di Antonio Di Spirito
Apertura scoppiettante per questa edizione di Campania Stories, la rassegna delle nuove annate dei vini della Campania. “Superato il record di partecipazione dei produttori”, hanno detto con orgoglio ed emozione Diana Cataldo e Massimo Iannaccone, gli storici organizzatori della manifestazione.
Quest’anno, oltretutto, l’evento si è celebrato in una cornice d’eccezione, all’Hotel Cetus di Cetara, in Costiera Amalfitana, dove il padrone di casa, il Consorzio Vita Salernum Vites con il suo premuroso presidente in primis, Andrea Ferraioli, ha posto tutti i suoi buoni uffici a “percorrere” la non poco tortuosa strada (non solo metaforicamente) per superare brillantemente gli ostacoli logistici e rendere quanto più piacevole lo svolgimento di questo evento molto complesso ai giornalisti convenuti.
Appena arrivati, infatti, ci siamo trasferiti con un suggestivo e rapido tour in motonave, anche per ammirare la bellezza di quel tratto di costa vista dal mare, fino ad Amalfi e, da li, in navetta a Ravello, altra preziosa gemma della Costiera, con visita guidata direttamente dal direttore, Secondo Amalfitano, del complesso storico-architettonico di Villa Ruffolo.
E che dire della visita effettuata a Pozzuoli in una “casa” i cui strati sono retaggio di varie epoche, a cominciare da quella Romana!
Insomma, abbiamo condensato, in soli tre giorni, visite culturali, artistiche, naturalistiche e, naturalmente, vigneti d’ogni genere: dalla viticoltura estrema sulla costa Amalfitana, a quella sulle falde del Vesuvio, a quella più moderna praticata in altre zone.
Ottantotto i produttori partecipanti; non sono tanti; molti, anzi, troppi sono gli assenti; comunque questi ottantotto rappresentano una buona selezione sul totale della produzione campana.
In prima giornata la scena è dedicata ai vini bianchi: 124 in totale i campioni in assaggio.
Il Fiano di Avellino, di solito esuberante e fine, molto territoriale e distinguibile dagli altri vini, in questa circostanza è risultato meno pronto e meno brillante del solito. Più pronti, invece, i Greco di Tufo ed in grande evidenza i vini delle altre denominazioni campane.
I miei migliori assaggi
VINI SPUMANTI DA UVE BIANCHE
MARTUSCIELLO SALVATORE – Trentapioli Metodo Martinotti Brut 2017: sembra un metodo classico, invece è solo un Asprinio di Aversa Spumante che ha trascorso circa 8 mesi in autoclave. Floreale ed intenso al naso, è piacevolmente fresco e speziato.
CASA SETARO – Pietrafumante 2015; un umile Caprettone elevato a Spumante Metodo Classico: una bomba floreale con tiglio, frutta gialla e lapilli; agrumato, sapido e saporito in bocca.
BIANCHI MONOVARIETALI E BLEND MISTI
MONTEVETRANO- Core Bianco 2017: consistenza, mineralità e speziatura sono le componenti principali dell’ agile e piacevole beva.
CONTRADE DI TAURASI- Grecomusc’-2016; regala sempre tante emozioni questo vino! Profumi di fiori gialli, fieno e miele come una coda di volpe; in bocca è nervoso ed agrumato come un fiano, minerale come un riesling.
FATTORIA LA RIVOLTA – Sogno di Rivolta 2017: prodotto con ben tre vitigni bianchi (falanghina, fiano e greco), regala sensazioni olfattive intense con note floreali, frutta tropicale e miele; al palato è succoso e sapido.
BIANCHI DEL VESUVIO
TENUTA AUGUSTEA – Catalunae 2017: è fatto con uve Catalanesca del Monte Somma; banana e mandorla riempiono il palato, mentre freschezza, scorrevolezza e speziatura caratterizzano il lungo sorso.
SORRENTINO – Vigna Lapillo 2017 – Lacryma Christi del Vesuvio Bianco Superiore: fiori bianchi ed agrumi al naso; ha una piacevole beva, è fresco, sapido e speziato.
