di Milena Ferrari
Mi unisco anche io al coro di tutti quelli che esortano ed invitano, in questo difficile periodo, ad acquistare locale. Conteniamoci nel cliccare su pagine di colossi dell’e-commerce e prestiamo attenzione alle piccole realtà territoriali. Con tale monito, il mio sguardo non è andato molto lontano da casa e si è posato su una cantina riminese che già qualche mese fa, in occasione del primo lockdown, ha alleviato la mia disperata “prigionia” consegnandomi a domicilio l’ordine “salvifico”.
Sto parlando dell’azienda agricola e agrituristica Fiammetta, con sede nel comune di Montescudo – Monte Colombo, nata nel 1964 dalla volontà e dalla passione di Benito Piva e della moglie Liliana. Originario di Mantova, Benito scelse la vallata del Conca per realizzare il suo sogno e, dopo aver acquistato vari appezzamenti di terreno agricolo in zona, costituì l’azienda dandole il nome della figlia Fiammetta.
Oggi sono i nipoti Francesco, Jacopo e Matteo a continuare la tradizione di famiglia. Seguendo il solco tracciato dal nonno, i tre fratelli hanno acquisito col passare degli anni ulteriori conoscenze e nozioni trasmesse loro dal papà Carlo Panzeri, appassionato agronomo che si è dedicato instancabilmente alla coltivazione dei vigneti e alla produzione delle uve dalle quali sono elaborate circa 40.000 bottiglie suddivise in 9 etichette, tutte biologiche.
Sono 14 gli ettari lavorati a vigneto su un totale di 41 di proprietà. Venti di questi sono occupati da boschi e i restanti sette sono destinati alla coltivazione dell’oliva e dell’erba medica. La buona esposizione dei vigneti, il terreno argilloso di medio impasto e naturalmente l’impegno profuso dall’intera famiglia hanno determinato i loro successi. La cantina vanta il primato di essere stata la prima azienda biologica della provincia riminese. Da oltre vent’anni hanno deciso di impegnarsi per un’agricoltura biologica, bandendo l’uso di concimi, antiparassitari e diserbanti chimici, e avvalendosi di concimi naturali e di un uso moderato di conservanti nella produzione del vino.
Dei nove vini realizzati, ho indirizzato la mia attenzione su tre rossi: L’Unico, Benedictus e Sogni.
L’Unico, Sangiovese 2019 (12,5%). Veste giovane di un rosso rubino non carico con delicate screziature violacee. Al naso si manifesta una viva fruttuosità con profumi nitidi di mora di rovo, ciliegia e melagrana. A seguire una ben marcata nota di geranio e un carattere erbaceo e vegetale di grappolo appena reciso. Approccio al palato gradevole. Vino fresco e vivace con tannini integrati perfettamente. Scorrevole con una scia leggermente sapida, di media persistenza. Si abbina perfettamente con antipasti di salumi ma anche a sardoncini e pesce “povero” alla griglia (servito leggermente fresco).
Benedictus, Sangiovese Superiore 2019 (13%). Rosso rubino dalla viva luminosità. Olfatto intenso di viola mammola seguito da un piacevole ricordo di susina essiccata e da una scia di pepe. Sottofondo di humus. Nota suadente di tabacco. L’assaggio è caldo, di buona struttura con tannino fine. Buona persistenza. Da abbinare a primi piatti, coniglio in porchetta, carne alla griglia e spezzatini.
Sogni, Cabernet Sauvignon 2019 (13%). Riflessi porpora si mescolano ad un rubino intenso. La buona consistenza del vino si nota già nel calice con una lenta ricaduta delle lacrime che dolcemente si ricongiungono al vino. Ventaglio olfattivo complesso con una decisa impronta erbacea e vegetale. Peperone e foglia di pomodoro si alternano a ricordi di more di rovo e di gelso. Il profumo d’autunno, di bosco e di corteccia si spande delicatamente nelle narici. A chiudere polvere di caffè e tabacco trinciato. Al gusto esprime eleganza con un’ottima persistenza gusto-olfattiva. Da apprezzare con primi piatti saporiti, carne alla griglia e in umido ma anche una pizza ben farcita.
A completare il poker dei rossi Nero Eron (Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Montepulciano). Tra i bianchi: la bollicina Lucciola (Chardonnay e Rebola), Clarinetto e Gatta (Pignoletto e Trebbiano), Oste (Chardonnay) e Compagnone (Albana). Si è di fronte ad un vino “made in family”, come amano sottolineare i proprietari della cantina, prodotto con semplicità senza ricorrere a tecniche sofisticate.
Cantina Fiammetta
Via Provinciale, 909
47854 Croce di Montescudo – Monte Colombo (RN)
Tel. 0541/28983
Cell. 347/0105364 – 339/1210019
www.cantinafiammetta.it
Ettari vitati: 14
Enologo: Andrea Sintoni
Vitigni coltivati: Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Montepulciano, Chardonnay, Rebola, Pignoletto, Trebbiano
Dai un'occhiata anche a:
- VINerdì di Grantito Igp: Tardivo ma non Tardo 2021, il Verdicchio di Stefano Antonucci
- Sabino Alvino di Zi Pasqualina ad Atripalda: cultura del vino e piatti della tradizione
- I vini della Rioja: presente, passato e futuro di una delle denominazioni più importanti al mondo – parte 2
- A Vitigno Italia 2024 un viaggio tra i vini degli abissi con il primo Champagne al mondo a portare in etichetta “underwater wine”
- Pomario – Sariano Umbria Rosso Igt 2020
- Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore doc 2013 Stefano Antonucci
- Napoli, il mondo Franciacorta in degustazione al Grand Hotel Parker’s
- Benevento: Il Sannio Consorzio Tutela Vini promuove la sostenibilità del settore vitivinicolo locale con il progetto Sannio_Sustainability