OPPIDA AMINEA
Uva: fiano, greco e altre uve bianche
Fermentazione e maturazione: acciaio
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
L’anima del progetto dei vini simbiotici è l’enologo Francesco Iacono. Lo scenario nel quale il progetto prende forma è quello dell’Arcipelago Muratori, diviso tra Lombardia (Franciacorta), Toscana (Val di Cornia) e Campania (Ischia e Sannio).
Perché simbiotici? “Il termine – racconta Francesco nelle sue presentazioni – sta ad indicare la relazione che si instaura tra due individui di specie differenti, tesa ad un beneficio reciproco o di uno almeno dei partner, senza che l’altro ne riceva danno. Simbiosi perché lo spirito del progetto incarna ciò che l’uomo dovrebbe fare in totale coerenza con la natura, facendosi guidare dall’obiettivo di mantenere questo rapporto simbiotico con tutto quello che lo riguarda. Per farlo durare nel tempo”. Un progetto, dunque, che tende a sviluppare una viticoltura ed enologia in simbiosi con l’ambiente, riducendo a mano a mano tutti i prodotti di sintesi (anche la solforosa in cantina), utilizzando in cantina esclusivamente energia solare. Dosaggio zero, evitando gli sprechi.
Questo in parole. Nei fatti il progetto ha preso forma in Franciacorta, sulle colline toscane e su quelle beneventane: Villa Crespia Simbiotico, bollicine con una presenza di solforosa che non arriva a 10 mg/l; il Sangiovese Toscana Igt Simbiotico; l’etichetta sannita Campania Igt Oppida Aminea – Simbiotico, che allo stato supera di poco i 10 mg/l.
Quest’ultima etichetta nasce nel regno dei vini bianchi (pardòn: gialli, come ama definirli Francesco) dell’Arcipelago Muratori, dalle uve prodotte sulle colline che dominano la sonnacchiosa Benevento, dove l’azienda sta realizzando anche dal punto di vista visivo (con la costruzione della cantina) il suo ambizioso progetto. Le uve da cui si ottiene la veste sannita del Simbiotico è fatta in prevalenza di uve fiano, con altre tipologie storiche del territorio. In cantina il percorso vede solo acciaio, con affinamento e maturazione sui lieviti che si allunga fino ai quattro – cinque mesi. A seguire altro mezzo anno in bottiglia. Il vino è stato degustato per la prima volta in primavera in terra veronese, all’ultima edizione del Vinitaly. Noi l’abbiamo provato a distanza di mesi, durante una serata di un autunno che fatica a trovare il suo spazio, visto il prolungarsi di temperature tipiche delle code estive. Piatti ancora segnati prepotentemente dal mare, su cui questo calice è emerso con tutte le sue potenzialità. Finemente delineato al naso, dolce, fiori bianchi con sprazzi di note di miele. Ingresso morbido ma soprattutto elegante in bocca, dove a mano a mano emerge il carattere delle uve che si elevano soprattutto in bella e sostenuta sapidità. Un piacevole allungo in freschezza, impaziente del riassaggio. Un ruffiano che si nasconde in un calice di forte carattere e di immediata espressività.
Sede (Oppida Aminea) a Benevento, Località Eremita. Tel. 0824.33061. www.fratellimuratori.com – Enologo: Francesco Iacono. Ettari: 50 di cui 35 a vigneto. Vitigni: greco, falanghina, fiano, coda di volpe, coda di pecora e altre uve storiche
Questa scheda è di Pasquale Carlo
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