di Franco D’Amico
Tra storia e tradizione, la famiglia Pardi annovera sin dal 1919 la produzione nel comune di Montefalco del noto vitigno Sagrantino dai tannini indomabili, da cui ne deriva uno dei più grandi vini di caratura nazionale ed internazionale, affidandone l’attuale conduzione e gestione della Cantina e vigneti ai giovani fratelli Alberto e Gianluca Pardi, con la “prima” loro vendemmia nel 2003, contribuendo così alla valorizzazione nell’areale di questo vitigno antico, che rappresenta un vero “terroir” di cui pochi grandi vini si possono fregiare, per cui è stata riconosciuta la DOCG nel 1992 tra i produttori dei comuni confluenti nello specifico disciplinare e aderenti al Consorzio di Tutela del Sagrantino di Montefalco.
Un colpo d’occhio eccezionale, sono giunto a Montefalco in visita nell’Umbria, una regione affascinante, ricca di storia e fortemente vocata alle produzioni vitivinicole di qualità, senza dimenticare l’extravergine e la buona tavola. Appena fuori le mura vicino alla Torre merlata di accesso alla città, fatte due rampe di gradoni si nota il vigneto della Cantina Pardi, come dire un giardino vitato a vista, l’unico a ridosso del borgo, uno dei più Belli d’Italia, che ho avuto il piacere di visitare venendo accolto dalla famiglia Pardi, in attesa che Alberto giungesse dai filari sotto casa, è la signora Clorinda che ci fa gli onori.
Appezzamenti localizzati sino a circa 300 mt. di altitudine, ben esposti, per 11 ettari coltivati a vigneti di proprietà (tra cui alcuni uliveti), di cui l’80% a Sagrantino, il rimanente pei rossi che contribuiscono al Montefalco doc e i bianchi tra cui Grechetto e Trebbiano Spoletino, quest’ultimo mi ha molto incuriosito anche se non tanto conosciuto, ma comunque ben apprezzato per le sue caratteristiche e recentemente in forte rilancio.
I corpi vitati adiacenti la cantina sono quelli destinati al sagrantino top di gamma denominato “Sacrantino”, un’etichetta che sta a cuore ad Alberto a rappresentare l’azienda che tramanda questa tradizione da generazioni, quando nelle epoche andate tra i prodotti vinicoli sia bianchi che rossi, era proprio il sagrantino, all’epoca esclusivamente passito, la produzione più importante, allora le consegne coprivano l’intero territorio umbro e qualche volta avvenivano fuori regione, come quelle destinate al Vaticano. La tipicità passito è stata prodotta sino agli anni ’70, poi dagli anni 90 il nuovo corso delle vendemmie del sagrantino per la versione secco, lasciando comunque piccole percentuali per l’etichetta dello storico “passito”.
Il Sagrantino annovera una storia antichissima, benché si rammenti che alcuni frati francescani abbiano riportato dall’Asia Minore tale vitigno, sostituendolo poi nelle vigne al vitigno del Sangiovese, facendo ricondurre il nome ai Sacramenti, atteso che l’uva era coltivata dai frati per il ricavo di un passito destinato ai riti religiosi. Nonostante ciò moderne ricerche archeologiche escludono una correlazione con i vitigni asiatici, per cui molti studiosi considerano il vitigno Sagrantino di derivazione locale, anche considerando la notevole documentazione conservata nell’Archivio Storico Comunale di Montefalco dove già nel 1088 si scrive di terre piantate a vigna nel territorio di Montefalco, che è tra le pochissime città d’Italia nelle quali la coltivazione dell’uva era praticata all’interno delle mura, una tradizione che risale al periodo medievale.
Il Sagrantino, quindi, vanta uno dei disciplinari più antichi per la coltivazione e la produzione sin dal XIV secolo, dove risultano documenti volti a proteggere e regolare la coltivazione, raccolta e produzione delle sue uve.
A partire dal 1540 un’ordinanza comunale stabiliva ufficialmente la data d’inizio della vendemmia a Montefalco; questa tradizione continua anche ai nostri giorni, grazie alla Confraternita del Sagrantino che a settembre raduna cittadini e curiosi in piazza per la lettura dell’antico scritto.
