Maccarunera
Piazza M.Guerriero, 17
Campagna (Sa)
Tel 0828.47466
di Marco Contursi
Acqua….acqua e ancora acqua….a Campagna l’acqua non manca. Dovunque ti giri vedi rivoli, cascate, acque impetuose, acque calme e una piacevole frescura soprattutto serale, anche in agosto. D’altronde è il paese della “Chiena”, ossia l’evento folkloristico che vede le acque del fiume Tenza essere sbarrate e inondare le strade trasformando il centro storico in un acquapark a cielo aperto. Qui l’ingegner Cosimo Tartaglia ha recuperato un vecchio opificio di tre piani sul fiume, un tempo sia mulino sia frantoio e soprattutto pastificio, trasformandolo in un albergo di charme (primo piano), in un bar elegante ( piano terra) e in un ristorante di territorio (piano inferiore) aperto anche agli esterni che oggi gestisce con la figlia Carmela e il genero.
La Maccarunera è davvero stupenda, e il pavimento in cristallo permette di ammirare le acque impetuose che scorrono sotto tutta la struttura facendo girare le antiche pale, oggi perfettamente funzionanti. L’albergo, inaugurato da un mese, ha stanze nuove e spaziose e una suite dotata di doccia emozionale doppia, ideale per fughe romantiche e appassionate. Il piano interrato, che un tempo ospitava il frantoio, adesso è ristorante condotto con mano sicura dallo chef Luigi Balzano con l’aiuto Consiglia Pisani. La cucina è sicuramente valida, con una maggiore ricerca delle eccellenze territoriali può ambire a traguardi maggiori. Buoni i salumi e i formaggi locali dell’antipasto a cui una presentazione migliore avrebbe reso maggior onore (servirli separati e con un po’ di confettura). Ottime le matasse con ceci e baccalà e il filetto di maiale con guanciale di cui ho apprezzato la perfetta cottura, che lo ha cotto mantenendolo porcellosamente umoroso. Molto piacevole anche il vino da me scelto, il Piscrai (in dialetto cilentano significa dopodomani), rosato di sangiovese e barbera della cantina Cobellis ( da provare il Vigna dei Russi, aglianico in purezza che sul capretto al forno col mirto va che è una meraviglia) che riporta in etichetta frasi di Parmenide a ricordare quello che rappresentò l’antica Velia, culla della filosofia eleatica e i cui scavi, bellissimi, sono troppo spesso dimenticati. Conto sui 30 euro, tanta simpatia e cordialità sia dal personale di sala che dalla proprietaria Carmela.
In conclusione, un indirizzo da provare in queste calde serate agostane ma un pensierino ce lo farei pure in inverno, in sala c’è un grande e antico camino che promette un meraviglioso tepore…..eppoi c’è sempre la doccia emozionale doppia!!!!
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