Caffetteria Fioreo a Pagani
Via Santa Chiara, 78
tel. 0812156129
di Francesca Faratro
Caffetteria Fioreo a Pagani
Via Santa Chiara, 78
tel. 0812156129
“Per fare un buon caffè c’è bisogno d’amore!”- così inizia a raccontare della sua passione Fiore Schiavone, un giovane ragazzo che ha fatto della bevanda scura e vigorosa, il pilastro della sua esistenza. Non solo un lavoro il suo, quello che si cela dietro le ore trascorse nella postazione nel bar di proprietà accanto alla macchinetta del caffè ma un vero e proprio stile di vita che ruota intorno ad uno dei piaceri più comuni e piacevoli del Sud: il caffè.
Partita già da bambino la sua arte, Fiore nel tempo apprende i trucchi del mestiere per diventare esperto: conoscenza, competenze e tanta esperienza. E’ tutto celato qui, nei giorni trascorsi a riempire e riempire ancora tazzine al fine di scaturire il piacere per il cliente, destinato a durare pochi secondi, tempo necessario per degustare al meglio, in uno o più sorsi, quel che si racchiude in una dose di caffè.
Con il suo bar sempre pieno sito in Via Santa Chiara a Pagani, all’incrocio che porta a Nocera Inferiore, ci svela i segreti per realizzarlo al meglio perchè non sarà solo un sorso ma un viaggio, una cultura, una tradizione, un’emozione!
“Sembrerebbe facile preparare il caffè ma così non è! Tutti possono prepararlo ma per realizzarlo al meglio, lasciando un piacevole ricordo, ci sono tanti e piccoli accorgimenti che spesso vengono sottovalutati!” – afferma Fiore – E’ una vera e propria arte che ammalia, travolge, solo così il risultato è garantito.”
Ci spiega che fondamentale è la miscela, ovvero il bland di varietà che costituiscono la parte polverosa per ottenere la bevanda finale. Lui preferisce Arabica e Robusta, un mix per un sapore intenso ed una buona cremosità.
Tazza calda? Si, bollente, poiché il calore del contenitore che lo contiene, partendo da una macina più spessa, ovvero una polvere con granelli più grandi, lascerà cuocere il caffè in tazza per qualche altro secondo così da addensare ed alleggerire il finale.
Lo zucchero è un “più”, dovrebbe essere sorseggiato amaro ma per essere un piacere non c’è una regola da seguire obbligatoriamente, per essere bevuto con voglia, va zuccherato o meno in base alle preferenze.
Parte fondamentale lo fa anche il bicchiere di acqua che al Sud è solito accompagnare la tazzina. Non è lì per lasciar dissetare il cliente ma ha una funzione ben precisa, non comune in tutt’Italia dove in altre regioni questo va ordinato su richiesta. La dose d’acqua in accompagnamento serve per pulire il palato, ecco allora che questa è meglio se leggermente frizzante, così da preparare la bocca al sorso.
Solo caffè? No, assolutamente. A questo vanno ad aggiungersi le diverse varianti che hanno conquistato il mondo. Ci sono le tipologie corrette, con liquori o anche la semplice aggiunta di latte, caldo o freddo che sia.
Per i golosi vince anche quella alla nocciola, con crema di zucchero montato e una piccola parte di pasta di nocciole al naturale.
La mia preferita è quest’ultima con aggiunta di crema di latte montato freddo.
“Per me il caffè va assaggiato in purezza, solo così va assaggiato e solo così si può dire di assaggiarlo al meglio” – continua Fiore.
Per le varianti anche ci sono i segreti.
La schiuma calda di latte, spumosa e cremosa, va realizzata con un buon latte intero, ricco di grassi mentre, al contrario, quella fredda, ben montata al frustino elettrico, si realizza con il latte di frigo, senza grassi e meglio se, senza lattosio.
Chi ne ha, più ne metta ma non è questo ciò che fa bene alla bevanda scura perchè per essere sorseggiata nel migliore dei modi, richiede semplicità al fine di esaltare la materia prima, ovvero il chicco tostato e torrefatto.
“Consiglio di bere il caffè solo al bar! – sorride Fiore – Ma anche in casa con i giusti accorgimenti si può realizzarlo con una buona resa. Un segreto ve lo svelo: una parte di questo mescolatelo energicamente con lo zucchero semolato. Otterrete una buona crema, spumosa e densa da aggiungere alla bevanda casalinga capace di donare cremosità. Così farete felici i vostri ospiti!”
Continua a spiegarci che al bar nulla va lasciato al caso, come ad esempio l’acqua che va aggiunta alla macchina o la pulizia quotidiana di questa, certosina, così come la sua manutenzione. Fondamentale, che in molti non sanno è la temperatura del bar.
Ma come, vi chiederete, cosa c’entrano i gradi di un locale con una buona riuscita del caffè?
“Il caffè non vuole sbalzi di temperatura – continua Fiore – per ottenerlo al meglio si devono evitare gli sbalzi troppo frequenti che non garantiscono una buona qualità del prodotto. Il termometro interno ai locali va tenuto sempre ad una situazione costante, solo così la bevanda non subirà alterazioni.”
Cosa abbinare al caffè? Per questo ci sarebbe un ulteriore capitolo.
Seppur questo si consumi ad ogni ora del giorno, come confida Fiore che nel suo bar non conosce fasce orarie dove vi sia un’affluenza diversa di un’ora rispetto all’altra, è sicuramente al mattino che trova maggiori abbinamenti. Con il cornetto, da tradizione ma anche con la graffa, farcita o meno, per una variante un po’ più napoletana.
L’accostamento con il cioccolato è ormai passato, o quantomeno nella pausa fugace del bar che, per quanto sia veloce, dona quei pochi attimi che fanno bene al palato ed al cuore.
Perchè il caffè si sa, è un piacere, per chi lo prepara e per chi lo beve!