Come nella filosofia della famiglia Pardi, l’ingresso in cantina, con annesso punto vendita e sala degustazione, viene indicato come uno spazio dedicato a “luogo d’incontro”, dove il consumatore può incontrare il produttore e scambiare insieme opinioni, pareri ed idee davanti ad un buon bicchiere di vino. Da questi presupposti siamo stati accolti dalla famiglia Pardi, in particolare dalla signora Clorinda Lucchetta Afra per visitare la cantina e i vigneti, con la speciale dedizione di Alberto che ci ha guidati in una degustazione delle proprie etichette tra cui varie tipologie di sagrantino, poi i bianchi e il passito dell’azienda.
Alberto Pardi, enologo con studi in Conegliano Veneto, forte passione e competenza, un giovane molto preparato che insieme al fratello Gianluca rappresentano l’ultima generazione di questa storica realtà vitivinicola sita in Montefalco, una famiglia conosciuta anche nella tradizionale produzione dei tessuti pregiati che nell’area, insieme alla vicina Bevagna, hanno fatto conoscere a tutti gli estimatori di tutto il mondo le stoffe pregiate che qui si producono anche da epoche prima del Medioevo.
Proprio da queste parti si intrecciavano i commerci di stoffe e tessuti e derivati di pregio anche da parte di famiglie note come quella del Santo Francesco d’Assisi, che nella vicina Foligno, in piazza del Mercato, vendette le proprie per raccogliere i primi fondi necessari al restauro della chiesetta di San Damiano.
Tra i vini degustati nell’occasione, i bianchi e i rossi dell’azienda Pardi tra cui:
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Colle di Giove Umbria bianco doc 2019
In sequenza i primi bianchi di cui il Colle di Giove 2019 – Umbria Bianco IGT, un assemblaggio di uve con il 60% di Grechetto, 25% Trebbiano Spoletino e Chardonnay al 15%, fermentazione in acciaio per 20 giorni, poi con l’imbottigliamento dimora in cantina almeno due mesi. L’incontro con un vino che sviluppa profumi e sentori di pesca, albicocca, fresco.
Montefalco Grechetto doc 2020
Il Grechetto, deriva dal noto vitigno umbro vinificato in purezza. La fermentazione avviene in analogia al Colle di Giove, con acciaio e imbottigliamento in cantina per almeno due mesi. Al naso sentori di frutta ed erba, mentre nel finale tipiche le note di mandorla del Grechetto, in equilibrio con una buona struttura complessiva.
Come avevo fatto cenno, grande attenzione per i bianchi con la varietà di TREBBIANO SPOLETINO, un vitigno che si sta dimostrando di grande interesse, e mi ha incuriosito molto, a tal punto che per meglio comprenderlo ho tracciato delle linee informative spostandomi tra i noti luoghi di produzione come Spoleto, ma anche Trevi e appunto Montefalco.
Un vitigno in riscoperta generale che Alberto Pardi ci racconta, una cultivar particolare, in omonimia del Trebbiano conosciuto nel centro Italia, tra Toscana, Abruzzo e Lazio, ma anche in Romagna, che è totalmente diverso dallo spoletino, riconosciuto con la DOC dal 2011, rientra tra i vitigni semi-aromatici che negli ultimi anni è riuscito a conquistarsi i favori degli appassionati rientrando tra i vini di qualità, esprimendosi con la sua eleganza e potenzialità anche negli anni a seguire, come i grandi bianchi.
Spoleto Trebbiano Spoletino doc 2020
Lo Spoleto della Cantina Pardi rappresenta una bella realtà. La fermentazione avviene in acciaio per 20 giorni, l’imbottigliamento in cantina per almeno tre mesi. Elegante nei profumi, con sentori di frutta matura e grande mineralità, una bella etichetta.
Spoletino doc 2018
Lo Spoletino 2018 confrontato con il Trebbiano Spoletino DOC dell’azienda è derivato dalle medesime uve ma solo da mosto fiore che viene lasciato sgrondare naturalmente, previa leggera pressione. Lo Spoletino subisce un affinamento di 8 mesi sulle fecce fini, con successiva dimora in bottiglia per altri 9 mesi, per cui si denota una grande differenza tra le due etichette che si riscontrano, in evidenza, nelle note minerali e agrumate, con notevole persistenza.
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Montefalco Rosso DOC 2018 si va ai rossi di Pardi, un connubio composto dal 70% di Sangiovese, 15% Sagrantino e rimanenza 15% con Merlot e Cabernet. L’affinamento avviene per 12 mesi in botti di rovere francese e sloveno e poi chiusura in acciaio per altri 6 mesi. Gli uvaggi vengono vinificati separatamente così anche l’invecchiamento in legno, mentre la stabilizzazione completa avviene in acciaio. Classico il colore rosso rubino carico, con sentori al naso di frutta rossa e ciliegia sotto spirito, con una nota di sottobosco.
