
di Maurizio Valeriani
Riccardo Campinoti ne ha fatta di strada. Nel non lontano 2002 ha comprato l’azienda le Ragnaie sulla strada che da Montalcino porta a Sant’Angelo in Colle. Alcune delle vigne de Le Ragnaie sono tra le più alte della zona al punto che per le vecchie regole del disciplinare, ormai superate da un paio d’anni, sopra i 600 metri non si poteva produrre Brunello (ed infatti con queste uve veniva prodotto uno splendido Chianti Colli Senesi)
Durante Sangiovese Purosangue a Roma, abbiamo potuto partecipare ad una verticale storica dei suoi Brunello, che si è rivelata molto interessante.
Queste le nostre sensazioni:
Brunello di Montalcino Vigna Vecchia (in etichetta appare VV) 2007: un vino stanco, in un’annata probabilmente troppo calda;
Brunello di Montalcino Fornace 2007: addirittura note di appassimento a conferma di un’annata non particolarmente felice;
Brunello di Montalcino Vigna Vecchia (in etichetta appare VV) 2009: una leggera alcolicità non impedisce la piacevolezza di un sorso sapido, lungo e avvolgente;
Brunello di Montalcino Fornace 2008: il tannino è imponente, e si avverte una leggera maturità del frutto. Struttura e lunghezza però sono in grande rilievo;
Brunello di Montalcino Vigna Vecchia (in etichetta appare VV) 2010: un vero e proprio capolavoro, con sapidità, corpo, sentori speziati e fruttati, ed una beva che coniuga perfettamente potenza con eleganza;
Brunello di Montalcino Fornace 2010: se possibile ci piace ancora di più del precedente, e rasenta la perfezione gustativa, con un finale lunghissimo e succo in evidenza; è il nostro preferito insieme al Fornace 2011;
Brunello di Montalcino Vigna Vecchia (in etichetta appare VV) 2011: qualche dolcezza ed un filo di alcol in più per un Brunello che mantiene però le sue caratteristiche peculiari;
Brunello di Montalcino Fornace 2011: grande allungo gustativo per un brunello che è capolavoro vero e assoluto. Potenza, eleganza si uniscono mirabilmente a sapidità e freschezza. Per noi il migliore della serata;
Brunello di Montalcino Vigna Vecchia (in etichetta appare VV) 2012: finezza e struttura, succosità e ricordi iodati. Una bellissima espressione della denominazione;
Brunello di Montalcino Fornace 2012: ancora troppo giovane con una leggera nota alcolica ed un legno che dovrà assorbirsi.
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