CANTINA di OLIENA
Uva: cannonau
Fermentazione e maturazione: legno
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Ci sono certi profumi e certi sapori che una volta provati te li porti dentro per sempre, così è stato per me dal 2000 durante una magnifica vacanza in terra sarda fatta sì di mare ma soprattutto di terra e di amore del dio Bacco. Oltre alla lucente sabbia di Stintino, oltre allo straordinario Porceddu cotto nella cenere di Sa’Mandra a Fertilia, oltre alle magnifiche cantine di Sella&Mosca in Alghero ciò che mi è rimasto immemore di quei giorni sono il profumo ed il sapore di quel pecorino di Barbagia e di quel Nepente di Oliena provati in quel di Nuoro nella Macelleria Marongiu di via Roma dove ci avevano mandato (da Sassari) per comprare le Lumache del nuorese. Il Pecorino ahimè mai più ritrovato, l’eccezionale Cannonau della Cantina Sociale di Oliena per fortuna ogni tanto mi ricapita a tiro ed è sempre una piacevole conferma di una bontà originaria schietta, sincera e propria di una terra, la Barbagia, straordinariamente affascinante. La sottodenominazione geografica tradizionale "Oliena" o "Nepente di Oliena" è riservata al "Cannonau di Sardegna" proveniente da uve prodotte e vinificate nell’intero territorio comunale di Oliena e in parte di quello di Orgosolo, in provincia di Nuoro ed identifica vini da uve Cannonau che differiscono sostanzialmente da quelli prodotti con lo stesso vitigno nei comuni limitrofi di Dorgali e Jerzu. Di colore rosso rubino con nette sfumature aranciate, è assolutamente consistente ed impenetrabile. Il primo naso è assai intenso e persistente su note di frutta a polpa rossa matura, quasi cotta, corredate da una vinosità incisiva e persistente. Via via vengono fuori note terziarie intriganti e persuasive: cioccolato, liquerizia, cuoio. E’ un vino decisamente piacevole da tenere sotto il naso, in bocca poi mostra tutto il suo carattere, 14 gradi e mezzo di grande rotondità e bevibilità, un vino senza sbavature che chiude su di un finale di bocca piacevolmente addolcito da un residuo zuccherino percettibile ma non stancante, ricorda per certi versi un vino a noi campani sempre molto caro, il Falerno Primitivo di Michele Moio, assieme al quale nel tempo nonostante l’euro, ha sempre conservato un ottimo rapporto qualità-prezzo, entro i dieci in enoteca. Insomma un gran bel vino, ahimè non molto presente sul mercato napoletano seppur se ne producono tantissime centinaia di migliaia di bottiglie che raggiungono un po’ tutto il mondo e rappresenta una interpretazione del Cannonau di Sardegna molto tradizionale ed espressiva di questo straordinario vitigno arrivato sull’isola dei Nuraghi dalla non lontana Spagna. Da servire in calici mediamente ampi ad una temperatura intorno ai 18 gradi, ottimo l’abbinamento per tradizione con il porceddu o con formaggi pecorini e da non sottovalutare su cacciagione e selvaggina arrosti.
Questa scheda è di Angelo Di Costanzo
Sede a Oliena, via Nuoro, 112. Tel. e fax 0784/287509 info@cantinasocialeoliena.it – www.cantinesocialedioliena.it Enologo: Enzo Biondo. Bottiglie: 1.000.0000 circa. Vitigni: cannonau, bovale
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