di Fabiola Quaranta
Nella pizzeria di Gino Sorbillo Lievito Madre a Milano l’azienda vitivinicola Sclavia ha presentato a stampa e addetti al settore enogastronomico la gamma di vini autoctoni delle terre del Volturno, in una degustazione guidata da Luciano Pignataro.
La Società agricola Sclavia nasce dal desiderio di Andrea Granito, medico osteopata che sognava di tornare alla campagna che lo aveva visto crescere e vendemmiare come faceva suo nonno. In un passato piuttosto recente, nel 2003, acquistò a Liberi alcuni ettari di terra, piantò due vitigni autoctoni forti e millenari e vendemmiò, coinvolgendo col suo entusiasmo amici e parenti, l’avvocato Ferrara e i fratelli Pasquale e Fortuna Mormile. Negli anni la famiglia Sclavia è cresciuta e nuove generazioni di amanti del vino hanno preso le redini della società, avvalendosi di un team di esperti tecnici per portare avanti il progetto. I vitigni coltivati sono il Pallagrello e il Casavecchia, l’agricoltura biologica utilizza solo prodotti fitosanitari ecocompatibili per la cura delle vigne e la fermentazione dei vini avviene esclusivamente attraverso lieviti indigeni non selezionati. Si tratta, spiega Luciano Pignataro, di un’agricoltura di freddo, di collina, che avviene in zone ad alta escursione termica per cui si evidenzia un’acidità che penalizza la morbidezza, caratteristica che induce erroneamente a confondere questi vini con l’Aglianico.
La produzione è di 40 quintali per ettaro così da salvaguardare la qualità dei vini, il Granito Casavecchia IGP terre del Volturno, il Montecardillo Pallagrello nero, il Calù Pallagrello bianco e il Liberi DOP Casavecchia di Pontelatone.
Granito Casavecchia IGP: è un vino solido e forte, dal colore rosso violaceo e dal profumo intenso, con leggere note speziate. Vinificato in acciaio per 15-20 giorni, poi in barriques di rovere francese per circa 12 mesi. L’uva viene raccolta e cernita manualmente nell’ultima decade di ottobre, viene coltivata su un terreno di tipo argilloso a 500 m s.l.m.
Montecardillo Pallagrello nero IGP terre del Volturno: è un vino di buon corpo, asciutto e molto tannico, dal colore rosso rubino e dal profumo intenso e fruttato. Vinificato in acciaio per 15 giorni, successivamente messo in barriques in rovere francese ad affinarsi per circa 12 mesi. Anche in questo caso l’uva viene raccolta manualmente nell’ultima decade di ottobre e coltivata su un terreno argilloso a 500 m s.l.m.
Calù Pallagrello bianco: dal connubio di pallagrello bianco e Fiano nasce questo vino armonico e fruttato, dal colore giallo paglierino e dal profumo intenso con note di frutta esotica. Vinificato soltanto in acciaio, il mosto viene trasferito nei tini subito dopo la pigiatura dove viene fatto fermentare ad una temperatura controllata di circa 15-16°. L’uva viene coltivata su terreno argilloso a 500 m s.l.m., raccolta nell’ultima decade di settembre e sottoposta a pressatura soffice.
Liberi DOP Casavecchia di Pontelatone: questo Casavecchia in purezza è la prima annata dopo l’entrata in vigore del disciplinare DOP ed è sicuramente il prodotto di punta di Sclavia. Il vino è aromatico, concentrato e al contempo morbido e fresco, poderoso, intenso ma con un finale pulito, dal colore rosso complesso. La fermentazione alcolica avviene dapprima in acciaio per 20 giorni, dopo in barriques di rovere da 250 l. per 24 mesi. L’uva viene raccolta e cernita manualmente nell’ultima decade di ottobre, viene coltivata su un terreno di tipo argilloso a 500 m s.l.m.
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