di Paolo Mazzola
Il 28 e 29 settembre si è svolta a Bodegraven, Olanda del Sud, nella sede del Birrificio De Molen la 4.a edizione del Boreft Beer Festival.
Si è svolto in 2 distinte sedi : il vecchio mulino dove c’è il pub De Molen e la nuova sede dove c’è il nuovo impianto di produzione.
Sono stati invitati 16 birrifici di 10 differenti nazioni, per una rassegna di livello eccezionale, rappresentati quasi tutti birrifici che fanno della sperimentazione un punto focale , come del resto il padrone di casa Menno Oliver.
Imperial Stout, Barley wine, Sour ale, IPA/APA ,qualche Porter , molte maturate in legno a farla da padrone.
Parte cibo dimenticabile, hamburger e salsicce e qualcosa dalla cucina del pub De Molen, gradevoli le polpette o meglio balls, crocchette ripiene di patate e carne.
Olanda
De Molen che presentava una selezione di 10 birre, Barley wine, Imperial Stout storiche con gradazioni alcoliche sostenutissime e Sour Ale. Provata Sodoma &Gomorra una imperial stout da 12,8°alc., ricca di sensazioni di tostatura, di frutta secca, fichi al cioccolato, salsa di soia. Predomina l’alcolicità, vinosa come un Porto. Piaciutina, non entusiasmante, proprio per questo squilibrio un po’ eccessivo.
Emmelisse. Amo questo birrificio della nouvelle vague olandese. Presentava una selezione di 11 birre, IPA/Black IPA e Imperial Stout , con la XXV Imperial Russian Stout a 25°alc. ottenuta con la crioconcentrazione. Dovevamo visitarla sabato mattina, poi i ragazzi dell’ADB Lazio con i quali ho condiviso quest’esperienza hanno ceduto e non si sono svegliati in tempo….e la visita è saltata. Non ho provato nulla al festival aspettando la visita , assaggiata la settimana scorsa a Roma la TIPA che mi è piaciuta moltissimo, 10°alc., corpo esplosivo, amaro e soprattutto aroma dai 4 luppoli adoperati, Chinook, Warrior,Cascade e Simcoe. Complessità da manuale, fichi secchi, frutta tropicale, caramello..e tanto altro!!
Mommeriet. Presentava 4-5 birre, bock, belgian ale, milk stout e IPA. Provata la Mommeriete IPA una IPA di 5,5°alc ( forse ) che non ho trovato trascendentale, con il luppolo un po’ slegato dal contesto della birra. Un po’ squilibrata in definitiva.
Belgio
Alvinne Ampia selezione di una decina di birre, strong belgian ale, qualche sour e molti barley wine. Provata una bitter ale la Naked Ladies di 4,4°alc. gradevole e bevibile, ed una sour ale la Undressed Bordeaux BA, una flemish red sour ale, gradevole, pungente, acetica, con il legno forse un po’ troppo evidente
Struise selezione di 7 birre , molte tripel, imperial stout, una blond da 1,5°alc, alcune ale maturate in legno. Provata la Pannepot Wild, una quadrupel di circa 10° maturata in legno in botti di rovere francese di zona Bordeaux. Birra molto quotata da ratebeer, effettivamente molto complessa ed articolata, ma non la mia preferita.
Francia
Mont Salève. Presentava una selezione di 7 birre, diverse bitter, una IPA, una blanche, una smoked un barley wine ed una Black IPA la Mozaik Black Bitter, di 4,5° con un olfatto fruttato, albicocca e frutta tropicale, da oli essenziali di questo luppolo nuovo, il Mozaik. Gradevole al gusto con un amaro bilanciato.
Italia
Del Ducato. Mi sono trattenuto un po’ con Giovanni che era entusiasta dell’organizzazione, ampi spazi per tutti e 16 i birrifici, 5 nella vecchia sede e 11 ben disposti nel nuovo birrificio distante un centinaio di metri. Alloggio e vitto da De Molen per i birrai e tanta cura dei dettagli nell’evento. Non ho provato nulla riservandomi per altre birrerie che conoscevo meno, presente anche la saison Vieille ville rifermentata con il Bretta, estremamente interessante per la sua complessità, e dalla quale Giovanni si aspetta di incrementare il profilo acido
Gran Bretagna
Buxton. Non ho provato nulla . avevo cercato una berliner weisse, ma non c’era e mi spiace perché Andrea Camaschella incrociato lì e al Beer Temple di Amsterdam me ne ha parlato in termini entusiastici. Selezione di 8 birre, IPA e Black IPA, Imperial Stout, Smoked e una pilsener con luppolo neozelandese.
Thornbridge. Presentava una selezione di 7 birre, APA, DIPA, Golden Ale, Imperial Stout. Provata la Aussie Summer Ale una collaboration pale ale che usa il luppolo Victoria’s Secret dall’Australia, molto ben fatta, di 4,8°, con naso di frutti tropicali e leggera la corpo.
