I FAVATI
Uva: fiano
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: metodo charmat
Ecco la risposta irpina al Selim di Bruno de Conciliis: fresco, appagante, economico, divertente, giovanile, moderno, antico. Enzo Mercurio l’ha proposto a Rosanna e la cosa è andata in carine champagnotte d’antan per un vino senza pretese ma molto efficace. Domenico Sarno me l’ha proposto in attesa del pranzo di Casa del Nonno, lo bevo incontinuazione quando non so cosa bere, il sottofondo dolce del Fiano è piacevole e me lo fa condividere con chi di solito non beve. Comunica, è rapido: un bel prodotto che rivela un’antica vocazione del Fiano di Avellino purtropppo andata in pensione. Non è un prodotto sofferto, si apre come una birra, senza pensarci, per questo è facile da prendere e da offrire. Bella idea. Ah, Bruno non deve certo preoccuparsi: anche se tuttu e trecento le cantine campane facessero un prodotto del genere, sarebbe sempre meno della metà dei Prosecco che stancamente si aprono nei bar, nei ristoranti e nei night della Campania. Lo spazio c’è, le uve pure. E a me piace il nobile vitigno bianco irpino. Scaccia i cattivi, i malefici, profondo e superficiale. Finito il ponte, evviva domani si ricomincia.
Sede a Cesinali, piazza Di Donato
Tel. 0825.666898
Sito: http://www.cantineifavati.it
Enologo: Enzo Mercurio
Bottiglie prodotte: 70.000
Ettari: 10 di proprietà
Vitigni: fiano di Avellino, greco di Tufo, aglianico
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