CANTINE MATRONE – Territorio de’ Matroni 2016 – Vesuvio Lacryma Christi Bianco: floreale, mandorle e forti note minerali del terreno vulcanico di provenienza; il sorso è agrumato, asciutto e speziato.
COSTIERA AMALFITANA
SAMMARCO ETTORE- Selva delle Monache-2018– Ravello Bianco: profumi e sapori tipici dei vini della Costa; è agrumato, succoso e speziato.
CUOMO MARISA- Fiorduva 2017 – Furore Bianco: ancora prematuro, eppure già mostra la sua classe; fiori di tiglio e ricca macedonia di frutta a pasta gialla; grande acidità, succoso e speziato; va aspettato ancora un pò.
TENUTA SAN FRANCESCO- Per Eva-2017 – Tramonti Bianco: altra gemma della Costiera; macchia mediterranea e distinte note minerali al naso; il sorso è diretto, fruttato, intenso, scorrevole e sapido.
PALLAGRELLO BIANCO – Terre del Volturno
VESTINI CAMPAGNANO – Le Ortole 2018: uno dei primi Pallagrello lanciato sul mercato enoico ed è rimasto uno dei punti di riferimento; floreale e distinte note di frutta tropicale; il sorso è succoso, agrumato, asciutto, sapido e speziato.
AIA DELLE MONACHE- L’oca guardiana che dorme beata 2017: è floreale ed il sorso offre tanta frutta a pasta gialla; è affilato ed asciutto; intense note minerali ed una sottile speziatura prolungano la chiusura del sorso.
ALOIS- Caiatì 2017: fiori appassiti e fieno al naso; il sorso è fruttato, asciutto e fresco; quanta personalità!
BIANCHI A BASE FALANGHINA
Falerno del Massico Bianco
MASSERIA FELICIA – Anthologia 2017: frutta tropicale ed erbe aromatiche al naso; il sorso è fresco, fruttato, pieno, scorrevole, speziato, sapido ed equilibrato.
TRABUCCO – 16 Marzo 2018: da lassù qualcuno guida la giovane e delicata mano di Danilo! Fiori gialli e forti note minerali colpiscono il naso; il sorso è asciutto e fresco, fruttato e succoso, speziato e lungo, ma sempre in equilibrio.
Irpinia Falanghina
ANTICO CASTELLO – Demetra 2017: in terra di grandi rossi e bianchi d’alto lignaggio, una falangina così va segnalata! E’ floreale e fruttato; il sorso è succoso e gustoso, asciutto, fresco ed equilibrato.
Sannio Falanghina
TORRE A ORIENTE – Biancuzita 2016: acidità e frutta succosa, predominano in un sorso sapido, pulito ed equilibrato.
LA GUARDIENSE – Senete Janare Cru 2017: vino già in perfetta forma, asciutto e speziato, sorso schietto e pulito.
Campi Flegrei
AGNANUM – Falanghina 2017: sorso distensivo, minerale e speziato.
MARTUSCIELLO SALVATORE – Settevulcani 2017: Gilda e Salvatore non hanno impiegato molto tempo a riconquistarsi un posto importante nel panorama enologico. Questa falangina esprime forti connotati minerali e speziati.
LA SIBILLA – Cruna del Lago 2016: è diventato ormai un classico in questa denominazione; piacevoli note smaltate al naso; è fresco e nervoso, scorrevole ed equilibrato.
ASTRONI – Strione 2013: campione di razza! Per farlo è stato “pensato” un processo complicato. Al naso ritroviamo fiori bianchi appassiti e note di idrocarburi; al palato è agrumato, sapido e speziato: semplicemente perfetto.
CONTRADA SALANDRA – Falanghina 2016: profumi ammandorlati, dolci e penetranti, molto simili al liquore Strega; al palato è fresco, sapido ed equilibrato.
