di Gennaro Miele
Gli album delle sensazioni in cui l’appassionato custodisce le proprie storie del vino spesso si sfogliano da soli, basta un inconsapevole indizio e si costruiscono, sovrapponendosi alla realtà, immagini delle esperienze dell’attraversare i filari.
Accade che passando accanto ai muretti bassi che si affacciano sul golfo di Napoli, ripenso a vigneti visitati appena un anno prima, nei Campi Fegrei, in quella tenace realtà vinicola che resiste al tempo allo stesso modo in cui i passi dei vignaioli non cedono alle inclinazioni del terreno verso il mare.
Quel mare che è spesso un saluto alla propria terra ma anche un bentornato come quello che
Gennaro Schiano, di Cantine de Mare, ha ricevuto dopo un decennio passato ad attraversare l’oceano verso l’America inseguendo le esperienze di un sogno americano, realizzatosi poi nella presa di coscienza d’appartenere ad un territorio, dove non sono profonde solo le radici della vite ma anche quella della storia delle persone che le curano, di quelle che non chiamano il loro un ‘’lavoro’’ ma bensì una missione.
La missione di preservare e custodire, all’incedere di un mondo globalizzato la rarità del piede franco di Falanghina e Piedirosso, di quel rapporto originale che le radici hanno con questo terreno fatto di frammenti di storia e tempo.
Conoscere i vigneti di Cantine del Mare è una sorta di piccolo viaggio attravero l’imprecettibile differenza che nel territorio flegreo ritroviano passo dopo passo, dov’è lapilllo e dove sabbioso, note differenti che si congiungono come in una sorta di mosaico in cui la visione d’insieme ha sintesi nella luce del calice e del sorso, sapido e persistente.
Rivedo l’attraversare tra i filari di Gennaro, attento in un certo senso a non sconvolgere con il proprio incedere il terreno, come se il luogo fosse sacro, una cattedrale a cielo aperto, dove il tetto è il giorno e la notte e come canto cerimoniale si ascolta il sottofondo del vento che risale i versanti, rubando la nota sapida del mare.
Qui non è inusuale che le viti siano centenarie e in quel pomeriggio di un inoltrato settembre, sembravano l’immagine di antiche danzatrici fermate nell’immobilità del legno, qui dove la brezza fa muovere le foglie come veli trasparenti di sole.
Nel ripercorrere le strette strade che portano alle vigne ti appaiono d’improvviso, dietro vecchi cancelli in ferro, quelli che sembrano tronchi d’abero ma che osservandoli con attenzione vedi ospitare grappoli, sono piante di vite abbastanza larghe da abbracciarle come se fossero un amico, e forse nella realtà di queste piccole case nascoste, queste piante sono come un membro della famiglia, silenzioso e saggio.
Cantine del mare è composta da meno di 10 ha diversamente dislocati sul territorio, in uno spettacolo di colori scenografici, sfumati nell’aria di mare dove la luce si inclina in modo diverso nel giorno, tagliando l’attraversare del tempo tra l’azzurro ed il blu del mare ed i colori delle stagioni.
Il vino è un racconto e quello di Gennaro ripercorre il lavoro di recupero di antiche viti e di piccoli vigneti per tramutarne il senso della natura nel suono che scorre nel calice ricco di sentori minerali, d’ erbe aromatiche, sentori che non sono solo profumi ma un album delle sensazioni e dei ricordi che l’attraversare questo territorio lascia.
Nella casa della Famiglia Schiano c è una vite che impressiona per il suo essere antropomorfa, una figura umana con le braccia allargate come ad accogliere chi desidera ascoltare il suo racconto.
Il vino è per l’appassionato un testo senza titolo, fatto di momenti, di quelli che spesso senza accorgertene inizi a sfogliare per una nostalgia che non sai spiegare, un vino di annate precedenti è l’indice che gira le pagine di questo racconto…
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Cantine del Mare
Sorbo Rosso – Campi Flegrei Piedirosso DOC
vendemmia 2009 – 13%
Nel calice questo sussurro del passato si presenta con un granato intenso e cenni di vivacità, un colore che nella parte centrale è impenetrabile mentre le sfumature rimandano ad un evoluzione verso l’arancianto.
Accostando il naso l’intensità della ciliegia sottospirito, passo dell’evoluzione nei rossi, si affaccia insieme ad una nota speziata mentre un’inspirazione più profonda carezza con la presenza di un sentore delicato di resina.
All’assaggio è ancora fresco e leggermente sapido, lievemente tannico mentre racconta anche di frutti, il corpo è snello ed il gusto tenacemente ancorato a sensazioni che è tutt’oggi possibile ritrovare nell’attraversare quei vigneti che declinano al mare sapido e ribelle, dove le onde in una certa ora del giorno perdono parte del proprio azzurro per divenire della stessa trasparenza della luce.
Sede a Monte di Procida,
Via Cappella IV trav. N. 5. Tel. e fax 081.523 30 40
info@cantinedelmare.it www.cantinedelmare.iti
Ettari: 1,7 di proprietà e 6 in affitto.
Bottiglie prodotte: 40.000 Vitigni: falanghina e piedirosso
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