di Enrico Malgi
L’areale dei Colli di Salerno è diventato famoso soltanto da pochi anni, sull’abbrivio del grande successo conseguito dall’azienda Montevetrano col suo omonimo, iconico, prestigioso e pluripremiato vino, che ha saputo tracciare la strada maestra in un territorio ancora vergine e semisconosciuto. Su questa spinta iniziale di lì a poco sono sorte poi alcune aziende, tra cui quella di Lunarossa Vini e Passione di Mario Mazzitelli che ha saputo conquistarsi meritatamente una bella fetta di mercato attraverso un’eccellente produzione.
Ecco qui un’ottima etichetta aziendale, che ha razziato molteplici riconoscimenti a livello nazionale: Borgomastro Rosso Colli di Salerno Igt. Aglianico in purezza maturato per oltre due anni in botti di castagno e poi affinato in vetro per un anno e mezzo. A distanza di circa nove anni ho voluto riassaggiare il millesimo 2008, per scoprire come si è sviluppata la sua evoluzione. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale in enoteca attuale di circa 36,00 euro.
Alla vista si appalesa uno scintillante colore rosso granato ancora vivo e lucente dopo circa quindici anni. Bouquet estremamente ricco di variegati e pluralistici profumi, che vanno a stuzzicare le narici senza alcun timore. L’input è portatore di sontuose credenziali fruttate, floreali e vegetali di ottima caratura, che si estrinsecano attraverso voluttuose percezioni di ciliegia, prugna, ribes, mirtilli, more, nocciole, mandorle, carrube, viola, iris e macchia mediterranea. Cadenze speziate ed afflati terziari vanno poi a completare tutto l’ottimo puzzle olfattivo. Bocca destinataria di un sorso materico ed imponente, etereo e maestoso, voluminoso e profondo, ma anche docile e permissivo, per via di una trama tannica affusolata e di un’alta carica di freschezza che inonda tutto il cavo orale. Frutto compatto e vitale. Sensazioni palatali avvolgenti, morbide, balsamiche, sapide, sensuali, rotonde, aristocratiche e performanti. Un rosso che spinge e va direttamente al cuore e che si rivela appassionante e di grande statura e che sa anche miscelare sapientemente intensità ed elasticità. L’allure è di alta classe ed esprime molta disinvoltura. Legno ottimamente integrato. Lo zenit non è stato ancora raggiunto. Affondo finale godibile. Perfetto su un piatto di pasta al ragù, capretto al forno con patate e formaggi stagionati. Insomma questo vino conferma la grande potenzialità di un territorio ormai giunto all’apice del successo.
Scheda dell’11.07.2014
Veste cromatica rubino scuro, con riflessi purpurei sull’unghia. Al naso salgono piacevoli sensazioni di piccoli frutti rossi del sottobosco, di visciola, di vegetali freschi, di violetta, di ginepro, di pepe nero, di liquirizia, di tostato e di balsamo, che s’integrano perfettamente senza cercare di prevalere gli uni sugli altri. In bocca il sorso fa registrare una nota gustativa fruttata, floreale e nitidamente mediterranea. La buona acidità fa da contraltare all’elevata alcolicità e ad una trama tannica comunque già ben tessuta ed avvolgente. La bocca è salina, carnosa, sensuale, morbida, armonica ed equilibrata. Il finale ha una gittata lunga, imponente e persistente, tanto da far pensare ad un esteso periodo di serbevolezza del vino. Da abbinare a ragù di carne, grigliate e formaggi stagionati.
Azienda Lunarossa Vini e Passione
Giffoni Valle Piana (Sa) – Via V. Fortunato
Tel. e Fax 089 8021016 – viniepassione.it
Enologo: Mario Mazzitelli con i consigli di Fortunato Sebastiano
Ettari vitati: 5 in gestione – Bottiglie prodotte: 50.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Cabernet Sauvignon, Merlot, Fiano, Falanghina e Moscato.
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