BIANCHI A BASE FIANO
Cilento, Colli di Salerno, Paestum e Roccamonfina
IL COLLE DEL CORSICANO – Licosa 2017: dal ricco Cilento un Fiano che offre frutta a pasta gialla e note smaltate al naso; al palato è saporito, asciutto, fresco, sapido e speziato.
MAFFINI LUIGI – Kratos 2017: una vecchia conoscenza del Cilento, un fiano giovane che matura in acciaio; profumi floreali ed intense note minerali; al palato è gustoso, asciutto, fresco, sapido e speziato.
LUNAROSSA – Quartara 2016: Fiano dei Colli di Salerno, si propone con fiori bianchi e profumi penetranti di confetto; in bocca è fresco e minerale, con note ammandorlate; è speziato ed equilibrato.
SAN SALVATORE 1988 – Trentenare 2018 da Paestum: si concede allegro e bucolico con i suoi profumi di lavanda; al palato è succoso e fresco, saporito, asciutto, sapido e speziato.
I CACCIAGALLI – Zagreo 2017: anche a Roccamonfina si coltiva fiano (e che fiano!); ha colore giallo carico; ha profumi da altoatesino, floreale, mela renetta; al palato è fresco asciutto e fruttato.
TENUTA MACELLARO – Ripaudo 2017: dai Colli di Salerno un vino di personalità e di ottima fattura; è fruttato, fresco e speziato; ancora un pizzico di affinamento e mostrerà tutto il suo equilibrio.
Fiano di Avellino
VIGNE GUADAGNO- Contrada Sant’Aniello 2015: un Fiano già in piacevole evoluzione; emana profumi di tiglio e note di idrocarburi; al palato è asciutto, fruttato, agrumato, sapido e speziato; un sorso disteso ed interminabile!
TERRE D’AIONE – Fiano di Avellino 2018: corredo olfattivo molto ampio con profumi di glicine, lavanda e confetto; in bocca è asciutto, ma fresco, ha sapore di pompelmo rosa; il sorso chiude sapido e speziato.
TENUTA SARNO 1860 – Sarno 1860 2017: ancora un po’ chiuso e timido all’olfatto, ma fragrante e variegato al palato dove lentamente si distende con sapori di pompelmo e frutta esotica; è asciutto, sapido e speziato; acidità discreta ed infinita.
DI MEO – Fiano di Avellino 2017: azienda con vasta produzione di etichette di qualità; questo Fiano è floreale, profuma di lavanda ed agrumi; al palato è saporito, fresco, speziato, agrumato, pulito.
DI PRISCO – Vigna Rotole 2017: è un Irpinia Fiano, ha un ventaglio olfattivo che va dal floreale al miele; al palato è agrumato, speziato e lungo.
TRAERTE – Fiano di Avellino 2017: tipico Fiano di Montefredane con profumi floreali e di lavanda; ancora un po’ rustico, ma saporito, fresco e speziato.
ROCCA DEL PRINCIPE – Tognano 2016: altro marchio di garanzia soprattutto del Fiano di Avellino; ancora molto giovane, si caratterizza con sapori di agrumi e tanta speziatura.
BIANCHI A BASE GRECO
Greco di Tufo e Sannio Greco
ANTICA HIRPINIA – Greco di Tufo 2018: profumi di lavanda e confetto; al palato è materico, pulito, quasi aromatico, la beva è piacevole e scorrevole, speziato e persistente.
SANPAOLO DI CLAUDIO QUARTA – Claudio Quarta 2018: un Greco di grande personalità; profumi di confetto ed agrumi; nonostante la consistenza e l’acidità, la beva è piacevole e speziata.
COLLI DI LAPIO – Greco di Tufo Alexandros 2018: il vino per cui conosciamo Clelia Romano è il Fiano di Avellino, ma questo Greco di Tufo è troppo emozionante per non citarlo; lavanda, mineralità e smalti al naso; il sorso è fruttato, agrumato, speziato, materico, leggermente tannico, ma tutto incastonato alla perfezione per un piacevole e lunghissimo equilibrio.
VESEVO – Greco di Tufo Vesevo 2018: veramente ottimo questo Greco; al naso sa di lavanda e mandorla; è asciutto ed agrumato, sapido e speziato; molto piacevole e persistente.
