ALOIS
Uva: Pallagrello bianco
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Il pallagrello bianco ha indole gentile sia nella forma del grappolo con acini piccoli e perfettamente tondi, particolare che dà origine al nome (piccola palla), sia nel carattere del vino, discreto, mai esuberante, capace di piacere un po’ a tutti. Potremmo quindi dire che a tavola è un vino democratico, grazie alla grande versatilità del sorso, sa raccogliere ampi consensi e accompagnare più tipologie di piatti.
Vitigno dalla storia importante, anzi regale, ha saputo prendersi una gratificante rivincita sul tempo. Quel tempo che sa essere amico benevolo, ma anche stravolgere impietosamente il corso della sorte, per poi pentirsi e riportare gli eventi sulla strada del successo. E’ andata proprio così per il povero pallagrello bianco che al tempo dei Borbone ha vissuto un momento molto felice tanto da essere tra i preferiti alla corte di re Ferdinando IV. Il re Nasone, attento allo sviluppo agricolo e industriale del Regno delle Due Sicilie, ordinò ai suoi giardinieri la realizzazione di un vigneto a forma di ventaglio nelle vicinanze di San Laucio, poco distante dalla Reggia di Caserta. La Vigna del Ventaglio, splendido esempio di vigneto giardino, era suddivisa in dieci raggi ognuno dei quali era composto da un vitigno allevato a quei tempi nel Regno delle Due Sicilie. Le uniche uve campane rappresentate erano il pallagrello bianco e nero, quelle che appunto il re preferiva a tavola.
Con la caduta del regno e l’avvento della fillossera, agli inizi del XX secolo il pallegrello bianco conobbe il suo triste periodo di decadenza fino quasi a scomparire. Tra l’altro i contadini, portati naturalmente a preferire uve generose per produttività e nelle pratiche agricole, non erano invogliati a preservarne la produzione vista la delicata natura del grappolo e la bassa resa delle uve. L’oscurantismo del pallagrello è stato lungo e triste fino al momento della sua riscoperta da parte di qualche produttore nei primi anni novanta che con caparbietà e profondo amore per il proprio territorio ne ha ribaltato nuovamente il destino. Il felice esempio ha incoraggiato la nascita di nuove aziende lungo la piana di Caiazzo e gradualmente il pallagrello bianco è tornato ad imbiondire il territorio.
Anche Michele Alois ha creduto con forza nel rilancio della viticoltura nell’alto casertano puntando con determinazione sui vitigni autoctoni come pallagrello bianco e nero e casavecchia. L’azienda esordisce nel 1992 avvalendosi della collaborazione di Riccardo Cotarella al quale subentra nel 2007 Carmine Valentino.
Il vino sa invogliare l’approccio sia al naso che al palato. I profumi sono decisi sui caratteri floreali e mediterranei, con sfumature di frutta gialla. In bocca è sottile, il corpo si flette sinuoso sulla spinta delle freschezza vivace , ma mai esuberante, riempie lungamente il gusto ricco e succoso.
Alois ha sede in via Ragazzano loc. Audelino, Pontelatone (CE). Tel. 0823 876710
www.vinialois.it info@vinialois.it
Questa scheda è di Marina Alaimo
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