di Tiziano Terracciano
Mi alzo di buon mattino e dopo un’oretta d’auto, verso le 08:29 arrivo a Torrecuso. I preparativi per l’accoglienza degli equipaggi delle auto scoperte fervono. “Scoperte in Vigna” è la “prima passeggiata Enoturistica in auto a cielo aperto” organizzata per far conoscere l’intero territorio di Torrecuso, città dell’Aglianico (quel meraviglioso vitigno dal quale si ricava quell’inconfondibile nettare che qui, e nei comuni limitrofi del comprensorio, può a merito fregiarsi della Docg del Taburno), lungo un percorso paesaggistico-naturalistico-storico studiato per attraversare i vigneti alla scoperta dell’ubicazione di tutte le cantine dei vitic(u)ltori della zona.
L’evento non è però fatto solo di auto scoperte che si fanno ammirare, prima di partire, nelle due piazze principali del centro storico. E’ fatto anche e soprattutto di persone che amando il proprio territorio hanno dato l’anima per la perfetta riuscita di una giornata che raccontasse la propria terra.
Uno dei principali organizzatori è stato Geppino Tolino, un “Torrecusano Docg” che personalmente ho conosciuto qualche anno fa in ambito lavorativo e con il quale si è instaurato un rapporto di amicizia nato per le passioni comuni per il Sannio che ci accoglie. Geppino ha sfruttato un’altra sua passione, quella per le auto scoperte, per ideare questo riuscitissimo evento insieme ai suoi conterranei riuniti nell’associazione Astaexat per “promuovere il patrimonio paesaggistico, ambientale, monumentale ed artistico della località; per favorire la conoscenza e la valorizzazione delle risorse turistiche locali, a richiamare ospiti e a favorirne le condizioni di soggiorno anche sensibilizzando la popolazione residente”.
Tra la popolazione residente c’è anche Maria Franchi che “qualche anno fa è capitata un po’ per caso ed un po’ per fortuna in questo splendido borgo dell’entroterra Campano, che la ha accolta diventando pian piano casa sua” e al quale ha dedicato l’Amaro di Torrecuso, creato con le erbe, le radici e le bacche scovate durante le escursioni sul Taburno.
L’Amaro di Torrecuso non manca poi di certo tra gli ingredienti dei cocktail di Angelo Zotti che nel suo Globe Cafe, così come è stato già detto, si prodiga con il cuore ad inventare soprattutto degli sparkling che abbiano come base i vini delle cantine del territorio. Il “Giallo Janara” con la Falanghina del Sannio dop, il liquore Strega e la menta è uno dei miei preferiti e in questa giornata me lo sono fatto preparare in una dissetantissima versione long-drink.
Erasmo Timoteo è stata la voce che, tramite un’app installata sugli smartphone dei partecipanti, ha guidato gli equipaggi con una cronaca in tempo reale di tutti i punti di interesse toccati durante il tragitto. Senz’altro uno dei migliori conoscitori della storia locale e delle dinamiche passate e future dello sviluppo di questo territorio.
Giuseppe da Foglianise mi ha concesso un passaggio con la sua Alfa Spider Veloce, ed i suoi trascorsi di Capo-Scout locale hanno fatto sì di far vivere tante “parentesi divertenti” quando capitava di trovarsi affiancati ad altri equipaggi.
I Carabinieri hanno coordinato alla perfezione il servizio d’ordine lungo il tragitto e durante una tappa ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con il Maresciallo Ignazio Abate, e chiedendogli qualche dritta su qualche localino della zona, ho scoperto che nella vita privata è uno dei più assidui lettori del Luciano Pignataro Wine&Food blog e che non si è perso un solo libro del dott. Luciano Pignataro.
Ad accogliere gli equipaggi per le degustazioni e il pranzo ci pensano tre Cantine: l’Azienda Agriola Cav. M. Falluto, l’Azienda Agricola La Dormiente e l’Azienda Agricola Il Poggio. Personalmente capito presso quest’ultima e ho il piacere di conoscere Carmine Fusco che data la mia non spiccata predilezione per i bianchi mi fa assaggiare la sua nuova produzione, il Greco Sannio Dop , che per ora produce in poco più di 4 mila bottiglie e che sicuramente ne aumenterà la produzione data l’ottima riuscita.
Durante il pranzo assaggiamo i Salumi ultra-artigianali di maiali Sanniti stagionati in loco, i Cecatielli con ragù beneventano e le carni beneventane. Ad accompagnare, l’Aglianico del Taburno Riserva 2014 e 2009 sono senza dubbio i miei preferiti, con una predilezione per il 2014 ed i suoi tannini belli vigorosi.
Sorseggiando la Grappa di Aglianico ci si ritrova a parlare di digestivi e si scopre che Gerardo da Nola, dell’equipaggio della MG, è un cultore e produttore per passione di Nocillo e mi invita a casa sua per assaggiarlo non appena sarò dalle sue parti. Considerando poi che è anche un appassionato di impasti e che ha un forno a legna per le pizze da 100 cm interni, per l’occasione ci confronteremo e divertiremo infornando anche i miei impasti amatoriali.
Indubbiamente è stato un evento poliedrico che oltre ad aver raggiunto appieno il suo scopo principale ha permesso ai partecipanti dei circa 45 equipaggi di socializzare tra di loro e li ha fatti entrare in simbiosi con il territorio e la comunità che li ha ospitati. Inoltre, per essere stata la prima edizione, non si poteva sperare di meglio visto che anche il tempo meteorologico ha accompagnato le “Scoperte” con una splendida giornata di sole.
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