Uva: turbiana
Fascia di prezzo: 20 euro
Fermentazione e maturazione
La fissa di Igino Del certo è stata sempre fare bianchi da lungo invecchiamento in stile francese usando vitigno autoctoni del territorio. Così la terza generazione di questa azienda adagiata sul Garda ai confini tra le province di Brescia e Verona ha investito molto in cantina e consolidato la leadership conquista dal nonno Felice che comprò la proprietà e il padre Pietro che ha fatto il primo imbottigliamento.
L’ambizione, e la lungimiranza, è stato puntare a questo risultato con il turbiana, parente, se non addirittura sinonimo, di trebbiano. Un vitigno abituato ai grandi numeri che solo in Abruzzo sinora era risciuto a trovare grandi interpreti.
Il Brolettino fa acciaio, è lavorato in completa assenza di ossigeno in tutte le fasi iniziali per poi essere elevato in barrique molto ben dosato. Il risultato lo abbiamo rivisto con una doppia magnum a casa mia nella mitica bevuta del 26 dicembre con l’annata 2007.
Il Brolettino non partiva molto avvantaggiato, tra Champagne 2003 e Fiano 2006 di Marsella, altro grande del tempo in bottiglia, ma ne è usscito alla grande: fresco, freschissimo al palato, un bel naso di frutta gialla con corredo di toni agrumati e spezie, giusto una stanchezza dolce che però non disturbava l’olfatto.
In bocca si riverla il legno molto ben dosato con l’annata e la magnum è finita ben presto. Aprirla dopo sette anni non è poi un evento straordinario perché i fratelli Del Cero escono sempre più tardi con questa etichetta e fanno bene. In tal modo valorizzano ancora di più il milione di bottiglie Lugana doc I Frati. Un concetto che in Campania, tra i grandi, sinora ha compreso solo Mastroberardino con i suoi Fiano e Greco Vintage.
Bella agricoltura, bella cantina, solido nucleo familiare e tante idee chiare che hanno ancora nel bianco il cuore aziendale anche se ormai è in uscita il primo Amarone. Che sarà anche il più buono del mondo, ma il merito storico dei del cero è aver dimostrato l’esistenza di un ossimoro: fare grandi bianchi invecchiati in un’area dove un vino di tre mesi era già considerato da buttare.
Sede a Sirmione, località Lugana. Via Frati 22. Tel 030.919468. www.cadeifrati.it Ettari: 180. Bottiglie prodotte: 180.000.
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