di Antonella Amodio
Inaugurato nel maggio scorso, Capasanta ha un’ambientazione che da sola vale la sosta. Un hub dove il mare è al centro della cucina, come proposta gastronomica e come estetica del ristorante, con un interior design che esalta l’idea di cucina marittima di Paolo Del Giudice, proprietario e chef.
Ambiente moderno e studio maniacale di qualsiasi dettaglio, come le lampade che ricadono sui tavoli e richiamano le canne da pesca, oppure il tavolo “vista mare” dove un gioco di assi di legno riproduce le onde del mare, oppure il dettaglio dei pannelli di stoffa che fungono da separé tra un tavolo e l’altro, ricordando le vele delle barche. Infine, non ultimo il colore azzurro che sfuma verso il blu dei fondali marini e che abbellisce le pareti di Capasanta.
Tutto parla di mare, persino alcuni vini, birra e gin (di questi ben 50 prodotti anche in costiera sorrentina e sul Vesuvio) presenti in carta sono affinati sui fondali marini, così gli ingredienti dei suoi piatti ovviamente, che vedono connessione stretta con il mare.
Paolo, 29 anni, con un passato di esperienze in alcuni dei ristoranti più titolati di Londra e Milano, ha scelto la sua terra madre per mettersi in gioco in proprio, focalizzando la proposta gastronomica su ciò che la costa e le acque del mediterraneo riescono a dare.
Capasanta è la sua creatura, dove convoglia il suo sapere dopo anni di collaborazione con cucine stellate, con l’intento di portare la sua formazione nel cuore di Pompei, a pochi metri dal Santuario, andando ad arricchire ulteriormente la già ampia ristorazione di qualità della cittadina sacra, proponendo piatti che racchiudono tecniche e sapori ben precisi.
Ed è ai piedi del Vesuvio, in quella terra generosa baciata dal sole, che inizia la sua avventura, focalizzando l’esperienza culinaria in menù dove i percorsi (tre proposte di degustazione, più la carta) si snodano in piatti di cucina creativa, senza dimenticare le radici dalle quali attinge per ricercare e creare.
Crudi di mare; bun con la capasanta, verza croccante e bacon di pancetta paesana; il polpo scottato; la pasta secca di Gragnano abbinata al pomodoro e al pesce (come le linguine risottate con acqua di pomodoro e con i gamberi rossi di Mazara); i Tortelli di spigola mantecati al burro allo zafferano e crumble all’acciuga.
Dalla carta dei dessert: “La passeggiata in spiaggia”, composta da sassi di cocco e lime, sabbia al sesamo, ganache al the verde e legni di cioccolato, stupisce e appaga.
Insomma, in tavola arrivano piatti che divertono nelle preparazioni ricercate e che interpretano il desiderio di Paolo di sorprendere gli ospiti, mentre nella sua cucina si percepisce il rispetto delle materie prime come uno dei valori più importanti del locale, come dimostra anche la cura con cui arrivano in tavola le portate, con un tocco di originalità mai eccessivo.
La carta dei vini è ampia ed è in via di integrazione con ulteriori referenze campane.
Il locale, sviluppato su due piani, ospita circa una quarantina di coperti, più un delizioso dehors interno e qualche tavolo esterno dove fermarsi per l’aperitivo.
Capasanta a Pompei
Via Carlo Alberto 14, Pompei ( NA)
Aperto la sera, sabato e domenica anche pranzo
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