Parla italiano il ristorante novità nel panorama di Copenhagen, città sempre in fermento sul fronte gastronomico. Si scrive BRACE e si pronuncia all’inglese. Nicola Fanetti è lo chef di origini lombarde che da due anni si è lanciato in questa iniziativa imprenditoriale dopo un percorso professionale di grande spessore. Noma, Miramonti l’Altro, Gran Caffè e Ristorante Quadri, per citarne alcuni. Poi un periodo da sous chef presso il famoso ristorante italiano di Copenhagen Era Ora, storica stella Michelin italiana nella capitale danese. Brace invece ha la promessa di stella.
BRACE, nome che non ha nulla a che fare con il BBQ è un locale moderno e confortevole, bella scelta di vini e birre, servizio in stile con l’anima garbata e sorridente della città.
Non è un ristorante italiano in senso stretto, è la cucina di Nicola che sintetizza le sue origini con la Danimarca. L’ispirazione italica si nota bene in alcuni piatti, oserei dire in un codice genetico riconoscibile realmente a chi lo possiede identico.
Si gioca con le forme, la carbonara servita in piccola tarte sorprende e fa sorridere, poi si torna subito seri quando notiamo in bocca il sapore vero e deciso del piatto simbolo italiano, lungo, saporito, setoso. Da bis.
Anche la zucchina con polvere di fiore di zucca disidratato salsa di ginepro, figlie di Verbena e nasturzio è un ponte tra le due culture gastronomiche in cui l’Italia viene fuori nei profumi.
Tecnico e preciso il piatto che mette insieme varie proteine vegetali quali piselli, latte di mandorla, tartufo estivo, germogli di piselli. Troviamo una stratificazione di consistenze e note grasse vegetali ben integrate dall’uso del tartufo che ne valorizza la delicatezza donando profondità ed equilibrio. Tante parole per dire che era buono e piacevole.
Torna l’uso di una proteina animale con il raviolo ripieno di pomodoro confit, ananas e camomilla con tartare di astice. Pasta ben fatta, gusto che si estende nel panorama dell’acido fresco e fruttato controbilanciata anche dalla dolcezza del crostaceo.
La materia è principalmente danese, le tecniche moderne sono un vero strumento nelle mani dello chef per addivenire ad un risultato di grande eleganza sia estetica che gustativa. Il gusto va verso la cultura dabese ma presentandosi con un profumo italiano, come ad esempio nel buonissimo dessert a base di uva fragola, in un boccone si riesce a fare un salto nel tempo e nello spazio, sono tornata tra i filari d’uva autunnali nella campagna della mia infanzia.
Brace a Copenhagen
Teglgårdstræde 8A
Telefono: 0045 28 88 20 01
Prenotazioni: dinnerbooking.com, thefork.dk
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