Bruna Cerea compie 80 anni e noi la festeggiamo con i figli e la famiglia tutta di Da Vittorio a Brusaporto. La festeggiamo perchè in questo modo possiamo anche dire Viva l’Italia in un momento difficile e di grande confusione per i nostro paese. La festeggiamo perchè è una figura iconica della ristorazione, al pari di Marchesi, i Santin e i Santini, Livia e Alfonso Iaccarino, Lorenzo a Forte dei Marmi, i Romano a Viareggio, i Tinari a Guadiagrele.
Ossia la signora Bruna fa parte di quella generazione di italiani che ha traghettato la gastronomia dalla trattoria al ristorante restando però sempre low profile rispetto al cliente, vero punto di riferimento in ogni scelta.
Da Vittorio a Brusaporto è oggi un riferimento per la gastronomia italiana, è diventata una azienda internazionale secondo una vocazione di tante imprese di questo territorio laborioso che guardano subito anche oltre confine, i Cerea sono andati sino a Shanghai. I fratelli hanno affrontato compatti uno dei periodo più difficili della ristorazione italiana lavorando all’ospedale di Bergamo durante il periodo perggiore della pandemia, giusto un anno fa. Hanno rimodulato l’offerta, si sono adattati al delivery e al tempo stesso non hanno fermato i piani di espansione.
Ma il fulcro di tutto questo è lei, la signora Bruna, che ogni giorno mandato da Dio, perfettamente curata e impeccabile, con il suo sorriso gira per ogni tavolo salutando tutti i clienti, i nuovi, quelli abituali, quelli che non riescono a rinunciare al famoso paccaro e all’orecchia di elefante di cui i Cerea non sono riusciti a fare a meno, un po’ come Gino Cervi da Maigret o Ubaldo Lay da Sheridan. Merito di un passato in cui le cose si facevano perbene, per durare, del conservatorismo gastronomico italiano o di chissà cos’altro.
Si sa che la sala a Brusaporto inizia a ballare quando la signora Bruna entra in scena.
Lei rappresenta, con questo essere presente in sala mentre i figli lavorano fra i tavoli e in cucina, quel quid in più tipico della tradizione italiana, dove la famiglia è il perno attorno al quale ruota tutto. E quando è la famiglia a metterci la faccia, la ristorazione accoglie, abbraccia il cliente, ed è quello che in Italia fa la differenza anche se da alcuni è visto come passatismo.
In realtà con i suoi 80 anni, Bruna Cerea è il futuro possibile di una ristorazione che senza rinunciare ad aggiornarsi, nelle tecniche, nelle proposte e nelle presentazioni, mantiene salde le proprie radici e rende unica l’esperienza, e dunque aumenta la possibilità e la voglia di tornare lì come si è trattati da ospiti e non da clienti. Perchè la differenza è proprio qui.
Bruna, il cui vero nome è Gioconda, ha legato il proprio destino a Vittorio Cerea, il grande amore con cui ha costruito tutto.
Si conoscono nel 1960, entrambi residenti a Bergamo in due vie parallele del centro città. Vittorio gestisce un piccolo bar. Un colpo di fulmine, che cambierà la loro storia e anche quella della cucina italiana. Si sposano dopo 3 anni, durante i quali Bruna comincia a sperimentare nella cucina di casa idee, che poi Vittorio porta al locale e fa assaggiare ai clienti: tra questi torte e cannoli, cotti più volte al giorno, che ancora oggi fanno concludere in bellezza un pranzo al Da Vittorio. Nel 1964 nasce Chicco, seguono Francesco, Barbara, Roberto e infine Rossella.
Il 6 aprile 1966 in Viale Roma A Bergamo, dopo aver rilevato un ristorante in fallimento, apre Da Vittorio; un’avventura che i due non potevano ancora sapere sarebbe diventata la pietra di fondamento di un percorso unico: il ristorante sempre pieno, la prima, inaspettata stella guadagnata nel 1978, la seconda in tandem con i figli nel 1996. L’ultima, nel 2010, bellissima e insieme triste perché Vittorio era andato via 5 anni prima, poco dopo il trasferimento a Brusaporto. Ed è proprio in quel momento difficile, che emerge ancora più forte il carattere di Bruna, che prende per mano tutti, dai figli ai dipendenti, e li conduce verso nuove mete, infondendo coraggio e serenità.
Bruna rappresenta dunque la forza della famiglia italiana impegnata in un’azienda, quello che molti considerano un limite allo sviluppo in grande ma che però ne garantisce la riconoscibilità, il carattere e l’impegno nei momenti più difficili.
Siamo sicuri che anche Vittorio sta festeggiando soddisfatto gli 80 anni della sua, della nostra, Bruna nazionale!
Bruna Cerea Da Vittorio a Brusaporto
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