di Floriana Barone
Brigata Agricola Bonci. L’unione fa la forza e Gabriele Bonci lo sa molto bene: domenica scorsa, presso l’Agriturismo Pulicaro a Torre Alfina(VT), si è svolta la prima festa della sua Brigata Agricola. Una giornata che ha acquisito una rilevanza storica in Italia. Attualmente la Brigata Agricola è composta da 25 membri: artigiani, allevatori, agricoltori, casari, norcini, mugnai e olivicoltori, uniti su temi fondamentali, come l’etica del lavoro, la sostenibilità della produzione, la valorizzazione delle piccole produzioni, la totale naturalità dei prodotti e il rifiuto assoluto della chimica. Questi piccoli grandi artigiani all’inizio erano tutti i fornitori di Gabriele Bonci e ora sono il suo migliore biglietto da visita. La rete è stata creata circa un anno fa, dopo il Salone del Gusto di Torino, attraverso un gruppo WhatsApp, per collaborare, confrontarsi sulle singole esperienze di sperimentazione territoriale, per scambiarsi informazioni e condividere idee.
Gabriele Bonci non ama le schematizzazioni: la Brigata agricola non è un’associazione e non ha uno statuto, ma è un gruppo di persone che indossa una maglietta e collabora per creare la propria economia.
Si chiama Brigata, come la brigata di una cucina. Ognuno qui ha il proprio ruolo: Bonci è il collante, il consumatore. Questa grande famiglia non ha una missione, ma solo una visione del progetto. E non c’è un obiettivo futuro: i componenti vogliono essere d’esempio e fare rete, contaminandosi a vicenda.
QUALCHE VOLTO DELLA BRIGATA
In questo gruppo Roberto Liberati è stato assorbito sin dall’inizio, circa un anno fa. Il macellaio di Don Bosco ha il pallino per gli allevamenti biologici e biodinamici con filiera a ciclo chiuso e quindi tracciata. Il suo ruolo in Brigata concerne la parte finale della catena: la selezione e la ricerca. Due compiti che Liberati porta avanti da anni, con un’estrema attenzione alle carni allevate completamente allo stato brado.
Pietro d’Elia è un altro giovane membro della brigata: con I Segreti di Diano di Teggiano(SA) produce , trasforma e distribuisce il Peperone Sciuscillone, una particolare varietà autoctona coltivata in questa zona sin dal 1500. Alla festa della Brigata si è presentato insieme a un altro membro entrante, Civà (Cibo Vagabondo), la cucina territoriale in movimento che mette su quattro ruote i prodotti del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Il progetto unisce Lilo- Libero Locale, Locanda San Cipriano e i Segreti di Diano: gli chef coinvolti, Tony Granieri e Antonio Giordano, sono entrambi due cuochi dell’Alleanza dei Cuochi Slow Food dei Cuochi e Pizzaioli Campania e Basilicata. Ci.Và porta in giro per l’Italia la cultura gastronomica del Cilento, contaminandola con quella del luogo in cui si ferma: il loro food truck è quello ufficiale della Rete del Gusto della Dieta Mediterranea.
Michele e Giovanni Petronella panificano ad Altamura con ricette familiari e prodotti di alta qualità. A entrambi i fratelli mancava un esame per la laurea in Economia e Commercio, ma erano grandi appassionati di panificazione e sono tornati a fare i fornai, come papà Pasquale, cha ha aperto il suo forno nel 1966. Oggi la Panetteria Petronella Stualett è l’orgoglio dei due fratelli di Altamura: producono con il forno a legna un ottimo pane di semola rimacinata di grano duro e gustosi i taralli rivisitati con la semola rimacinata, oltre a una gustosa focaccia pugliese, ai mustaccioli e ai torroncini alle mandorle.
A guidare la Fattoria Faraoni sono Andrea Cippitelli e Silvia Faraoni: sono gli allevatori del gruppo, un mestiere che ricoprono da anni. Andrea viene scherzosamente definito “il professore del pascolo”: il 90% dei suoi animali viene allevato con il metodo del pascolo razionale, che presta una grande attenzione al terreno e le sue mucche si nutrono solo di erba per 8 mesi e, negli altri 4, non si cibano di integrazioni di mangimi, ma solo di fieno. Tra i suoi formaggi spiccano il fior di latte, la Sutrinella, prodotto con latte intero termizzato, con una stagionatura che va dai 20 giorni ai 2 mesi. Da non perdere anche la Saturnina (Profumata), prodotta con latte crudo e stagionata 6 mesi e il Gajardo, con il latte termizzato e una lavorazione che avviene con il caglio di capretto.
