di Antonella Amodio
Ritorna Campania.Wine Sustainability, il grande evento promosso in cooperazione dai cinque consorzi di tutela vini e dal consorzio di tutela del Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP.
Dopo la prima edizione dello scorso anno, lo scenario per approfondimento di quest’anno è stato il palazzo Reale di Napoli, dove si sono svolti wine forum, masterclass, seminari, degustazioni e laboratori enogastronomici con il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP.
Un evento unico nel suo genere, che ha visto insieme le cinque comunità del vino della Campania con l’obiettivo di valorizzare e promuovere le DOC e IGT, coinvolgendo oltre 150 produttori campani e mettendo in vetrina oltre 600 etichette a DOC e IGT: Taurasi, Greco di Tufo, Fiano di Avellino, Aglianico del Taburno, Vesuvio, Cilento, Falerno del Massico, Castel San Lorenzo, Aversa, Costa d’Amalfi, Galluccio, Sannio, Irpinia, Falanghina del Sannio, Colli di Salerno, Paestum, Pompeiano, Roccamonfina, Benevento, Terre del Volturno, Catalanesca del Monte Somma, Campania.
Ed è proprio con bollicine tutte campane, ottenute da vitigni autoctoni, che si sono aperti i lavori dedicati alla stampa, con il winetesting di Spumante Metodo Classico e Charmat condotto da Luciano Pignataro e Pasquale Carlo, evidenziando la “tradizione spumantistica della regione e del sud Italia”, come ha sottolineato Luciano Pignataro.
Il confronto di uve Falanghina, Greco, Fiano e Aglianico impiegate per un capitolo a parte del mondo del vino, quello dello spumante, ha dimostrato l’impegno dei produttori campani, che si sono destreggiati molto bene nel panorama delle bollicine.
Charmat lungo e Metodo Classico con 100 mesi sui lieviti: tra i cinque campioni degustati ecco quale è emerso per finezza e complessità.
Campione 5
Falanghina 100% Spumante Metodo Classico, 100 mesi sui lieviti.
Colore giallo paglierino brillante e perlage di grande finezza. I profumi di bellissima complessità richiamano il cedro, la lavanda, la nocciola e gli agrumi canditi.
All’assaggio è fresco e sapido, di buona struttura e ottima persistenza, riuscendo a bilanciare in maniera equilibrata struttura, persistenza ed eleganza. Chiude lungo con rimandi alla mela e alla menta.
Dai un'occhiata anche a:
- L’essenza di Nestarec e l’alienazione di Kafka
- L’Antica Pizzeria da Michele apre una nuova sede a Bergamo
- Vini Santa Lucia – Nuove Annate
- I vini perfetti per la frittura di pesce
- Fora Bina un progetto fuori dai filari
- Tenuta del Cannavale: I Vini Biodinamici sull’Isola d’Ischia
- 4 Spine Tramonti Riserva Costa d’Amalfi Doc 2011 – Tenuta San Francesco
- Il Vermentino della Maremma in dieci etichette da non perdere