mi ha raccontato la sua visione, ho capito che questo evento è molto più di una fiera: è un progetto culturale.

“Chi si forma non si ferma”

Gabriele, 43 anni di esperienza nel food & beverage management, è oggi uno dei punti di riferimento per la formazione professionale nel settore. Lo incontro tra una presentazione e una stretta di mano, e mi racconta con lucidità ed entusiasmo il suo perché.

Gabriele, qual è la visione che anima un evento come “Ho.Re.Ca. Days”?

«L’obiettivo è creare connessioni forti tra formazione, aziende e hotellerie di alto livello. Capri ha una clientela d’élite: servono figure preparate, capaci di offrire un servizio a cinque stelle lusso. Questo evento è una piattaforma per far incontrare chi forma, chi produce e chi accoglie. Io credo molto in questa sinergia, soprattutto per motivare i giovani a fare bene questo mestiere, con passione e disciplina.»

Come nasce il tuo legame con Capri e con il progetto formativo sull’isola?

«Dopo dieci anni in Liguria, sono tornato a Capri nel 2001. Con Claudio Coppola, mio grande amico, abbiamo costruito percorsi formativi e iniziative come questa. Il mio sogno è creare una scuola alberghiera modello, come un convitto, dove si studia, si dorme, si lavora, proprio come in un hotel vero. Capri merita questa eccellenza, perché la sua prima industria è l’ospitalità.»

La sua voce si fa più bassa mentre osserva gli studenti che, con la divisa stirata e lo sguardo fiero, servono un calice o portano un piatto. «Sono loro il futuro. Noi dobbiamo solo crederci per primi.»

Una chiusura in dolcezza: prima di andare via, un ultimo regalo: i faraglioni di cioccolato fondente con crema ai limoni di Capri. Un equilibrio perfetto tra intensità e freschezza, tra estetica e gusto. Un dolce che racconta l’isola anche così: con un gesto di bellezza.

“Ho.Re.Ca. Days” non è stato solo un evento. È stato un racconto corale di passione, visione e accoglienza. Capri, ancora una volta, ha fatto centro.

 


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