Via Luigi Serio, 8
Tel. 081.8015757, fax 081.8798747
www.hotelcapolagala.com
Aperto sempre, solo la sera in estate
Chiuso lunedì, ma in estate. ferie da gennaio a marzo
Torniamo dopo più di un anno a Capo La Gala per provare la cucina di Danilo Di Vuolo. La progressione dei piatti ci ha impressionato ancora di più: questa cucina a pelo d’acqua ha ormai sempre più intensità e precisioni di sapori, capacità di spiazzare e di stupire, voglio di diveertirsi. Ed è così collaudata che ne godiamo in modo profondo.
La sala è gestita in maniera perfetta e veloce. Il ristorante di stile marinaro, come se stessimo su una nave, che potete rivedere in queste foto diurne scattate da Antonello Tumbiolo nella recensione di Maffi è davvero spettacolare: le rocce segate dall’acqua sembrano una finzione scenica, un tour operator americano non avrebbe potuto pensare a qualcosa di meglio.
Una cucina di scoglio, ricca di salsedine ma che, nota Francesco Aiello, lascia parlare il sale contenuto nei pesci. Niente inguacchi, ogni piatto è lineare e preciso.
A sorpresa, devo dire che il capitolo più debole è costituito proprio dai primi di pasta, sicuramente gustosi e buoni ma senza la spinta eccezionale del benvenuto, degli antipasti, dei secondi e dei dolci.
Incredibile invece, l’Assoluto di mare, piccolo grande capolavoro di semplicità marinara rislta in una buona acidità che non consente di stancarsi mai.
Sono rimasto invece stupito e colpito dal capitolo dei dolci. Quasi senza zucchero, moderni e leggeri. Un finale davero molto interessante che dimosttra l’aggiornamento dello chef che potrebbe limitarsi alla classica pasticceria napoletana, ma a Danilo non piace segnare a porta vuota:-)
Grazie alla bravissima sommelier Giulia Tavolaro ci siamo divertiti anche con i vini scelti da lei. Anzi, vi lascio la mia classifica.
Primo il Sancerre 1985, vino di grandissima acidità e complessità olfattiva, secco, intenso in bocca, ampio e lungo.
A seguire Nanni Copè 2009, davvero una grande annata per questo rosso ancora molto giovane, che confermo miglior campano del momento insieme al Poliphemo 2006 di Tecce.
Terzo il Muscadet 2007, fresco e pimpante, ha lavorato di buona lena sul benvenuto di crudi e non era facile.
Quarto lo Chablis 2006, classico. A seguire il magnifico Greco di Bianco 2005 di Stelitano, appena un po’ più spesso del necessario. Stanco e molle il Breg 2000, probabilmente ha soferto anche nel confronto con questi campioni di freschezza.
Quanto si paga a capo La Gala? Degustazioni a 95 e 130 euro. Ed era pieno come un uovo.
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