di Antonio Di Spirito
La terza giornata di Campania Stories, si è aperta all’insegna dei vini rossi ed è stata caratterizzata dal parziale riscatto dei vini della provincia di Caserta: i vini prodotti con pallagrello nero, casavecchia ed aglianico trovano ben altro gradimento presso la stampa presente. E’ ancora valida, purtroppo, la teoria da me formulata a proposito dei bianchi da pallagrello, secondo la quale c’è troppa disomogeneità e poca tipicità territoriale; ma, con il pallagrello nero quelle differenze si sentono meno.
Anche la qualità media è salita un po’, sicuramente anche a causa dell’andamento climatico.
E lo stesso discorso vale per i vini rossi del Falerno, per i quali abbiamo assaggiato vini di annate che vanno dal 2007 al 2012.
Molto buono lo standard qualitativo dei vini provenienti dal Sannio e dal Taburno.
I miei migliori assaggi.
Penisola Sorrentina e Campi Flegrei:
Innanzitutto una citazione per una nuova azienda – Martusciello Salvatore – che “ritorna” al posto della vecchia e gloriosa azienda vinicola di famiglia: Grotta del Sole. Salvatore e Gilda si sono rimboccati le maniche e ci stanno provando con tutte le loro forze a tornare ai vecchi livelli, non quantitativi, ma qualitativi. Il Penisola Sorrentina Gragnano OttoUve 2015 è un vino giovane, fruttato e brioso, denso e piacevole, sapido, lungo e fresco: da abbinare con la pizza!
Campi Flegrei Piedirosso 2014 di Agnanum: piccoli frutti rossi profumati e nota fumè al naso; al palato trovi un bel rosso giovane e dinamico, fruttato, giustamente tannico e secco, ma sapidità e freschezza portano verso una piacevole speziatura di chiusura sorso;
Campi Flegrei Piedirosso Tenuta Camaldoli Riserva 2012 di Astroni: tra i marcatori olfattivi c’è una notevole nota verde di gioventù; è un giovane puledro che ha bisogno di un periodo di bottiglia per dosare la sua esuberante freschezza ed il notevole tannino;
Campi Flegrei Piedirosso 2015 di La Sibilla: piccoli frutti di bosco e note affumicate al naso; il sorso è secco, fresco e sapido verso chiusura speziata;
Vesuvio Lacryma Christi Rosso Vigna Lapillo 2013 di Sorrentino: note di nocciola e cuoio al naso; buon tannino, freschezza e speziatura al palato;
Un altro Piedirosso delizioso viene dal Sannio; è il Sannio Sant’Agata dei Goti Piedirosso 2015 di Mustilli: frutta rossa matura e secca al naso; al palato è fruttato, giovane, tannico, e speziato.
Sono sette, in totale, i campioni di Casavecchia:
Terre del Volturno Casavecchia Centomoggia 2012 di Terre del Principe: la frutta rossa è accompagnata al naso da una nota verde; fruttato, fresco, morbido e speziato al palato;
Terre del Volturno Casavecchia Trebulanum 2012 di Alois: frutta rossa e rosa al naso; tannino pulito, è fresco e secco;
Terre del Volturno Casavecchia Erta dei Ciliegi 2013 di Viticoltori del Casavecchia: frutta rossa al naso; al palato è fruttato e secco, il tannino è deciso.
Solo quattro i campioni di Pallagrello Nero
Terre del Volturno Pallagrello Nero Cunto 2012 di Alois: è un vino fruttato e fresco, sapido e saporito, ha un buon tannino già morbido;
Terre del Volturno Pallagrello Nero Silva Nigra 2013 di Rao: frutta rossa, rosa e cuoio al naso; fresco e saporito al palato; ottimo il tannino;
Terre del Volturno Pallagrello Nero Ambruco 2012 di Terre del Principe: frutta rossa e cuoio; al palato è secco, nocciolato, morbido ed ha un tannino appena polveroso;
Terre del Volturno Rosso Sabbie di Sopra il Bosco 2014 di Nanni Copè: non è un pallagrello in purezza; contiene un 10% di casa vecchia ed aglianico in parti uguali; frutta rossa e cuoio al naso; al palato è secco e tannico: non del tutto pronto.
Alcuni blend, dalla Costa d’Amalfi ai Colli Picentini:
Colli di Salerno Rosso Montevetrano 2012 di Montevetrano: profumi di frutta rossa e note mentolate; al palato sa di frutta ben matura, il tannino è ancora un po’ polveroso, ma chiude fresco e speziato;
Altra chicca di Marisa Cuomo: il Costa d’Amalfi Furore Rosso Riserva 2012; profumi di frutta rossa ed una nota di cenere; al palato il frutto è maturo, il tannino è importante, ma chiude sapido e speziato.
Il Falerno del Massico
Al contrario dei bianchi (abbiamo avuto conferma che l’annata 2014 è da annoverare tra le peggiori, specie per i bianchi), il Falerno è in gran forma: senza le abituali note ferrose e vulcaniche è ancora più elegante.
Falerno del Massico Rosso Etichetta Bronzo Riserva 2011 di Masseria Felicia: al naso note di cenere accompagnano frutta rossa; ha un buon tannino, anche se ancora un pò rugoso; è fresco, morbido e speziato;
Falerno del Massico Rosso Vigna Camarato Riserva 2007 di Villa Matilde: frutta rossa e note caramellate al naso; il tannino è intenso, ma il frutto è saporito e lo ravviva con tanta freschezza;
Falerno del Massico Rosso Rapicano 2011 di Trabucco: frutta rossa al naso ed una nota verde lo rende più giovane; tannino quasi pronto, è sapido, fresco e speziato.
Aglianico del Sannio e del Taburno:
Sannio Aglianico I Mille per l’Aglianico 2011 di La Guardiense: frutta rossa e cenere al naso; il tannino è vellutato, la freschezza lo porta a chiudere il sorso con una gradevole speziatura;
Bel debutto di questa giovane azienda: Sannio Aglianico Civico 28 2014 di Tenuta Fontana; viola, note fruttate, cenere e cuoio al naso; al palato la ciliegia è croccante, ha un ottimo tannino avvolgente; è molto equilibrato e chiude sapido, fresco e speziato;
Aglianico del Taburno Vigna Cataratte Riserva 2008 di Fontanavecchia: profumi classici di frutta rossa, cenere e buccia d’arancia; al palato è fruttato, saporito, tannico ed un piacevole freschezza accompagna il sorso verso una chiusura speziata;
Aglianico del Taburno 2012 di Iannella: profumi di viola e frutta rossa; al palato offre un buon tannino, è fresco, sapido ed equilibrato;
Aglianico del Taburno Apollo 2010 di Ocone: al naso leggere note di cuoio e cenere accompagnano la frutta rossa; ottimo tannino ed acidità fragrante.
La giornata di assaggi si è conclusa presso il Ristorante “Le Colonne Marziale” di Caserta, dove la chef Rosanna Marziale ci ha accolto con tantissimi piatti della tradizione:
Penne al ragù, Paccheri ai tre pomodori (San Marzano, Piennolo e Datterino), Pasta all’ortolana, Pizze rustiche e tanti dolci.
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