Tannini morbidi in bocca denotano il vitigno Sangiovese, elegante e concreto, con la presenza del Sagrantino si racchiude un ottimo corpo e persistenza.
MONTEFALCO ROSSO DOC 2017 MAGNUM – CANTINA FRATELLI PARDI
Anche questa variante a base sangiovese, con percentuali di sagrantino, cabernet e merlot, il Rosso di Montefalco etichettato “Cantina Fratelli Pardi”. Maturazione di sei mesi in acciaio, un anno tra botte grande e barrique, nonché altri quattro mesi in bottiglia.
Sagrantino di Montefalco docg 2016
Il Sagrantino di Montefalco 2016 DOCG di Pardi viene realizzato mediante la selezione delle migliori uve coltivate in varie vigne dell’azienda Pardi. Dopo la fermentazione sulle bucce di 7-8 giorni il vino viene elevato in botte grande di rovere francese e sloveno per 18-24 mesi, poi altri 12 mesi in acciaio, rimanendo ancora per 8 mesi in cantina, dopo l’imbottigliamento, prima della messa in commercio.
Colore intenso, al naso elegantissimo, pulito, nel calice note di sottobosco humus e di mora, sentori di funghi secchi. Un tannino ancora giovane è ben elaborato, che negli anni a venire esprimerà tutta la sua forza e completezza.
Sacrantino docg 2016
Il “Sacrantino” 2016, etichetta di alta gamma della Cantina Pardi, deriva dal Sagrantino di Montefalco DOCG, ma ottenuto con uve provenienti dal singolo vigneto collocato di fianco all’azienda. Per il sacrantino è previsto un affinamento in grandi botti austriache, analogamente ai tempi del Sagrantino normale, con un surplus in bottiglia di 4 mesi.
Diversa la struttura di questa etichetta, con profumi che appaiono più intensi e delicati, floreali e speziati. Ben strutturato, deciso, con un tannino importante, vita lunga, per una beva perfetta l’attesa è sotto i 10 anni.
Sagrantino di Montefalco Passito docg 2014
Infine, il Montefalco Sagrantino prevede anche la versione passito, nel caso degustato il Passito 2014 DOCG Pardi. Dal vicino vigneto, direttamente alla cantina per l’appassimento, così la scelta di un tratto breve per ottimizzare tempi di raccolta e dimora sui graticci delle uve mature raccolte in autunno, per una vendemmia speciale come quella del sagrantino passito, storicamente il più evocato a Montefalco, attendendo l’affinamento per un’ottima annata come da tradizione. Un passito complesso al naso, si svela con eleganza e sentori variegati tra frutta rossa, confettura e note balsamiche, mai troppo dolce al gusto, di gran valore.
Si chiude con il primo spumante metodo Charmat dell’azienda, è l’ultima creazione di Alberto Pardi, ottenuto con presa di spuma direttamente dal mosto di Trebbiano Spoletino, variante prevista nella DOC del disciplinare. Bollicine importanti per questa prima annata, che presenta nel calice le proprie note caratteristiche, dal colore giallo paglierino, bollicine fini e persistenti. Fresco e asciutto, elegante al naso distinto da note di frutta matura, minerale.
L’Azienda vinicola dei fratelli Pardi a Montefalco annovera vari riconoscimenti sulle migliori guide enologiche di livello nazionale come il Gambero Rosso, Veronelli e Slow Wine.
Il Sagrantino rappresenta per la famiglia Pardi un forte legame tra storia e tradizione centenaria di varie generazioni, ora portata avanti con grande passione dai giovani Alberto e Gianluca, presenti lo scorso giugno all’edizione 2021 della manifestazione enologica Anteprima Sagrantino annata 2017, quale evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini di Montefalco.
Sulle strade del vino nel cuore dell’Italia, il viaggio che non deve mancare, nella terra del Sagrantino ma soprattutto in Umbria, regione altamente vocata per gli enoturisti e appassionati della buona tavola. Montefalco, tra i Borghi più Belli d’Italia, il cuore del vitigno più acclamato e desiderato, tra i migliori rossi italiani in assoluto riconosciuto ai vari livelli.
Cantina Fratelli Pardi
Via Giovanni Pascoli 7/9 – Montefalco (PG)
Tel.07442379023 – www.cantinapardi.it
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