Cantina Bambinuto
Via Cerro
83030 Santa Paolina (Av)
Tel. 0825.964634 – Fax: 082.5964634
www.cantinabambinuto.com
Ettari vitati: 6 di proprietà(4 ha a Santa paolina e 2 ha a Montemiletto)
Enologo: Antonio Pesce
Agronomi: consigli di Antonio Pesce
Allevamento e densità di impianto: guyot, circa 3.300 ceppi per ettaro
Composizione chimico-fisica del terreno: argilloso-calcareo con alto titolo di azoto, calcio e potassio a Picoli(1,5 ha). A Paoloni (2,5 ha)argilloso con meno ricchezza di macro e micro elementi. A Toppole(2 ha) invece, terreno di medio impasto con composizione chimica-vulcanica.
Produzione kg/pianta: Picoli (kg 1,5) Paoloni (kg 2,0) e Toppole (kg 2,5 per falangina e kg 2,0 per aglianico)
Esposizione vigne: Picoli (nord-est), Paoloni (nord-ovest) e Toppole (Ovest)
Epoca di impianto delle vigne: Picoli e Paoloni nel ’90, Toppole nel 2010
Altezza media: Picoli (500 mt), Paoloni (400mt.) e Toppole (550 mt.)
Lavorazione del terreno: fresatura (1 volta all’anno) e poi trinciatura meccanica
Conduzione: biologico in conversione
Lieviti: selezionati
Mercati di riferimento: Italia 20%/Estero 80% (Campania, Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Abruzzo e Lombardia-Olanda, Australia, Canada, Spagna, Belgio, Usa)
Bottiglie prodotte: 23.000
Percentuale di uve acquistate: 0%
Uve coltivate: Greco, Falanghina e aglianico
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LA STORIA
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L’azienda nasce nel 2004 con la prima vinificazione delle uve prodotte nelle vigne impiantate nel 1990. Ed è la stessa storia di quasi tutte le piccole cantine dell’ Irpinia, nate a causa della scarsa remunerazione delle uve e per mettere a frutto il valore aggiunto della trasformazione delle proprie uve in vino, accorciando la filiera. Ma la Cantina Bambinuto nasce anche dalla grande voglia di intrapresa di Marilena Aufiero, primogenita di tre fratelli (Antonio e Michela gli altri due) di papà Raffaele e mamma Anna. Marilena “ la tosta”, così definita per il suo carattere forte, energico e determinato ( chiedete all’enologo, ai fornitori, ai clienti morosi… :-) ), riposta nel cassetto la laurea in giurisprudenza, si dedica anima e corpo alla piccola azienda familiare. I ruoli sono ben definiti, lei si occupa di cantina, commerciale e marketing, il papà e la mamma delle vigne, ed i fratelli collaborano sporadicamente a seconda di dove c’è bisogno. Ben presto grazie al greco nelle due differenti versioni (il base ed il crù Picoli), punto di forza dell’azienda, Marilena si impone sul mercato e all’attenzione dei giornalisti e dei critici del settore; ma non finisce qui, infatti già da qualche anno “la tosta” ha deciso di vinificare esclusivamente uve proprie e puntare specificamente sul vitigno per il quale è maggiormente vocato il territorio di Santa Paolina, dove insistono le proprie vigne. Inoltre, si stanno testando le potenzialità espressive della vigna Toppole di Montemiletto, rispetto alla falanghina.
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LA VIGNA
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Le vigne della Cantina Bambinuto si trovano prevalentemente nel comune di Santa Paolina. Qui alla località Picoli (1,5 ha) si coltiva il greco. Siamo a 500 mt slm, l’esposizione del vigneto, impiantato nel 1990, è a nord-est, la densità d’impianto, come in tutte le vigne dell’azienda, è di circa 3.300 ceppi/ha e si ricava uva per solo kg. 1,5/pianta in quanto si pratica una severa selezione di carico.
La composizione del terreno è argilloso-calcarea con alto titolo di azoto, calcio e potassio. Condizioni ideali per fare grandi vini. Alla fraz. Paoloni (ha 2,5) si coltiva sempre greco, ma variano l’altitudine, siamo a 4oo mt, l’esposizione, che qui è a sud-est, e la composizione del terreno, in questo sito meno ricca di macroelementi(azoto-fosforo e potassio). La produzione di uva per ceppo è di kg. 2,0 perché qui si butta giù meno uva.
Alla c/da Toppole di Montemiletto invece, si coltiva un ettaro a falanghina e un ettaro ad aglianico. La composizione fisica del terreno è di medio impasto, quella chimica è di origine vulcanica. La produzione di uva per pianta è di kg. 2,5 per la falanghina e di kg. 2,0 per l’aglianico. La forma di allevamento e le lavorazioni sono le stesse degli altri terreni, e cioè potatura a guyot e una sola fresatura nell’anno e poi solo trinciatura dell’erba.
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I VINI
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Greco di Tufo Docg 2012
Bottiglie: 12.000
Prezzo in enoteca: 1o-12 euro
Vinificazione: acciaio
Lunga fermentazione a temperatura controllata(50-60 gg. a 10°/12°) con lavorazione di uve intere non diraspate. Un primo travaso e poi affinamento sulle fecce fini per 6/8 mesi. Successiva chiarifica solo attraverso la tecnologia del freddo, e poi in bottiglia per almeno 3 mesi di affinamento. Bel colore giallo paglierino carico, convincente complessità e ottima freschezza.
Greco di Tufo Docg Picoli 2012
Bottiglie: 3.000
Prezzo in enoteca: 12-15 euro
Vinificazione: acciaio
E’ un crù di greco che prende il nome dalla toponomastica della vigna specifica. Colore giallo dorato, bel carattere agrumato e solfureo al naso che si conferma in bocca insieme all’ affilatissima acidità e ad una concentrazione ad di fuori del comune. Lunghezza infinita.
Irpinia falanghina “Insania” 2013
Bottiglie: 3.000
Prezzo in enoteca: 7-8 euro
Vinificazione: acciaio
Un vino dai profumi molto intensi, floreale a go-go, camomilla, gelsomino e glicine. Anche un elegante fruttato di mela e pera, il tutto bilanciato da un’ottima freschezza. Sicuramente potrà essere d’aiuto in moltissimi abbinamenti cibo-vino. Ottimo anche il passito di Greco 2012 Proditio, di una dolcezza suadente ma mai stucchevole, supportata come si conviene da una spiccata acidità che rende la beva più scorrevole.
Criticità avvertite dal produttore:
– Difficoltà nel comunicare il proprio progetto di caratterizzazione (più difficile in Italia che all’estero)
– Mancanza operativa di un consorzio di tutela che promuova i nostri vini
– Assenza delle istituzioni
– Burocrazia incompetente ed asfissiante
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CONCLUSIONI
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Seguiamo Cantina Bambinuto da almeno 5 anni, la crescita dell’azienda è stata lenta ma progressiva. Abbiamo toccato con mano un percorso da maratoneta che negli ultimi anni ha avuto una bruciante accelerazione da centometrista. Lungimirante la scelta fatta da qualche anno di concentrarsi solo sulle uve di propria produzione. Marilena “la tosta” sa il fatto suo, la grinta e la volontà caparbia di fare qualità utilizzando risorse del proprio territorio, la contraddistinguono. Tra l’altro gode di una proficua collaborazione di tutta la famiglia, sicuramente potrà raggiungerà altri traguardi … se non fosse per il suo carattere tignoso… :-)
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