di Simona Mariarosaria Quirino
Ettari vitati: 35 di proprietà
Enologo: Benny Sorrentino con i consigli di
Carmine Valentino
Allevamento: guyot e tendone vesuviano
Composizione chimico-fisica del terreno: vulcanico sabbioso
Produzione kg/pianta: da 1.2 a 2 kg
Esposizione vigne: sud ovest
Epoca di impianto delle vigne: 1970
Altezza media: 250-500 metri sul livello del mare
Lavorazione del terreno: manuale
Concimi: organominerali
Trattamenti: rame e zolfo
Conduzione: in regime biologico certificato
Lieviti: autoctoni
Mercati di riferimento: nazionale e internazionale
Bottiglie totali prodotte: 230.000
Percentuale di uve acquistate: nessuna
Uve coltivate: piedirosso, caprettone, falangina, aglianico e catalanesca
Altre produzioni: olio extravergine d’oliva, verdure di stagione e confettura di pomodorino del piennolo
LA STORIA
La storia della famiglia Sorrentino è una storia di donna. Comincia nel 1953 con nonna Benigna che, nel dopoguerra, decide di fare del suo “moggio” una piccola realtà aziendale.
Paolo Sorrentino e la moglie lo ereditano e lavorano a quattro mani per continuare il suo progetto. Come loro, anche i nipoti Giuseppe, Maria Paola e Benigna che oggi sono in prima linea per la produzione e distribuzione del vino e degli altri prodotti della loro terra. È proprio Benigna a portarci a spasso per il vigneto.
LE VIGNE
Sono 35 gli ettari di vigneto in produzione e oggi danno vita a varie etichette, circa 20. Il metodo utilizzato per la coltivazione delle vigne è quello del tendone vesuviano per appezzamenti maggiori di 20 anni; per quelli più giovani, invece, si utilizza la tecnica a spalliera, verticale rispetto al suolo. I vitigni tipici delle zone vesuviane sono quattro, due bianchi e due rossi: caprettone, falangina, piedirosso e aglianico.
Meno tipico, invece, è il vitigno della catalanesca da cui i Sorrentino dal 2007 ricavano il Catalò, un vino dalle venature cromatiche gialle e corposo come la buccia di quest’uva. “Prima la nonna utilizzava la catalanesca solo come uva da tavola”, dice Benigna detta Benny, la nipote che ne porta il nome e che ci illustra nei minimi dettagli ogni angolo della tenuta di famiglia. Immerse tra le viti, si intravedono anche tre case antiche datate 1700 e 1800, ristrutturate e utilizzate come bed and breakfast per gli ospiti dell’azienda vinicola. È anche all’enoturismo, infatti, che puntano tanto i Sorrentino negli ultimi anni. Oltre al soggiorno dei turisti, infatti, organizzano percorsi naturalistici sul Vesuvio, con tanto di degustazioni e pranzi nel ristorante della cantina che propone i piatti del giorno utilizzando esclusivamente dei prodotti della loro terra. Tra questi, una gustosa confettura di pomodoro del piennolo, perfetta in abbinamento con formaggi e, ovviamente, con vino.
I VINI
CONCLUSIONI
Il segreto della famiglia Sorrentino è riuscire sapientemente a tenere insieme nel presente, passato e futuro. Le tecniche più tradizionali nella coltivazione della terra convivono, infatti, serenamente con quelle nuove e la vendita del vino si completa con altri servizi più al passo con i tempi come l’enoturismo. Un perfetto equilibrio che mantiene grazie a una base solida, la famiglia, che da tre generazioni lavora sodo e resta unita. Nella buona e anche nella cattiva annata perché sa, che col tempo, la natura mette a posto le cose da sola.
Azienda Agricola Sorrentino
Sede sociale via Rio, 26
80042 Boscotrecase (Na)
La tenuta è in via Fruscio, 2 Boscotrecase
Tel. 081.8584963
www.sorrentinovini.com
info@sorrentinovini.it
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