Agriturismo Seguire le Botti Cantina Sant’Andrea
Cantina Sant’Andrea a Borgo Vodice di Sabaudia
Ristorante e agriturismo Seguire le botti
Str. del Renibbio, 1720, Borgo Vodice
Tel. 0773 755028
Aperto la sera, sabato e domenica anche pranzo
Chiuso lunedì e martedì
Punti vendita oltre a quello aziendale
Piazza Fontanavecchia, 10, Terracina LT
Piazza Santa Barbara, 18, 04016 Sabaudia LT
Viale XVII dicembre, tel 0773 663868
Quando Gabriele Pandolfo trovò nel cestino dello studio la lettera di assunzione del figlio Andrea alla Deutsche Bank tirò un sospiro di sollievo: tutto quello che avevano costruito lui e il padre avrebbe avuto una continuità. La forza e la debolezza, dipende dai punti di vista, della struttura familiare delle aziende italiane è proprio questa: la capacità e la volontà delle generazioni successive di andare avanti. Un orizzonte che adesso è ancora più lungo visto che anche la nipote vuole studiare enologia.
Prima delle cena passeggiamo tra filari a spalliera e antiche pergole, oggi salutari visto il cambiamento climatico (l’uva, come l’uomo, non può stare sempre al sole e la spalliera è figlia dei climi freddi poco luminosi). Le oche si salvano per la simpatia, galletti e galline prima o poi finiscono nelle mani del cuoco Pasquale Minciguerra, napoletano trasferitosi dopo un po’ di giri proprio qui, il territorio dove ha trovato la sua Beatrice.
Questa è l’Italia che va avanti nonostante la burocrazia e la mediocrità del ceto politico, spinta dalla passione e dal cuore nelle scelte fondamentali, magari irrazionali dal punto di vista bocconiano.
Cantina Sant’Andrea Terracina Andrea e la Bottaia
La Cantina è una solida realtà di 130 ettari tra olivi e vigneti (internazionali e autoctoni laziali), quattro punti vendita, tra Terracina e Sabaudia, un agriturismo e una sala da pranzo. Tutto è partito dall’acquisto di 27 ettari da parte di nonno Andrea, padre di Gabriele, profugo italiano dalla Tunisia negli anni ’60 dopo le nazionalizzazioni di Bourghiba che chiuse la secolare storia di rapporti fra italiani e tunisini iniziata dall’800 e che aveva avuto già un duro colpo con la conquista coloniale francese, da sempre competitor dell’Italia in Africa Settentrionale.
Ma non siamo qui per parlare di geopolitica, bensì per provare vini e cucina.
Diciamo subito che bisogna abbandonare l’idea della cucina abbondante e sempliciotta che la parola agriturismo può evocare. Tutto cambia, e se il fine dining è sostanzialmente imploso risucchiato dalla Michelin e da Masterchef dimenticando le solide radici della cucina italiana, trattorie e agriturismi stanno cambiando pelle, non fosse altro che la famiglia italiana sta cambiando pelle, e non è il mondo al contrario, bensì il mondo che va avanti, da sempre.
Cosa si mangia da Seguire le Botti di cantina Sant’Andrea
La cucina di Pasquale Minciguerra è intimamente legata al territorio.
Due menu
Il primo appuntamento……..conosciamoci: 6 portate
(Pane, acqua e servizio inclusi) Nota € 58
Abbinamento 5 vini , facoltativo € 15
Abbinamento 5 vini con riserve, facoltativo € 25
Il secondo appuntamento…….divertiamoci: 8 portate
(Pane, acqua e servizio inclusi) Nota € 68
Abbinamento 7 vini, facoltativo € 20
Abbinamento 7 vini con riserve, facoltativo €30
Quindi chiariamo subito che se pensate di abboffarvi spendendo 35-40 euro non è il vostro posto. Se invece volete provare la buona cucina da buoni prodotti allora questo è sicuramente un indirizzo molto interessante.
