di Antonio Di Spirito
La Storia della famiglia Tommasi è cominciata più di cent’anni fa, allorquando Giacomo Battista Tommasi, nel 1902, acquistò un piccolo terreno nella Valpolicella Classica. Oggi l’azienda, tuttora saldamente nelle mani della famiglia, ha ben altre dimensioni: solo la parte vitata ha una estensione di oltre 600 ettari.
Nel 1959 l’azienda produce per la prima volta l’Amarone Classico
Dal 1997 la struttura direzionale è stata assunta in maniera graduale dalla quarta generazione e, da allora, è iniziata una espansione aziendale oltre i confini regionali.
La sede storica dell’azienda si trova a Pedemonte, nel cuore della Valpolicella Classica,con una dotazione di oltre 205 ettari di vigneto: 105 ettari nella Valpolicella Classica, tra cui i famosi vigneti La Groletta, Conca d’Oro e Ca’ Florian, e 100 ettari nelle DOC di Verona.
E’, naturalmente, la storica cantina di vinificazione ed affinamento, dove sono dislocate grandi botti di rovere di Slavonia, ivi compresa la “Magnifica”, la botte più grande del mondo. Tutte le botti riportano il monogramma del fondatore Giacomo.
L’azienda è cresciuta negli anni facendo scelte innovative, mantenendo, però, sempre il rispetto per il territorio e l’amore per le tradizioni e la cura del prodotto.
Questa filosofia e questo modello sono stati poi esportati in altre regioni.
Il progetto Tommasi Family Estates ha l’obiettivo di produrre vini di eccellenza nelle zone vitivinicole più vocate nelle regioni d’Italia utilizzando principalmente uve autoctone e metodi tipici del territorio.
Nel corso degli ultimi anni, infatti, sono state acquisite le seguenti proprietà: la Tenuta Caseo, Oltrepò Pavese (Lombardia); Podere Casisano, Montalcino (Toscana); Poggio al Tufo, in Maremma (Toscana); Masseria Surani, Manduria (Puglia); Paternoster, Barile (Basilicata).
La produzione totale ammonta a 3,2 milioni di bottiglie, di cui il 90% distribuite all’estero.
Ieri abbiamo potuto assaggiare una ristretta selezione di vini provenienti dalle tenute aziendali più rappresentative e con vini italiani fra i più tipici e prestigiosi: Amarone, Brunello ed Aglianico del Vulture. Per la famiglia Tommasi queste tre espressioni territoriali, molto diverse tra loro, sono legate da una parola: Emozione.
Da qui l’idea di intitolare “Trilogia di Emozioni” questo messaggio-incontro comunicazionale.
Podere Casisano è stato acquisito da poco tempo; è nella parte sud-est di Montalcino ad un’altitudine di 480 mslm e si estende per 53 ettari, di cui 22 a vigneto, 8 ad oliveti ed il resto sono boschi secolari.
I vini assaggiati sono stati prodotti dalla vecchia gestione, ma assemblati ed imbottigliati dagli attuali proprietari, con la supporto dell’enologo scelto a sovrintendere tutte le operazioni in loco: Emiliano Falsini.
Casisano Brunello di Montalcino DOCG 2013
L’altitudine elevata ed il ritardato inizio vegetativo hanno regalato una sostenuta acidità alle uve, che hanno raggiunto, a maturazione completa, uno standard qualitativo elevato.
Una leggera nota fumé completa un quadro olfattivo composto da ciliegie e foglie di lauro; ha un tannino leggermente polveroso, ma è ancora in una fase di affinamento. Comunque è succoso, sapido e nocciolato; l’elevata freschezza ben contrasta il leggero calore che si avverte al cavo orale e chiude con una speziatura fine.
Casisano Colombaiolo Brunello di Montalcino Riserva DOCG 2012
In questo vino i profumi di frutta sono accompagnati da note balsamiche e iodate; la freschezza governa un sorso nitido e fruttato; il tannino morbido, la sapidità e la speziatura regalano un beva progressiva e di gran classe.
Paternoster è un’azienda da poco entrata nella Tommasi Family Estate attraverso una joint venture. La famiglia Paternoster, anche loro alla quarta generazione nella persona dell’enologo Fabio Mecca, è rimasta in azienda con un quota azionaria di minoranza, ma trattenendo esperienza e tradizione. La tenuta è composta da 20 ettari vitati distribuiti in vari cru, tutti dislocati alle pendici del monte Vulture, un vulcano spentosi oltre 100 mila anni fa. Le vigne sono ad una altitudine compresa fra i 500 ed i 550 mslm; sono esposte a sud-est ed a sud-ovest. Gli inverni sono piuttosto freddi, mentre in estate ed in autunno le importanti escursioni termiche fanno si che la maturazione dell’uva sarà lenta e graduale. E l’annata 2013 è stata un’annata eccezionalmente regolare.
Paternoster Rotondo Aglianico del Vulture DOC 2013
Ciliegie nere, cenere, buccia d’arancia e note smaltate compongono il quadro olfattivo; il sorso inizialmente risente appena di un tannino importante, ma la freschezza vibrante e la sapidità trattengono a lungo in bocca il suo sapore, fino alla speziatura finale
Paternoster Don Anselmo Aglianico del Vulture DOC 2013
Non è molto esuberante al naso, comunque si distinguono frutta scura, cenere e buccia d’arancio; al palato è saporito e di beva scorrevole; il tannino è subito evidente ed importante, ma freschezza e speziatura gli conferiscono una notevole spinta verso una chiusura lenta e persistente.
Ed infine si assaggiano due vini della casa madre: l’Amarone!
Tommasi Amarone Amarone della Valpolicella Classico DOCG 2013
L’annata 2013 è stata caratterizzata da un inverno lungo, freddo e piovoso fino a primavera inoltrata; l’estate calda e l’autunno con scarsa umidità ha permesso un appassimento ottimale per tre mesi. Le uve utilizzate sono: corvina (50%), corvinone (15%), rondinella (30%) e oseleta (5%).
Al naso è floreale ed intensamente fruttato, con ciliegia sotto spirito e leggere note balsamiche e cioccolatose; il sorso è inizialmente sferzante ed energico. Il tannino è intenso, ma vellutato ed una piacevole chiusura amarognola lo rende abbastanza elegante.
Tommasi Ca’ Florian Amarone della Valpolicella Classico Riserva DOCG 2010
A causa del freddo l’annata è stata tardiva, ma di ottima qualità; l’appassimento è durato i canonici100 giorni e la macerazione è durata 30 giorni. Solo tre li tipi di uve utilizzate: corvina (75%), corvinone (20%) e rondinella (5%).
Olfattiva tipica: alla ciliegia sotto spirito si accompagnano nota balsamiche, mentolate e gliceriche. Al palato è morbido e vellutato; è molto materico e leggermente caldo, ma la forte freschezza alleggerisce il sorso e la speziatura finale chiude in persistenza.
Cantina Tommasi
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