Capri, alla ricerca del Cenone perduto, ma più economico di quello di Cracco a Venezia

Pubblicato in: Curiosità
Capodanno Capri Piazzetta

di Mascalzone Latino

Per celebrare il Capodanno a Capri, ci si aspetterebbe di spendere una fortuna. Certo, nulla qui
è regalato. Ma niente paura: non esiste il rischio di avvicinarsi nemmeno da lontano ai 1.500 favolosi euro necessari per gustare a Venezia il menu elaborato da Carlo Cracco nell’ambito di una serata da sogno in uno degli angoli più fascinosi della Laguna.
Certo, se appartenete a quei grupponi di ragazzi festanti che arrivano con l’ultima nave e ripartono all’alba del primo dell’anno dopo aver passato la notte in bianco ballando in Piazza o cantando in coro dentro Anema e Core, il problema non si pone. L’alcol e i toast non mancano mai nei famosi bar aperti sotto il Campanile (vedi la squadra guidata al Tiberio dall’inossidabile Costantino) e nelle discoteche.
Ma se invece cercate la formula classica del cenone o più semplicemente una buona tavola attorno alla quale raccogliersi, beh allora diventa complesso. Chiuso il Quisisana, chiuso il Palace ad Anacapri, chiusi i grandi alberghi, ci si rende conto che – nonostante gli appelli del Sindaco – son pochi e valorosi i ristoratori che non hanno gettato la spugna, mentre la gran parte dei patron celebra lontano, spesso recuperando tra Caraibi e Thailandia il caldo che a casa il lavoro estivo rende loro proibitivo.
Dunque le pretese carestose delle grandi città qui svaniscono, nonostante la concorrenza sia accanita dato che i posti a tavola sono pochi. Al Villa verde, dove si entra scendendo attraverso una incredibile galleria fotografica di vip nostrani e foresti, la bella corte aperta che l’estate offre un gradevole fresco ora è chiusa da tende di plastica e riscaldata da tanti ‘funghi’. Non è uno stellato (Guida Michelin) ne’ un cappellato (Guida Espresso), e la pizza arriva po’ moscia, ma le paste sono corrette, così come l’Angus e il trancio di pesce. Il cenone costa 150 euro, un decimo di quello del più famoso chef televisivo d’Italia.

E ancor meno costa attovagliarsi nientepopodimenoche con l’Imperatore Tiberio: al Villa Jovis per 130, si va dal risotto allo champagne con scampi al cotechino con lenticchie passando per l’ananas con gelato. Piccola e raccolta dietro la Chiesa, la simpatica Osteria di Donna Rachele, gestita con simpatia e bel piglio da Loredana.
Per i meno pigri e gli sportivi attratti da una bella passeggiata verso la vecchia campagna e il Piano delle Noci, merita assolutamente provare le invenzioni tra il classico e il contemporaneo proposte da Tonino a Dentecala: 85 euro senza vini. Anche perché qui in tema di vini e distillati ci si può sbizzarrire consigliati da un sommelier di notevole esperienza.

 

Prima di ripartire, la prima mattina dell’Anno Nuovo, spaghetto di buon augurio al sole di Marina Piccola, alla Piazzetta, dove il rossocrinito Gregorio spianerà la strada al 2017.


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