di Monica Bianciardi
Prima o poi cosi come è iniziata finirà e potremo ritornare ad una normalità che adesso ci sembra lontana e irraggiungibile. Le immagini di condivisione ed allegria ci mancano, ricordandoci un passato cosi diverso e recente da creare dissonanza. Del resto il tempo dedicato alle sensazioni positive molto spesso viene giudicato nella società attuale come una perdita di tempo effimera ed inutile. La felicità regala una esuberante versione di sè che allontana e distoglie da un’ordinarietà fatta troppo spesso di tempi stretti e prestazioni che non lasciano spazio alla realizzazione personale. Ma condividere alcuni ricordi servirà a non dimenticare quello spirito che ci costringe a parlare per ore davanti ad una bottiglia dimentichi di tutto. Ritornare per un breve momento a quei momenti aggiunge consapevolezza a tutte quelle cose che davamo per scontate, ricordandoci il momento in cui tutti i nostri sensi erano immersi in un calice di ottimo vino.
Sembra passato un secolo; in realtà i primi di Marzo battendo sul tempo la pandemia che subito dopo ha stravolto ogni più consolidata abitudine, in una delle manifestazioni enoiche più attese ed ultima in ordine di apparizione per molti mesi a venire, si è tenuto un confronto di uno dei vini più amati. Una panoramica dell’annata 2010 in una selezione di Brunello di Montalcino tenutasi alla manifestazione Terre di Toscana all’Una Hotel di Lido di Camaiore guidata da Fernando Pardini.
Tasting Notes
Un viaggio sensoriale da nord a sud nel territorio del Brunello di Montalcino. Un percorso molto complesso che ha evidenziato come le variabili incidano nei vini a seconda della posizione dei vigneti . I suoli sono variegati anche nell’arco di pochi metri e composti da strutture diverse poiché nati in epoche geologiche differenti. I versanti hanno esposizioni collinari influenzate da venti diversi che contribuiscono a creare microclimi che insieme a diverse altezze determinano peculiari diversità tra le varie zone.
I primi due vini provengono dalla Zona Nord Orientale. I versanti più a nord, subiscono l’azione di escursioni termiche importanti dove i venti freddi di tramontana determinano maturazioni più tardive per il Sangiovese.
Il Marroneto Brunello di Montalcino -Madonna delle Grazie -2010
Nasce su terreni di arenaria sul declivio nord della collina, a circa 350m slm di altezza, nelle immediate vicinanze della cinta muraria di Montalcino.
Inizialmente chiuso si apre con tonalità leggiadre di fiori e frutti accennati in sincronia con un bouquet che mantiene una sostanziale eleganza senza forzature. Il carattere nordico è dato da una dinamicità vibrante con tratti balsamici che dettano un ritmo agile dettagliato e che nonostante gli impulsi giovanili ha polpa e tannini finissimi che accompagnano un sorso lungo e vellutato.
Le Chiuse- Brunello di Montalcino – 2010
Suoli con componente argillosa più presente con galestro e tufacea ferrosa, lato nord/nord-est della collina di Montalcino a circa 330 mtslm e su quello sud-est a 500 mt slm.
Trasparente ed austero i profumi sono dettati da un carattere di finezza da vino di altura. Note di incenso e resina, pietra, tratti ferrosi, profumi di fiori viole e piccoli frutti selvatici accennati, tratti arerei in cui emerge un carattere dato da un’eleganza non ostentata ma trattenuta e profonda. Palato composto e puro con un tannino che incide nell’analisi gustativa tesa e profilata con dinamica che tende più alla verticalità che alla potenza.
La zona centrale di Montalcino ha suoli di arenari che dispongono di molta luce solare che si ritrova nei tratti aromatici dalla dinamica snella del sottobosco e dell’agrume maturo.
Le Ragnate Brunello di Montalcino 2010
Punto più alto di Montalcino 600 metri slm di altitudine zona centrale del comprensorio, con esposizione a sud-ovest, in direzione del mare con suoli di arenaria.
Vini in sottrazione apparentemente disadorni e freschi. Aspetto luminoso con poca concentrazione di colore, il tratto snello si evidenzia soprattutto nei profumi che si esprimono nel frutto agrumato e dai toni boschivi con molte erbe mediterranee. Palato dettato da potenza e tannini vigorosi e centralità di palato data dall’acidità che sul finale possiede una traccia sapida e speziata.
Le Potazzine Brunello di Montalcino 2010
Nasce su un altopiano a 500 metri slm di altitudine posto nella zona centrale verso oriente, luogo appartato, dotato di tanta luminosità contornato da boschi, i suoli sono composti da argilla calcarea e galestro.
Olfatto di ampia finezza e spessore gustativo, in cui la leggerezza è data da un insieme leggiadro di fiori, aromi boschivi ed un frutto nei toni dell’agrume e della visciola. Palato composto dalla precisone ineffabile, seta che scorre con una trama tannica finissima con giusta freschezza e volume.
Spostandosi verso Sud l’influsso climatico si fa più marcato caratterizzando il frutto.
Fattoi Brunello di Montalcino 2010
Zona con molto sole ed una uniformità geologica data da un vecchio mare prosciugato mt 350 slm.
Un profilo olfattivo caldo e strutturato, caratterizzato da un frutto rosso solare e carnoso. Ciliegia dolce, spezie nere, china, sciroppo di tamarindo che si ritrovano nella morbidezza del palato dove il frutto viene sollevato da freschezza e tannini elastici, finale pieno e sapido.
Sesti Brunello di Montalcino 2010
Fisionomia più strutturata ma dotata da purezza espressiva per uno degli archetipi di questa zona. La personalità è data dai terreni di matrice marina e sabbie fossili ricchi di sostanze minerali che sono compresi in un’altezza media di 300 metri slm.
Sospeso rotondo e turgido l’olfatto ha frutto rosso maturo con sviluppi di pesca gialla, che evolve in soffi mentolati e marini. Struttura ed avvolgente ricco e definito, vitalità gran tannica sottile, giovanile e disidratante, allungo di eleganza graduale.
Mastrojanni – Brunello di Montalcino Vigna Schiena d’Asino 2010
Castelnuovo dell’Abate zona a Sud Est di Montalcino terreni galestrosi con altitudini che variano dai 180 ai 420 m/slm. dotati di molta luminosità ed insolazione.
In un quadro di percepibile maturità e rotondità sorprende la matrice sapida data da capperi sotto sale e richiami ferrosi di pirite, resine di macchia e livore salmastro. Palato prestante e profondo risaltato da estrazione sapida, la polpa è sorretta da trama tannica fitta, ferroso e sapido il finale.
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