OCONE
Uva: piedirosso e aglianico (15%)
Fascia di prezzo: da 15 a 20 euro
Fermentazione e maturazione: legno e acciaio
Rirpoviamo questo rosso dopo oltre due anni e lo troviamo integro, nelle esatte condizioni in cui lo abbiamo lasciato.
Al naso si sono evoluti i sentori di frutta matura, stiracchiati su un fragrante tappetino di spezie e note balsamiche, intenso e persistente. In bocca l’impatto è assolutamente fresco, pieno, lungo, con i ritorni di frutta ben evidenti e note vegetali sullo sfondo. Complessivamente, insomma, un vino che si avvia a camminare negli anni con decisione e con i fondamentali al posto giiusto. La 2006 continua a confermarsi una annata di buone sorprese per i rossi pensati al top. Chi l’ha comprato ha fatto sicuramente un buon affare.
Scheda del 26 novembre 2007. Sì, è vero, c’è un 15 per cento di aglianico, ma stavolta il blend serve davvero ad esaltare il vitigno principale anziché diluirne le caratteristiche come accade quando ficchiamo merlot e cabernet negli autoctoni: in quel caso è come mettere il caffé nel latte, mentre il Calidonio di Ocone rivela la presenza del vitigno nobile nel telaio del bicchiere, ossia nella struttura ben piazzata in bocca e nella efficacia dei tannini presenti al punto giusto. Nelle note scriviamo prima legno e poi acciaio: il motivo è proprio che la fermentazione separata delle uve avviene prima nei tradizionali tini verticali che fanno bella mostra di se nella azienda di Mimmo ormai completamente ristrutturata, poi l’affinamento è in acciaio prima dell’imbottigliamento senza filtraggio.
Devo dire che alle falde del Taburno il Piedirosso, seguendo la Falanghina, sta diventando una cosa molto seria e importante: ricordo qui quelli di Fattoria La Rivolta e la Cantina del Taburno: ancora una volta sono i produttori di questo versante della Valle Telesina a puntare decisi sul vitigno di territorio ricavandone buone soddisfazioni. Del resto la filosofia del Piedirosso ben si abbina sulla visione enogastronomica campana, ossia il consumo immediato del vino. Il Calidonio offre questa possibilità, ma al tempo stesso è un vino compiuto, potente, e non solo per l’alcol a 13 gradi, ma per l’intensità dei profumi che colpiscono inanzitutto per note verdi gradevoli, poi seguite da sentori di frutta rossa e infine, anche, da una speziatura e da notarelle balsamiche che annunciano intatta la freschezza al palato.
In bocca, dicevamo, il telaio è costituito dall’Aglianico, ma il Piedirosso si rivela con l’ingresso abbastanza morbido, la soave e croccante leggerezza che segna tutta la beva e, soprattutto, la bevibilità assoluta gratificata dalla dolcezza iniziale e dal colpo amarognolo finale. La freschezza rinnova il desiderio del vino e la bottiglia, amici cari, si finisce tutta senza pietà, altro che degustazione. Mimmo e Pastore hanno fatto bene a metterlo in commercio così presto perché a me sembra un rosso molto moderno, non greve, masticabile e pesante per capirci. A noi del Touring è piaciuto tanto da assegnare tre stelle in degustazione coperta ormai cinque mesi fa e vi assicuro, scusate la banalità, questo ulteriore affinamento in bottiglia ha giovato molto al Calidonio. Dicevamo della bottiglia finita senza neanche un appoggino, ma, ecco un altro aspetto importante, non siamo qui a parlare di un vino autoreferente bensì facilmente abbinabile a tutti i piatti della tradizione. Lo considero davvero un bel rosso per questo periodo autunnale, capace di catturare consensi fra gli appassionati come fra i meno competenti proprio perché il Calidonio è riuscito ad esprimere la caratteristica fondamentale del Piedirosso, l’immediatezza.
Sede a Ponte, via Monte. Localtà La Madonnella.
Tel.0824.874040, fax 0824.874328
Sito: http://www.oconevini.it
Email: admocone@tin.it
Enologo: Carmelo Ferrara
Ettari: 11 di proprietà e 26 in conduzione
Bottiglie prodotte: 250.000
Vitigni: aglianico, piedirosso, coda di volpe, greco, falanghina
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