I CAPITANI – Serum 2018: profumi floreali molto intensi; al palato è fruttato, agrumato, leggermente tannico, speziato e piacevole.
PIETRACUPA – Greco di Tufo-2017: in quest’annata il Greco di Tufo di Sabino Loffredo è più pronto del suo paradigmatico Fiano; fiori gialli e mandorle al naso; al palato è materico, fresco, tannico e speziato; tutto in perfetto equilibrio.
CAPOLINO PERLINGIERI – Vento 2014: gran figurone di questo Sannio Greco fra tanti mostri sacri! Erbe officinali di lavanda e santoreggia, intense note minerali; il sorso è scorrevole, fresco, materico, fruttato e speziato.
FERRARA BENITO – Vigna Cicogna 2017: un altro Greco di Tufo esemplare! Fiori e frutta a pasta gialla sono accompagnati da una lieve nota vegetale; freschezza e sapidità caratterizzano un sorso sapido, piacevole e speziato.
CANTINE DI MARZO – Ortale 2017: per il Greco di Tufo tutto ebbe inizio in questa cantina. Anche quest’anno ho preferito questo vino agli altri greco della casa per i suoi profumi delicati e distinti di lavanda e fiori gialli; al palato è asciutto, piacevole, speziato e tannico.
La seconda giornata di assaggi è stata riservata a 115 vini rossi della regione.
Specialmente ai vini rossi dell’Irpinia manca, ancora, la brillantezza e la caratteristica spinta che li rende unici e tipici: molti sono poco saporiti, un po’ piatti, il territorio di provenienza è poco riconoscibile ed abbiamo trovato qualche difetto di troppo. Meno pronti del solito anche i Piedirosso, ma che, comunque, danno segni di riconoscibilità e di ottime prospettive.
ROSATI DA AGLIANICO
Veramente scarsa la lista dei Rosati in degustazione, sia nel numero che nella qualità; limitata, oltretutto, a qualche spumante.
ROSSOVERMIGLIO – Animanera Extra Dry: è un Sannio Aglianico Rosè Spumante; floreale e mela annurca al naso; al palato è piacevole, fresco e speziato.
ROSSIMONOVARIETALI – Colli di Salerno Rosso
MONTEVETRANO – Montevetrano 2013: sempre un gran vino anche se in fasce! Frutta rossa e castagne crude al naso; in bocca è fruttato e fresco, ha un gran tanninoi e chiude con una frizzante speziatura.
TENUTA MACELLARO – Quercus 2016: giovani produttori alla ribalta! Oltre ad un ottimo bianco da fiano, ecco un rosso intrigante, fatto con aglianicone; seppure in affinamento, mostra già caratteristiche di grande stoffa; frutta rossa; fresco, succoso, sapido ed ha un tannino levigato.
PIEDIROSSO Sannio e Campi Flegrei
MUSTILLI – Artus 2017: uno dei migliori Piedirosso in purezza del Sannio; fiori di geranio, piccoli frutti neri, note nocciolate e vinose; al palato è scalpitante, sapido e tannico.
ASTRONI – Colle Rotondella 2017: altra gemma da Piedirosso, questa volta da Campi Flegrei; frutta rossa e cuoio nobile al naso; al palato si esalta la nota minerale del terreno; è salino, tannico e speziato.
LA SIBILLA – Piedirosso 2017: altro Piedirosso dei Campi Flegrei: fiori di geranio e mele annurca; al palato è fruttato, giustamente tannico, speziato, elegante.
BLEND ROSSI VESUVIO E COSTIERA AMALFITANA
APICELLA – A Scippata 2013: vino a base di Tintore, tipico rosso che si coltiva sulle alture di Tramonti in Costa d’Amalfi, ed un saldo del 20% di Piedirosso. Profumi fruttati e vinosi; al palato è tannico, fresco, saporito e speziato.
