di Giancarlo Maffi
Il vostro qualche mese fa alla festa di Vico Equense conobbe una bufala, sotto forma di una palletta rotonda di poco volume ma molta bontà.
Cooperativa Rivabianca, tanto per non fare nomi, stava scritto sul cartellone pubblicitario posto dietro alle gentile signore che ti passavano il nettare bianco.
Mi scappo un “c….zo ma questa è proprio buona, porca bufala!!!
Da allora è stato tutto un magna magna furente, passato attraverso la conoscenza del presidente, Gennaro D’Alessio, e gli invii sempre piu’ frequenti sulla rotta Paestum- Viareggio, coinvolgendo amici, ed anche ristoratori dal naso veloce e dalla gola profonda.
Insomma un po’ per gioco, un po’ per caso ,un po’ per quella “chimica” che a volte si instaura fra persone di mondi vicini ma anche lontani, mi sono appassionato talmente da inventarmi un ‘ideuzza: portiamoci in giro questo prodotto per piccoli o grandi luoghi del cibo: trattorie ,ristoranti, enoteche con cucina, perfino bar ma bar speciali buttati su un pontile in mezzo al mare, perfino in posti di cultura tipo l’istituto , appunto, di cultura italiana a londra, con carico da undici di, niente po’ po’ di meno che massimo bottura, mica pettiniamo le bambole qui.
Lo dico senza falsa modestia: il Consorzio della bufala campana a me fra un po’ dovrà darmi una medaglietta e che cavolo!!
Allora, pare a voi che una bufala come quella della foto non debba fare villeggiatura invernale?:-)
Ed allora eccola qui, naturalmente sotto forma lattea, entrare in pompa magna all’enoteca marcucci, tempio della goduria ENO gastronomica di Pietrasanta.
D’ Alessio su megasuv , ovviamente BIANCO che ve lo dico a fa’, si presenta puntuale a ore 20 con i benedetti polistiroli contenenti in sequenza:
a) 2 “bambinielli” da 3 kilozzi e rotti ciascuno
b) 10 ricotte in monoporzione
c) 2 ricotte salate
d) 2 tranci di cacio reale
Pasquale Noce, maestro casaro in Rivabianca dal 1993, guarda amorevolmente i suoi figliocci, aprendo con cura le confezioni con le sue mani callose da decenni di acqua bollente.
Gli aspiranti gaudenti , moltiplicatisi nelle ultime ore, guardano le meraviglie e vorrebbero azzannarle di volo ma l’organizzatore della seratina, avvocato. Grammauta, li tiene a bada: manca il fotografo e poi soprattutto manca LUI, il grande carismatico, l’uomo del monte, l’ammaliatore di pesci e contesse, insomma LUI, il LORENZO VIANI. Il notaio Tumbiolo non certifica quindi l’assalto al nettare bianco ed è pure quello che piu’ scalpita.(visto mangiarne di questa ed in altro luogo 1chiko e dugento grammi senza batter ciglio)
All’arrivo del Clint Eastwood della versilia (cito la guida dell’espresso pag.476) si scatenano finalmente le ganasce e le papille gustative.
Il notaro tenta una digressione da schiaffo alla miseria: “ la voglio provare con la bottarga di tonno”. Si, mi , ni ,no. Pareri contrastanti, ma alla fine mi tocca dar ragione all’allampanato( e pure attempato….. anche se è vietato dirlo) mito del Forte: “Antonello( not.) non c’entra un ‘azzo la bottarga!!!!! “
Aspirando toscanamente tutte le C che trova per strada, a bocca piena e spavalda di latte di bufala. Insomma è talmente buona che non tollera accostamenti: olio, acciuga, pomodoro, pesto, basilico origano. Nada de nada. Liscia, sola, “tetta di bufala in bocca”.
Ma il notaro tiene il punto. A lui con le uova pressate è piaciuta. Salomonicamente dico che faremo esperimenti, a casa mia.
Orgasmo palatale completo. Che ci bevete voi sopra ad una bufala cosi’. In realtà secondo me bisognerebbe trovare la forza di non bere nulla, ma se veramente il gargarozzo richiede, qui e stasera noi siamo tutti d’accordo: bollicine e che siano nobili poffarbacco!!!
Insomma ve la faccio non troppo lunga: 7 chili di mozzarella sbafati in un battibaleno. Riesco a salvarne due pezzi per proprietari e personale del Marcucci.
Ma,naturalmente non ci fermiamo lì, e che siamo donzelle inappetenti. Per la verità guardatevi questa fotina…. La giovine signora qui: avvenente si, inappetente no!
E quindi via di zuppe toscane che qui sono un mito. Questa volta tento io una digressione con ricotta su pappa al pomodoro: potabile ma forse meglio lasciare le due regioni al loro naturale destino.
Dopodiché abbiamo dato l’assalto alle mono porzioni di ricotta. Una ricotta da campionato del modo, signori, ma con medaglia nobile. Io non la definirei sapida direi perfino leggermente salmastra ,con finale delicatissimo.
Poi ognuno per la sua strada, con le famose zuppe del Marcucci, alcune magnifiche altre meno, puntarelle mica male, perfino baccalà (gesu’ quanto magna il Viani).
E poi dolci su dolci, mentre Lorenzo stura i suoi raccontini di crostacei e baronesse, di seppie e viscontesse. Io sono felice. Ho iniziato a scrivere sui blog da poco, cercando di far crescere questi incontri , prendendo anche cantonate, che tutti vogliono fare i fenomeni, ma riuscendo anche a riunire gente unita dalla stessa passione, che poi se anche scriviamo in luoghi diversi chissenefrega.
Per questa primavera sto studiando altre mete per questa bufala e, spero, anche clamorose. Ci risentiremo e ci rivedremo. Potete starne certi.
Enoteca Marcucci
Pietrasanta
Via Garibaldi, 40
Tel. 0584.791962
Aperto solo la sera, a pranzo nei festivi e dal 15 settembre al 15 giugno
www.enotecamarcucci.it
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