Brasserie LIPP a Parigi
Boulevard Saint Germain, 151
Tel. 01 45 48 53 91
Sempre aperto, dalle 9:00 alle 0:45
www.brasserielipp.fr
Monsieur Lipp aprì questa brasserie su Boulevard Saint Germain nel 1880, ma soltanto nel 1920 con il nome di Brasserie Lipp inizio ad acquisire notorietà.
Qualche anno dopo, con la frequentazione assidua della coppia Sartre – de Beauvoir (alla quale è dedicata la piazzetta di fronte) diventerà, insieme al Café de Flore e al Les Deux Mogots il cuore intellettuale di Parigi.
Una cosa è certa. Scavallato il primo ventennio del nuovo secolo, la Brasserie Lipp ha ancora fascino da vendere. La facciata in mogano, l’arredamento d’antan, il gioco di ceramiche e specchi colorati, i cartelli con gli avvisi ‘dipinti’ a mano.
Ma, soprattutto, la vera ossatura portante: i camerieri in divisa con tanta esperienza e tanto mestiere. Velocità, sorriso, capacità di inquadrare chi si ha davanti nel giro di qualche secondo. E’ la sensazione che si prova a Roma ai tavoli di Fortunato al Pantheon o, meglio ancora, da Gino al Parlamento. Oppure a Napoli, da zi’ Teresa al Borgo Marinari o con il servizio di Umberto a Chiaia. Sanno il fatto loro: persone alle quali ti affidi completamente, a partire dai consigli sulla comanda.
Da Lipp il menu è più o meno lo stesso da decenni. Classico che più classico non si può. Con in più i piatti ‘da calendario’ che variano a seconda del giorno della settimana: il filetto al pepe il lunedì, il cosciotto d’agnello il martedì, il cassoulet il giovedì, e così via. Parigini e habitué lo sanno bene, e scelgono anche in base al menu del giorno.
Da Lipp il menu è più o meno lo stesso da decenni. Classico che più classico non si può. Con in più i piatti ‘da calendario’ che variano a seconda del giorno della settimana: il filetto al pepe il lunedì, il cosciotto d’agnello il martedì, il cassoulet il giovedì, e così via. Parigini e habitué lo sanno bene, e scelgono anche in base al menu del giorno.
Per il resto, tra gli antipasti non mancano mai la zuppa di pesce, le lumache alla Bourguignonne (provate, sono davvero super!); il rognone, la rémoulade di sedano o di cervello, così come salmone e caviale. Da provare la vecchia ricetta dell’aringa alla Bismarck, polposa, ben sfilettata e marinata, ingolosita dall’immancabile salsina.
Tra i piatti principali, la scelta è ardua: parliamo di una ventina di varianti, soprattutto di carne, a partire dalla classica andouillette al piede di porco, dal filetto alle costolette, fino alla choucroute alsaziana (l’Alsazia è la terra d’origine del fondatore).
Chi ama il pesce può votarsi alle sempre presenti Saint-Jacques oppure alla sogliola alla mugnaia, esecuzione tradizionalissima e appagante. Buono anche il pollo arrosto, con fondo convincente, accompagnato da patate fritte.
Cosa si mangia alla brasserie LIPP a Parigi: il menu
La cucina, l’atmosfera, proprio come il servizio, segnano un’esperienza che viene subito voglia di ripetere. Anni e anni di turismo di massa hanno sicuramente cancellato l’impronta originaria del locale, ma nessuno ormai entra alla Brasserie Lipp con le lenti in bianco e nero. Ci si aspetta di trovare – e ce ne sono – piatti tradizionali ben eseguiti, senza sbavature, a prezzi abbordabili.
Da bere, una bella carta a giusti ricarichi, con le regioni francesi più conosciute ben rappresentate, al pari delle altre in via di di sviluppo.
Conto sui 60 euro.
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