CANTINA DEL VESUVIO – Lacryma Christi del Vesuvio Rosso Superiore 2017: naso gioviale con piccoli frutti rossi e neri, erbe aromatiche e macchia mediterranea; al palato è succoso e minerale, ha un buon tannino e chiude speziato.
CUOMO MARISA – Furore Rosso Riserva 2015:vino rosso ormai collaudato almeno quanto il Fiorduva prodotto a Furore in Costa d’Amalfi. Le note di frutta rossa sono accompagnate da profumi di rose; ,il sorso è fresco, potente, sapido e succoso; tannino levigato.
CASA SETARO – Don Vincenzo Rosso 2014: si tratta di un Lachryma Christi del Vesuvio a base Piedirosso, corroborato da un 30% di Aglianico. Stoffa da vino di rango, porta con se i profumi dei lapilli da cui proviene; struttura importante, tannino setoso, saporito e speziato.
ROSSI A BASE CASAVECCHIA
ALOIS – Trebulanum 2015: struttura importante, come si conviene ad un Casavecchia Riserva. Ventaglio olfattivo composto da frutta, rosa e geranio; al palato è succoso e saporito; il tannino è vellutato e la speziatura chiude in bellezza.
SCLAVIA – Liberi 2014: un ottimo Casavecchia che profuma intensamente di frutta rossa e viola; in bocca è tannico, fresco, succoso e sapido.
ROSSI A BASE PALLAGRELLO NERO
VESTINI CAMPAGNANO – Pallagrello Nero 2017: un altro riferimento dei vini di Terre del Volturno. E’ floreale, ma non mancano i piccoli frutti neri; in bocca è succoso e saporito; inizialmente il tannino è molto intenso, poi si ammorbidisce e ritorna la succosità del frutto insieme alla speziatura.
CANTINA DI LISANDRO – Nero di Rena 2016: molto variegato al naso con ciliegie, viola e cuoio nobile; al palato arriva prima il tannino, incisivo e pulito, poi diventa succoso, fresco e speziato.
VIGNE CHIGI – Pallagrello Nero 2017: piccola frutta rossa, floreale e macchia mediterranea stuzzicano il naso; al palato è tannico, speziato, fresco e succoso.
NANNI COPE’ – Sabbie di Sopra il Bosco 2017: è gradevole e profumato al naso, ma i sapori, la complessità e la succosità offerti al palato ne fanno un gran vino; la sapidità e la speziatura completano il quadro gustativo.
ROSSI A BASE AGLIANICO
Falerno del Massico e Roccamonfina
MASSERIA FELICIA – Etichetta Bronzo 2013: dopo un gran bianco non poteva mancare un rosso di rango; Maria Felicia recupera ciò che l’annata precedente non ha potuto raccogliere. E’ un Falerno del Massico di gran classe, ricorda qualche annata precedente; cerase e cenere vulcanica al naso; tannino imponente e addomesticato; è succoso, fresco e speziato.
VILLA MATILDE – Falerno Rosso 2014: un altro Falerno del Massico molto buono; frutta rossa, cipria e cenere al naso; al palato il tannino è intenso e levigato;il sorso è fresco, succoso e sapido.
GALARDI – Terra di Lavoro 2016: vino cult da molti anni, è un IGT della Campania, poco fuori il territorio di Galluccio; frutta rossa, note minerali e balsamiche al naso; il tannino è setoso, è fresco, sapido e saporito.
Aglianico del Taburno e Sannio Aglianico
TERRE STREGATE – Manent 2016: nel Sannio l’Aglianico ha profumi e sapori particolari, molto freschi; ciliegie ed un leggero cuoio al naso; al palato è succoso, saporito, speziato ed ha un tannino molto morbido.
FONTANAVECCHIA – Aglianico del Taburno Rosso 2014: ciliegie, cenere ed agrumi all’olfattiva; il tannino è gentile, il sorso è succoso, strutturato e speziato.
Irpinia Campi Taurasini e Irpinia Aglianico
I FAVATI – Cretarossa 2012: giovane ed esuberante, questo Campi Taurasini profuma di cerase e cenere; il sorso è succoso, saporito ed ha un tannino levigato.
