Di Caprio ci insultò dicendo che prendiamo soldi per le recensioni!
Due anni fa bufera sui social per un suo posto omofobo del titolare della Pizzeria dal Presidente
Ecco la notizia battuta dall’Ansa
Anche la società che gestisce la notissima pizzeria del centro storico di Napoli «dal Presidente», che si trova in via dei Tribunali, sarebbe riconducibile al clan Contini: è quanto emerge dalle indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli che hanno portato all’arresto di cinque persone (tre in carcere e due ai domiciliari). La Dda partenopea (pm Alessandra Converso e Daniela Varone) contesta il trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio, aggravato dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare la camorra. La pizzeria è stata sequestrata dai finanzieri insieme con altri beni.
Tra i cinque arrestati oggi a Napoli per l’inchiesta su camorra e riciclaggio anche Massimiliano Di Caprio, 50 anni, direttore della pizzeria ‘sequestrata dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli nell’ambito di un’indagine antiriciclaggio che riguarda il clan Contini. Di Caprio, nel luglio del 2022, è finito nella bufera per un commento omofobo pubblicato su Instagram da lui definito «solo uno sfogo». Il post lo trasformò nel giro di poche ore in un bersaglio, con da centinaia di repliche via social anche di boicottare la sua attività con recensioni negative. Di Caprio pubblicò una storia su Instagram (da tempo rimossa) in cui tra l’altro si leggeva: «Non me ne f….te di consensi e di avere più clienti, o di candidarmi in politica per avere voti e fare soldi. Io sono un uomo e non voglio offendere la legge di Gesù Cristo, che ha creato uomo e donna».
Per Massimiliano Di Caprio, 49 anni, e Deborah Capasso, 47 anni, il gip di Napoli Giovanni de Angelis ha disposto la custodia cautelare in carcere, insieme a Vincenzo Capozzoli, 49 anni, considerato esponente del clan Contini e, secondo gli investigatori, titolare occulto della pizzeria. Domiciliari, invece, per il poliziotto e una commercialista napoletana di 62 anni (ANSA)
PIZZERIA DAL PRESIDENTE: ALERT PER CHI FA COPIA E INCOLLA
Primo: lui non c’entra nulla con la nascita della pizzeria che fu aperta da Ernesto Cacialli dopo la visita di Clinton ai Tribunali da Di Matteo dove lavorava. Dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2011, il locale passo’ nelle mani del figlio Enzo, che per vari motivi non seppe mantenerlo. Fu in seguito che subentrò Massimiliano Di Caprio.
Secondo: in questo sito non troverete alcuna recensione di questa pizzeria, non perchè è stata cancellata. Semplicemente perchè non ci siamo andati. Troverete quelle sulla pizzeria gestita dalla figlia di Ernesto, ossia la Figlia del Presidente di Maria Cacialli, e del figlio Gigi, ossia Il Figlio del Presidente
PIZZERIA DAL PRESIDENTE: IL TEMPO E’ GALANTUOMO
Questo il pezzo che scrivemmo su di lui due anni fa
la replica del Riformista
A luglio del 2023 mandammo tramite legali delle diffide a lui per affermazioni gravissime lanciate verso 50 Top Pizza, con narrazioni (in verità rilanciate di nascosto anche da chi ha tanto beneficiato di questa classifica) relative al fatto che per scalare la guida bisogna pagare. Diffide inviate anche ad un’altra pizzeria e ad una testata FoodNapoli che aveva rilanciato le tesi di Di Caprio. Inutile dirvi che la raccomandata fu rifiutata da Di Caprio.
Penso che basti. Per farsi un giudizio sul soggetto, su chi ha riportato le sue tesi senza ascolatare la controparte come vuole etica giornalistica.
CONSIDERAZIONE FINALE
E adesso la considerazione di carattere generale
La Camorra, come la dittatura e il malaffare o iregimi autoritari o i sistemi clientelari,, non possono reggersi in una società moderna senza una zona grigia di consenso. Questa zona grigia ha spesso agganci insospettabili. Chi ha sostenuto in questi anni gli attacchi con simili argomentazioni (cosa ben diversa dalle critiche ovviamente) non veritieri su 50 Top Pizza, a Napoli come al Nord è, a nostro giudizio, oggettivamente complice di questi atteggiamenti e il tempo lo renderà sempre più evidente.
Le cose, al di là delle sentenze e dei giudizi dell’Aldilà, si sanno. Ed è per questo semplice motivo che noi in quella pizzeria, da quando ha cambiato gestione, non abbiamo mai più messo piede.
A Massimiliano di Caprio auguriamo di poter dissolvere ogni accusa che gli è piovuta oggi. Resta un autore di un omofobo, che per me è qualcosa di ben peggiore.
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