![Antonio e Arturo Sergio con Massimiliano Rosati](https://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2021/05/Antonio-e-Arturo-Sergio-con-Massimiliano-Rosati-e1620887285600.jpeg)
Ha compiuto 161 anni il Gran Caffè Gambrinus di Napoli. E li ha festeggiati con una torta preparata dal pasticciere Stefano Avellano tagliata dai tre proprietari Antonio e Arturo Sergio e Massimiliano Rosati che hanno posato per uno scatto con il resto della famiglia e i più stretti collaboratori.
Nel 2020, in occasione dei 160 anni, a fare gli auguri furono attori, intellettuali, personalità del mondo dello spettacolo e della società civile attraverso un particolare video, quest’anno invece la ricorrenza si celebra in famiglia, nel salone dedicato al fondatore Michele Sergio dove ci si augura presto di far accedere i clienti (che attualmente per accomodarsi possono godere solo degli spazi esterni, secondo le disposizioni anti Covid-19).
CENNI STORICI
Aperto il 12 maggio 1860, il Gran Caffè Gambrinus è stato ritrovo di capi di Stato e teste coronate, e poi Caffè letterario e luogo di ispirazione di artisti e intellettuali del calibro di Oscar Wilde, Gabriele D’Annunzio, Ernest Hemingway e Matilde Serao, il Gambrinus è da sempre il Caffè frequentato dai Presidenti della Repubblica Italiana in visita a Napoli. Di proprietà degli imprenditori Sergio e Rosati, fa parte dell’Associazione Locali Storici d’Italia.
Dai un'occhiata anche a:
- Chianina & Syrah: da Cortona al mondo due realtà 100% italiane
- Il XXI Trofeo Caputo vola in Cile: Daniela Zuñiga si aggiudica il Campionato mondiale nell’anno del centenario di Mulino Caputo
- Michele Pascarella, Diego Vitagliano e Carmine Tancredi insieme per Refettorio Felix
- Siglato il protocollo di intesa Federbio Equalitas per le Imprese Vitivinicole
- ProWein 2024: la 30° edizione della fiera internazionale del vino e degli spirits
- La pizza ai tre pomodori per la Giornata Mondiale del Pomodoro
- Buonissimi 2024: raccolti 246.760 euro. Record assoluto in Campania
- Al Suor Orsola laurea honoris causa ad Alfonso Iaccarino in Scienze dell’educazione