BARBOT STEFANIA – Ion 2016: classe da vendere con profumi e sapori ben distinti; le note fruttate sono accompagnate da una nota di cuoio; ol tannino è levigato, il sorso è piacevole, fresco e speziato.
FEUDI DI SAN GREGORIO – Serpico 2013: a differenza dei due precedenti è un Irpinia Aglianico; ammiccante al naso con ciliegie e note minerali; il tannino è levigato, il sorso è consistente e speziato.
Taurasi
VILLA RAIANO – Taurasi 2014: ottimi e già godibili i due Fiano ed il Greco, ma questa volta voglio segnalare un Taurasi strepitoso! Paradigmatico nei profumi con cerase, cenere ed arancia sanguinella; il sorso è fresco e saporito, il tannino è levigato; in chiusura regala una fine speziatura.
TENUTA CAVALIER PEPE – Opera Mia 2013: grandissimo Taurasi! Frutta rossa, note balsamiche e minerali al naso; il sorso è tannico, fresco, succoso, speziato ed equilibrato.
DONNACHIARA – Taurasi 2015: anche qui siamo di fronte ad un Taurasi di gran classe! Frutta rossa e cenere al naso; il sorso è succoso, speziato, fresco, saporito, appagante, equilibrato.
MACCHIE SANTA MARIA – Taurasi 2014: abbastanza nuovo nel panorama enoico, ma sembra già un veterano; all’olfazione frutta rossa, note balsamiche e qualche lieve sbavatura iniziale; al palato ha buoni sapori, è fresco, succoso e strutturato, i tannini sono vellutati ed una fine speziatura in chiusura.
CONTRADE DI TAURASI – Taurasi 2013: sempre secondo una felice tradizione in serie positiva; frutta e mineralità al naso; la struttura ed il tannino sono imponenti, ma il sorso è comunque agile, fresco e speziato.
PERILLO – Taurasi 2009: ed eccoci ad un grande classico, sempre con qualche anno in più degli altri, ma puntualmente fra i migliori assaggi. Le sue peculiarità si manifestano soprattutto in bocca con tannini levigati, freschezza e succosità intatte, speziatura fine; grande equilibrio.
Taurasi Riserva
TECCE LUIGI – Puro Sangue 2014: nel suo nome è racchiusa la sua natura! Sia al naso che in bocca è scalpitante e sembra più giovane della sua età. Frutta croccante, nervoso, saporito e materico; il tannino è levigato, il sorso chiude speziato.
FEUDI DI SAN GREGORIO – Piano di Montevergine 2013: uno dei più grandi ed emblematici Taurasi Riserva. Il frutto croccante, le note minerali ed una sottile nota verde lo ringiovaniscono; il sorso è fresco, di grande struttura, dinamico e succoso; il tannino è imponente ma levigato, in chiusura si manifesta una fine speziatura.
Paestum e Cilento
MAFFINI LUIGI – Kleos 2016: è un Aglianico che viene dal Cilento; non è l’ammiraglia della casa, ma si fa apprezzare tanto. Profumi di ciliegia ed una leggera nota di macchia mediterranea lo rendono molto giovane; il sorso è tannico, ma succoso e fresco.
VERRONE VITICOLTORI – Vigna Girapoggio 2016: è un Aglianico di Paestum e sembra risentire i benefici effetti del classicismo; al naso convivono note di frutta croccante, una leggera nota di erbe aromatiche ed una spolverata di caffè; -cerasa, cacao, nota verde; il sorso è fresco, succoso, giustamente tannico e speziato.
ALBAMARINA – Agriddi 2014: siamo di nuovo in Cilento per un Aglianico fruttato ed una buona acidità; il sorso è fresco e tannico, ha una buona struttura ed una fine speziatura in chiusura.
VITICOLTORI DE CONCILIIS – Paestum Aglianico 2011: ancora a Paestum, da un’azienda che storicamente ha abbracciato la coltura biologica. Ha una struttura potente in cui tannini ed acidità sono ben bilanciati.
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