Non è luogo di tagliatelle ai funghi congelati, ma neanche da gastrofighetto: i piatti sono leggibili e i sapori ritornano tutti grazie ad una pulizia tecnica di esecuzione che rivela competenza e mestiere
Citiamo i fornitori perchè possiate andarli a trovare se state in zona.
– Macelleria Rinaldo Merluzzi – Carni bufaline Gaetano Mastrantoni – La Livrea – Villa Caviciana
– Formaggi Recco – Monica Macchiusi – Alveti e Camusi – Prosciutto Reggiani – Valle Pepe – Scherzerino
– Fabio Rigoni -Molino Cipolla -Pasta Lagano -Marasca -Il Simposio– Avagliano – Fattoria Lauretti –
Caseficio La quercia – Monte Jago.
Memorabile il piatto “passeggiata nell’orto pontino” che farebbe la felicità di un vegetariano e, con qualche attenzione, anche un vegano. I sapori degli ortaggi e delle verdure è salvaguardato, veramente un bel modo per presentare il territorio. Ci permettiamo di suggerirlo come aperitivo per la sua leggerezza ed efficacia.
I primi piatti rivelano la mano napoletana, sono goduriosi, piacioni, rappresentano il momento clou del percorso e hanno valore ecumenico.
Tra i secondi abbiamo provato uno dei polletti che sgambettava all’esterno sino a qualche giorno fa e abbiamo ritrovato il sapore della carne che ricodiamo dall’infanzia.
Infine i dolci, leggere e carini.
Non mancano citazioni di Bottura (il cinghialino al posto del maiale) e dei Roca (il sigaro e la cenere) che rivelano l’attenzione del cuoco anche verso quel mondo solo apparentemente lontano.
CONCLUSIONE
Da Roma, Napoli, Caserta, Latina o Frosinone, questo è il posto giusto per un week end all’insegna del buon gusto e della vita sana. La via italiana alla agricoltura di precisione con vini (di cui avremo modo di parlare) assolutamente interessanti e appaganti, per non parla del vermuth e di un amaro a zero zuccheri.
Una esperienza a tutto tondo in cui l’ospitalità diventa accoglienza, l’entusiasmo della cucina e della sala è coinvolgente.
Per il resto, leggete la nostra prima visita firmata da Antonella Amodio, fatta quasi un anno fa e che trovate dopo le foto dei piatti.
Scheda del 4 agosto 2022
di Antonella Amodio
Dalla Sicilia alla Tunisia, fino a Terracina: la storia della famiglia Pandolfo è piena di fascino
e avventura, fatta di lavoro e passione, nonché di un fortissimo legame con la terra, con la coltivazione dei vigneti iniziata a metà Ottocento in nord Africa, per proseguire poi nella provincia di Latina, dove i Pandolfo sono diventati i precursori della coltivazione di un territorio generoso e ricco di elementi fondamentali per ottenere vini di pregio.
Con circa 150 ettari di vigneto, 50 dei quali circondano la cantina nella campagna di Terracina, Cantina Sant’Andrea ha ettari di vigne anche ad Aprilia, Sabaudia e Campo Soriano, per un totale di 16 etichette prodotte nella zona geografica DOC Circeo e Moscato di Terracina DOC, per una produzione totale di un milione di bottiglie l’anno.
Oggi la cantina è nelle mani di Gabriele e Andrea Pandolfo, padre e figlio, accomunati dalla stessa passione per la viticoltura e per l’ospitalità in generale (c’è anche l’agriturismo ricavato dalla ristrutturazione della casa originaria, dove oggi sorge anche il ristorante di territorio). Cantina Sant’Andrea ha anche un uliveto e un allevamento biologico di galline, oche, quaglie e anatre che forniscono uova per il ristorante. Un luogo, insomma, che va oltre la produzione di vino e che riconcilia con la natura. Per questo che nasce “Seguire Le Botti”: la struttura, ospitata all’interno del podere, creata per ritemprare corpo e mente, che consente di pernottare in una delle cinque stanze realizzate in armonia con l’ambiente circostante.
Il nome si deve agli antichi barilotti usati negli anni ’60 per indicare la strada della cantina ai clienti romani.
