Riproviamo quest rosso dopo oltre due anni per trovarlo in perfetta forma, un grande classico che Mario Struzziero ci ricorda ogni anno senza strilla e cotillons: un Taurasi quieto e discreto al naso, dove pure spunta grandevole la ciliegia fresca e croccante. Al palato si conferma il Taurasi delle grandi occasioni, quello dei pranzi forti della domenica meridionale, dove non si lasciano prigionieri.
Scheda del 24 novembre 2004. Campoceraso, un nome dolce per chi si occupa di vino da tanto tempo. È il nome del Taurasi di Mario Struzziero che il prossimo anno compie cento anni, in pratica l’azienda più antica del rosso irpino dopo Mastroberardino.
Annate dopo annate, tutte fatte alla vecchia maniera in botti grandi dopo l’aglianico riposa tranquillo per uscire senza fretta. Infatti l’ultimo nato di Mario è il 2014, annata decisamente pimpante e spettacolare. Lo proviamo esattamente come va bevuto, in un bel pranzo di famiglia con mallone, caciocavallo, pasta con il ragù e brasato di carne ai funghi porcini. In queste circostante il Taurasi giovane ritrova la sua vera ragion d’essere, un grande compagno di viaggio per piatti robusti e strutturati, magari mentre fuori butta acqua, tanta acqua.
La vera anima tradizionale di questo rosso che parte acido e diventa morbido e complesso solo con il passare degli anni.
STRUZZIERO
VENTICANO (AV)
Corso L. Cadorna, 216
Tel. 0825 965065
www.struzziero.it
Ettari: 14 di proprietà.
Bottiglie: 300.000
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