Società Agricola Colacino Wines
Uve: arvino, greco nero, magliocco canino e nerello cappuccio
Fascia di prezzo: 18,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5 – Naso 26/30 – Palato 26/30 – Non omologazione 31/35
Mi raccomando, non sottovalutate la viticoltura calabrese! Più approfondisco l’argomento specifico e più mi convinco che negli ultimi tempi l’enologia locale ha compiuto progressi enormi e questo grazie ad una positiva sinergia di diversi fattori: operatori competenti che hanno studiato scrupolosamente la materia; un forte progresso tecnologico in vigna ed in cantina; e soprattutto la disponibilità tout court di specie varietali autoctone che hanno trovato la loro giusta collocazione e valorizzazione.
La Società Agricola Colacino di Marzi, piccolo comune dell’entroterra cosentino posizionato ad oltre 500 metri di altezza, come primaria missione si è dedicata fin dalla sua nascita, che risale al 1968, alla promozione di una viticoltura che privilegia soltanto specie autoctone, con le quali produce sette etichette. Il fondatore è stato Vittorio Colacino e adesso sull’abbrivo ci pensano i suoi figli Mauro e Maria Teresa, che hanno ereditato l’azienda, a portare avanti con merito, passione e capacità il lavoro intrapreso.
Il vino di punta aziendale è rappresentato dal Britto Savuto Superiore Doc Rosso, già menzionato da Mario Soldati nel 1975 nella sua grande opera “Vino al Vino”, e frutto di un uvaggio composto dalle specie locali arvino, greco nero, magliocco canino e nerello cappuccio, allevate col classico sistema ad alberello. Nell’occasione ho potuto assaggiare il millesimo 2010, le cui uve hanno trascorso 15-20 giorni a fermentare. Dopo la malolattica, il vino ha sostato parte in barriques di rovere francese e parte in vasche d’acciaio per complessivi diciotto mesi, per terminare poi l’affinamento in vetro per ulteriori quattro mesi. La gradazione alcolica è di 13,5° C.
Un vino prettamente territoriale. Già il colore nel bicchiere è bello carico, frutto di un rubino scuro, quasi granato, con riflessi luminosamente purpurei. Il profilo aromatico è spiazzante, con tanti profumi da perderci la testa. In primis posso cogliere piacevoli sentori di frutta boisé, come ribes, lamponi e mirtilli, intrecciati a piacevoli olfattazioni di prugna, marasca, fico, giaggiolo, timo, salvia, aneto, pelliccia, goudron, liquirizia, cioccolato, caucciù e tabacco. E poi respiri speziati di noce moscata, vaniglia e chiodi di garofano. In bocca il sorso si distende languidamente sulla lingua, offrendosi liberamente in ostaggio. I tannini sono appena appena ruvidi, ma già avviati sulla strada della completa maturità. Il vino poi riesce a coniugare l’austerità col dinamismo; una guizzante freschezza con una pronunciata sapidità; una tonica reattività con un lieve tocco selvatico; una succosa ed aggraziata fruttuosità con un’articolata armonia gustativa; una profondità caratteriale con un’elegante silhouette. E poi ancora, possiede un timbro minerale e fascinoso, un ottimo equilibrio, sfumature morbide ed un supporto ben strutturato. Plastica chiusura lungamente appagante. Soldi spesi bene! Da preferire su piatti a base di selvaggina, arrosti di carne e formaggi stagionati. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Marzi (Cs) – Via Colle Manco
Tel. 0984 1900252 – Fax 0984 1900257
vini@colacino.it – www.colacino.it
Enologo: Nicola Tucci
Ettari vitati: 20
Bottiglie prodotte: 120.000
Vitigni: arvino, greco nero e bianco, magliocco canino, nerello cappuccio, mantonico, malvasia bianca e pecorello.
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