OCONE
Uva: piedirosso, aglianico
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Non sono mai stato un grande sostenitore dei vini con nomi fantasiosi, verso i quali – anzi – ho spesso nutrito una certa antipatia. Piuttosto, ho sempre amato quelle etichette dai nomi intrisi di storia e di tradizioni.
Anche in questo, l’azienda di Domenico Ocone – condotta con metodi di agricoltura biologica e da sempre attenta alle innovazioni tecnologiche in vigna e in cantina – ha dimostrato grande intelligenza: nel solco tracciato dal “Diomede” (l’aglianico dedicato al mitico fondatore della città di Benevento), la scelta del nome “Calidonio” è stata segno, infatti, di non comune sensibilità rispetto alla propria memoria storica oltre che di continuità nella strategia comunicativa dei vini e del territorio. E la bella etichetta è proprio dedicata a lui, così come è raffigurato nel bassorilievo tuttora incastonato nella torre campanaria del Duomo di Benevento.
Secondo il mito, il cinghiale Calidonio fu mandato sulla terra da Artemide per punire Oinéo, colpevole di non aver offerto in libagione i primi frutti della vite; fu, poi, ucciso da Meleagro (figlio di Oinéo e padre di Diomede) con l’aiuto dei più valorosi guerrieri dell’epoca, tra cui Castore, Polluce e Atalanta e le sue zanne furono regalate alla popolazione di Benevento da Diomede, all’epoca della fondazione della città.
Dicevo della dinamicità dell’azienda, giunta alla terza generazione e situata in località Madonnella di Ponte: una delle prime nel Sannio a scommettere sul piedirosso, benché storicamente il vitigno fosse perlopiù utilizzato per diluire i vigorosi tannini dell’aglianico. Il “Calidonio” è, infatti, ottenuto per l’85% da uve di piedirosso accuratamente selezionate e per il restante 15% da uve di aglianico (il massimo consentito dal disciplinare di produzione per la denominazione Taburno Piedirosso D.O.C.), vinificate in tini di legno.
Il colore è rosso rubino intenso con riflessi violacei. Assolutamente limpido e di ottima consistenza.
All’olfatto, si schiude un bouquet di profumi fruttati, floreali ed erbacei con delicate sfumature eteree. Si susseguono sentori di pesca bagnata nel vino, ciliegia, arancia sanguinella, frutti di bosco, ribes rosso, prugna, rose e accenni di rosmarino.
Il sorso è secco, caldo (siamo comunque intorno ai 13 gradi di gradazione alcolica) e decisamente morbido. Freschezza e sapidità arrotondano un tannino di per sé già elegante e perfettamente integrato. Come già anticipato dalle nitide percezioni olfattive, si congeda con una lunga ed elegante persistenza finale di frutta e fiori rossi.
Robusto: il taglio di “aglianico” conferisce ulteriore complessità pur non stravolgendo la solida intelaiatura costituita dal “piedirosso” che elargisce bevibilità e immediatezza.
Un vino armonico ed equilibrato, da bersi di qui sino a 4-5 anni; ideale per l’abbinamento a carni rosse e formaggi di media stagionatura.
Questa scheda è di Alessandro Marra
Sede a Ponte, via Monte. Località La Madonnella.
Tel.0824.874040, fax 0824.874328.
Sito: http://www.oconevini.it
Email: admocone@tin.it
Enologo: Carmelo Ferrara.
Ettari: 11 di proprietà e 26 in conduzione.
Bottiglie prodotte: 250.000.
Vitigni: aglianico, piedirosso, coda di volpe, greco, falanghina
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- Sakar 2022 Sannio doc, Nifo
- Vini Monserrato 1973 – Nuove Annate
- Vigna Cataratte 2005, Aglianico del Taburno doc, Fontanavecchia
- Vigna Segreta Falanghina del Sannio Sant’Agata dei Goti Doc 2016 – Mustilli
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