Il Laboratorio agricolo Panella si trova a Castelpoto, in provincia di Benevento: sette anni fa l’ex avvocato Massimiliano Panella vendeva prodotti tipici e ha avuto la fortuna di incontrare Bonci, che si è innamorato della passata di pomodoro fatta in casa dalla mamma e ha deciso di investire su questo giovane beneventano. Grazie all’aiuto della sua famiglia, del fratello Antonello e dello stesso Bonci, Massimiliano Panella ha costruito il suo primo laboratorio di pomodori, che coltiva nella sua azienda su di un ettaro di terreno e che oggi sono destinati esclusivamente a Pizzarium. Il suo pomodoro deriva da un seme locale trovato in un’azienda agricola che viene mischiato ad altri tipi di pomodori. La sua è una lavorazione artigianale ed esclusivamente in vetro.
Giuseppe e Giancarlo Gentili sono i proprietari dell’azienda agricola Fratelli Gentili, che si trova a Castel Giuliano (Bracciano): la loro storia pastorale è iniziata ai primi del’900, con l’attività di famiglia che si occupava di pecore di razza Sopravissana, poi sono arrivate l’azienda agricola e le pecore da latte. Oggi i fratelli Gentili gestiscono 600 pecore di razza Comisana su 80 ettari di terreno. Tra i formaggi prodotti spiccano la caciotta Gentile, il pecorino Saporito, lo stracchinato stagionato, il blu di pecora, il primo sale aromatizzato con lime, peperoncino e pistacchio. Giancarlo è stato uno dei fondatori storici del gruppo, insieme a Gabriele e oggi, oltre a occuparsi di allevamenti e agricoltura, gestisce i canali social della Brigata agricola.
Poggi Agricultura è nata 10 anni fa dalla passione di Alessandro e Marco Poggi per il settore agricolo: un’azienda a conduzione familiare che si occupa di coltivazione di cereali quasi esclusivamente antichi, come Senatore Cappelli, Autonomia e Solina e comprende un mulino a pietra a Ciciliano(RM). L’azienda produce anche ortaggi biologici.
La Porchetteria Giorgini è un’istituzione a Selci in Sabina(RI), maestri porchettari dalla seconda metà dell’800. Damiano e Giorgio Giorgini si occupano della trasformazione di carne di maiale che proviene da allevamenti umbri, laziali e, in qualche caso, a km 0, producendo soprattutto porchette e coppa di testa in modo artigianale e senza uso di conservanti. Quest’anno hanno ottenuto il riconoscimento PAT (prodotti agroalimentari tradizionali).
Marco Carbonara è il proprietario dell’azienda agricola biologica e dell’Agriturismo Pulicaro a Torre Alfina (VT). Ha iniziato ad allevare polli, tacchini, maiali, il coniglio leprino di Viterbo e alcuni galli per le uova all’aperto dopo aver acquistato quest’azienda agricola abbandonata nella campagna umbra,quindici anni fa, insieme alla moglie Chiara. Oggi i polli sono circa 7mila e i tacchini 2mila: si macella in età diverse rispetto a quelle dell’industria(da 120 a 160 giorni per i polli e da 180 a 220 giorni per i tacchini). Non si utilizza alcun tipo di antibiotico sugli animali: polli, tacchini e maiali si nutrono di alimenti biologici, compresi i cereali e i legumi, come spezzati di ceci o di piselli, favino che arriva da agricoltori del posto. Il pollo fritto del nuovo tavolo sociale di Gabriele Bonci proviene da questa azienda agricola.
Edoardo Cicchinelli è fornitore di Bonci da due anni. Un anno fa, Gabriele lo ha messo in contatto con gli altri suoi fornitori storici per garantirgli il servizio di consegna giornaliera tramite la sua azienda, Cicchinelli Distribuzione. Edoardo, quindi, ha visitato le aziende, studiato i prodotti e iniziato a farli conoscere ai suoi clienti in tutta Italia, valorizzando ogni singolo produttore, ottenendo l’esclusiva sui prodotti della Brigata agricola. Oggi rifornisce locali consolidati del panorama romano.
Brigata Agricola Bonci
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