di Monica Bianciardi
L’arrivo tanto atteso di una perturbazione rende il cielo plumbeo e carico di nubi gli lancio un’occhiata preoccupata mentre mi avvio verso l’entrata che immette nella sala di accoglienza della cantina Lunae di Bosoni. Il borgo del 1700 era stato comprato con una lungimirante intuizione da Paolo Bosoni negli anni 70 è stato completato nella ristrutturazione nel 2004 dall’architetto Tiziano Lera. Varcata la soglia la storicità del posto mi investe con tutto il suo carico di emozioni e bellezza data da interni curati nei minimi particolari con in sottofondo brani di musica jazz. Il clima luminoso ed accogliente mi induce ad apprezzare ancora di più i particolari estremamente curati dell’antico Borgo. Qui tra pareti in pietra, soffitti disposti ad arco in mattoncini e cortile interno in sasso di fiume, si respira il racconto di una storia che viene tramandata di generazione in generazione.
Da una porta a vetro si entra in un cortile interno corollato da fiori ed alberi di agrumi. Protetto dai venti esterni nel cortile l’aria circola trasportando il suo carico di profumi provenienti dagli aranci e i gerani che nonostante sia autunno inoltrato sono ancora in piena fioritura. Dal lato opposto una piccola porta immette in un locale con bottiglie dalle mille fogge, varcata la soglia l’aria è satura di profumi speziati e dolci, arancio, limone, cannella mi investono con immediatezza pervadendomi il naso. Questo è il luogo dove vengono fatti i liquori. Eseguiti con vecchie ricette seguendo metodi tradizionali, realizzati in modo manuale etichette comprese, spiega Debora. Debora Bosoni è una di quelle persone che possiedono un raro ed innato garbo che riesce a trasformare in armonia qualsiasi cosa dica o faccia, un animo sensibile ed artista. È lei che in prima persona si occupa di ricercare e reperire le materie prime che verranno usate per la produzione sia dei liquori che delle marmellate anch’esse prodotte artigianalmente. Sempre con Debora a guidarci entriamo nel museo del vino, dove vecchi attrezzi sono esposti per accogliere i visitatori in un salto temporale di almeno due secoli, ex alloggio del mezzadro gli spazi del museo sono riempiti di antichi ritrovati e arcani macchinari per la coltivazione della vite e della trasformazione dell’uva in vino. Una memoria custodita nei mezzi perfettamente conservati per la coltivazione della vite sopravvive come un’eredità da lasciare ai posteri.
La parte più tecnica viene affidata a Diego Bosoni, fratello di Debora, il quale senza indugi ci conduce in un breve tour per le ripide stradine collinari che costeggiano i vigneti, i quali in totale raggiungono circa 50 ettari vitati.
Le vigne sono in realtà piccoli appezzamenti sparsi a vari livelli di altezza, frammentati in un puzzle impossibile, di cui i più estesi raggiungono appena 1 ettaro e 1/2. La maggior parte dei piccoli appezzamenti sono di proprietà aziendale e solo alcuni in affitto. La gestione in vigna non prevede uso di prodotti chimici né concimi di sintesi. Tutte le uve sono raccolte in modo manuale e subito portate nella zona di vinificazione. Basse percentuali di solforosa al di sotto del 40% del limite consentito per legge. Le regole agronomiche vengono attentamente supervisionate dall’inizio alla fine del ciclo produttivo fino alla vendemmia. Più in alto sulla collina Belvedere, da cui si vede il mare e borghi feudali arroccati sulla sommità delle colline circostanti, si trova il vigneto storico, sospeso tra terra e mare le cui vecchie viti di Vermentino hanno circa 30 anni e compogono la produzione del Cru aziendale il “Cavagino”.
Rientriamo in azienda dove nella Tasting Room di Lunae tutto è pronto per la degustazione.
Tasting Notes
i migliori assaggi…
Cavagino 2016 Colli di Luni Vermentino DOC
60 acciaio con il 40% fermentato in barrique miste.
Luminosità con riflessi oro. Iniziale nota saponosa che subito si intensifica di fiori gialli, pesca mandorla fresca agrumi gialli. Un uso ben dosato del legno gli conferisce un sorso pieno che comunque rimane agile, spinto dalla freschezza è ben bilanciato da una componente glicerica. Finale sapido e coerente.
Cavagino 2012 Colli di Luni Vermentino DOC
Trasparenza dorata e fitta . Le note di evoluzione si sentono in quadro che è marcato da una maggior incidenza del legno. Burrosità e spezie tracciano una linea di demarcazione in cui il frutto esce in sottofondo accanto a note mentolate ed aromatiche di salvia. Palato avvolgente di maggiore grassezza in cui risulta meno evidente l’acidità, salino in chiusura.
Numero Chiuso 2016 Colli di Luni Vermentino DOC
Selezione dei migliori grappoli di vermentino il numero chiuso nasce quasi per caso pensando ad un esperimento che doveva essere irripetibile nel tempo. Fatto solo nelle annate migliori il 2016 è brillante oro-verdognolo, emana profumi delicati di mandorla dolce, erbe aromatiche, citronella, fiori di ginestra. Teso e freschissimo il palato è corroborato da una parte morbida che nel finale lascia una lunga scia di sapidità marina e resina.
Numero Chiuso 2009 Colli di Luni Vermentino DOC
Dorato dalla grande luminosità . Olfatto che sviluppa note dolci e speziate ed enfasi marina, invitanti profumi di zagare, lemongrass, buccia di mela, resina di pino silvestre, mandorla e caramella d’orzo. Avvolgente, sapido, dotato da una texure soffice ravvivata da giusta dose di freschezza in cui netti richiami di erbe aromatiche sostengono un piacevole finale mielato.
Niccolò V 2013 Colli di Luni Rosso DOC
Sangiovese, Merlot, Pollera Nera.
Inizia dopo qualche secondo a districare i profumi che con un inizio di terra e fiori rossi esprime una naturale spontaneità, frutto rosso croccante amarene e prugne, erbaceo di rosmarino e alloro. Palato sostenuto da parte acido/sapida e tannini fitti e rotondi con chiusura polposa.
Niccolò V 2009 Colli di Luni Rosso Riserva DOC
Sangiovese, Merlot, Pollera Nera.
Il 2009 mostra un rubino espressivo e vivo, ha profumi floreali di roselline e freschi effluvi mentolati, frutto rosso carnoso e palato tonico con sviluppo articolato da tannini sferici ed una lunga ed elegante chiusura.
La giornata è stata completata da un gustosissimo risotto realizzato dallo Chef del Ristorante Franco Mare, Alessandro Filomena.
Risotto acquarello con foie grass, erborinato blu della Lunigiana (Pier Paolo Pianieri) fichi secchi pan Brioche e Nectar (vermentino passito Bosoni)
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