L’ospitalità è completata dalla presenza del ristorante, dove lo chef di origine partenopea Pasquale Minciguerra (classe 1986 e diverse esperienze in cucine laziali) approda circa un anno fa, e con la sua brigata propone una cucina ricercata, autentica e genuina, finalizzata a esaltare l’eccellenza delle materie prime locali, in parte prodotte dalla Cantina Sant’Andrea e in parte provenienti da artigiani solo esclusivamente laziali.
Il mood è “territorio” all’ennesima potenza, con la ricerca maniacale dell’eccellenza degli ingredienti da utilizzare per i piatti dello chef, che strizza l’occhio a cucine d’autore blasonate. Tanta, tantissima creatività nei percorsi di degustazione proposti a tavola, nella magica bottaia che fa da sala del ristorante con soli 55 coperti.
Due percorsi:” Il primo appuntamento, conosciamoci” da 6 portate (48,00 €), e “Il secondo appuntamento, divertiamoci” da 8 portate (58,00 €). È facoltativo l’abbinamento con i vini della Cantina Sant’Andrea (con costo aggiuntivo) che consiglio vivamente per l’armonia dell’accostamento ai piatti.
Dal menù , che varia ogni 15 giorni, è possibile scegliere antipasti, primi, secondi e dessert. Dei lievitati, e nello specifico del cestino del pane, si occupa il Sous Chef Alessandro Guratti. Notevoli gli impasti, preparati con la farina del Mulino Cipolla di Terracina, con il lievito madre e con almeno 48 ore di lievitazione.
Il benvenuto di La nostra Panzanella, la Crocchetta di maiale alla Picchiapò, il Conetto Cacio, pepe e menta, il Friggitello ripieno di patate al latte e marmellata di peperoni, sono abbinati al “nostro spritz” preparato con il Riflessi bianco Spumante Metodo Charmat prodotto dalla cantina e il bitter artigianale di Sarandrea.
A seguire lo strepitoso Fior di zucca ripieno di ricotta e provola, gelato di zucchine alla scapece, mozzarella di bufala e alici Manaide. Tra gli antipasti il Bufalo e bufala…tartare di bufalo, stracciatella di bufala, gelato al pomodoro datterino, accompagnato da Riflessi Rosato extra dry, dalle note floreali e dalle nuance di frutta rossa. Come la Parmigiana di melanzane, degustato con il bianco e profumato Oppidum moscato di Terracina DOC.
Tra i primi, il Risotto Cacio e pepe, battuta di bufalo, pesto di agrumi e gel all’Oppidum, abbinanato con il fresco e sapido Dune 2020 Circeo DOC bianco, e gli strepitosi Tortelli di pollo alla Cacciatora, accompagnati da Riflessi Rosso 2021 Circeo DOC, un vino morbido, immediato e appagante.
Poi, il Capocollo di Mangalica al coriandolo, peperoni e albicocca passita al vino Capitolum, assaggiato con il Sogno Riserva 2015, un vino rosso ottenuto da uve merlot e cesanese, di grande struttura e pienezza, dal sorso caldo e persistente.
L’Assaggio di formaggi regionali è il plateau che cambia settimanalmente proponendo ogni volta territori del Lazio differenti.
La dolce conclusione, con i dessert realizzati a regola d’arte dalla pastry chef Sophie Rafflegeau, sono davvero irrinunciabili.
Il predessert di Ghiacciolini al limone, lavanda, cioccolato bianco e lampone, e il Cremino alla nocciola Gentile, anticipano le portate di Verde Rinfrescante, con genoise alle mandorle, crema alle erbette, sorbetto di sedano e limone, del Tiramisù moderno e del Sorbetto all’anguria e bitter Sarandrea, che sono parte della carta dei dolci, serviti con un bicchiere di Capitolium Moscato di Terracina DOC passito, dalle note olfattive di frutta secca, di balsamico e di miele.
Cantina Sant’Andrea
Seguire Le Botti
Strada del Renibbio, 1720 Borgo Vodice Terracina (LT)
Telefono: 0773.755028 – 0773.757050
info@cantinasantandrea
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