Svezia
Narke. Decisamente il mio birrificio preferito, sia per la qualità delle 2 birre che ho provato, sia per la carica umana e passionale di Hans Goran Withorsson e sua moglie Berith. Provata la Pannkektarnas porter. Una coffee stout di circa 7°alc per me antologica,addizionata di estratto freddo di miscela di caffè arabica aggiunta in maturazione, riconoscibile e molto pulita la sensazione di caffè a cui seguono sensazioni di tostato di diversa sfumatura, di cioccolato, di frutta matura con un equilibrio complessivo notevole.
Konjack Stormaktsporter . Affinata per 2 mesi e mezzo in botte di cognac. Addizionata di miele d’erica, è una birra di un ‘eleganza, complessità ed equilibrio memorabili. Le sensazioni di cioccolato, di caffè tostato ed alcoliche di cognac si susseguono l’una dopo l’altra.
Germania
Ganstaller-Brau. Sarà perché Manuele Colonna me ne ha parlato spesso, sarà perché ero incuriosito da qualcosa di più light in questa esplosione di birre alcoliche, mi sono avvicinato volentieri. Presentava 4-5 birre una smoked, una zoigl, una strong dark lager e una double IPA. Provata la Naturtrub Zoigl bier di 5,8°alc. Disturbata da molti composti solforati, ho infatti atteso che andassero via, e ne è uscita fuori una bevuta gradevole e per me sorprendente, corpo non banale che da la giusta struttura, luppolo di contenimento ma ben presente…una sorpresa
Dol&Dwas real German una smoked da 5,6°alc. brassata in collaborazione con De Molen , aromaticità tipica da malti affumicati , speck e provola affumicata, morbida e leggera al palato, birra molto gradevole in perfetto german style.
Danimarca
Mikkeller . Ho letto recensioni critiche nei confronti dei due fratelli danesi, in parte non le ho condivise, sebbene capisco che spesso cercano effetti un po’ troppo speciali nelle loro produzioni. Selezione di 11 birre, quasi tutte sour ale, fatte da De Proeuf ed una milk stout. Ho provato la SpontanDoubleCherry 1 year e ½ year, la prima una sour con aggiunta di ciliegie ( 1kg/litro) con un invecchiamento in legno di 1 anno e la seconda con un invecchiamento di 6 mesi. Ho preferito quest’ultima perché aveva un profilo acido più rustico, meno addomesticato dal legno che smussava ed ammorbidiva l’insieme. La birra base gradevole con una forte e piacevole sensazione di ciliegia.
Evil Twin Presentava una selezione di 8 birre, molte fruit beer, Double IPA, Imperial stout e Pale Ale. Provata la Danbic, chiamata così perché le Lambic possono provenire solo dal Belgio, una Fruit beer, una Goooseberry di 5°alc. Una sour addizionata di uva spina , con buona pungenza acetica e sensazioni fruttate da uva spina, molto ben bilanciata.
Justin Blabaer definita blueberry Berliner Weisse, di 4,5°alc., forse meglio chiamarla sour ale, perché il lattico non è predominante ma ci sono distinti sentori citrici e acetici in un insieme di buona bevibilità.
Moltov Fruit Cocktail, birra ai limiti dell’impossibile, 13°alc, definita molotov cocktail con ananas e mango. Potente, esplosiva la sensazione di frutta tropicale, alcolicità da paura, complessivamente un po’ squilibrata, ma comunque sorprendente.
Norvegia
Haandbryggeriet. Provata la Krokkebic, una sour ale di 7°alc. addizionata di mirtilli rossi. Abbastanza pungente per l’acidità acetica di medio corpo e buon equilibrio
U.S.A
Jester King Craft, birrificio di Austin nel Texas. Presentava 10 birre, molte sour, IPA, Oatmeal stout,.
Provata la Funk Metal, una sour ale di 8,2°alc,base stout, invecchiata in legno. Abbastanza ben equilibrata, sensazioni pungenti smussate e ben equilibrate.
Gotlandsdricka. Ispirata alle farmhouse dell’isola di Gotland in Svezia. Addizionata di segale, Ginepro e Malto affumicato, molto ben fatta, pungente di 6,5°alc.
Spagna
Napa Beer non ho provato le birre era locato vicino al Ducato con Giovanni che dava una mano a spillare.
Nel corso di questo viaggio sosta ad un pub di Rotterdam il De Pelgrim, molto bello un brewpub ben arredato, ma con scelta birre dimenticabile.
Gran pub invece il Beer Temple di Amsterdam, dedicato principalmente alle artigianali americane con una gran scelta , circa 40 spine e molte birre in bottiglia. Locale con tre sale e uno spazio all’aperto, molto frequentato, con un’offerta di cibo abbastanza mnimal come di consueto.
Bevuta un Organic India Pale Ale di Mateveza Brewing co. addizionata di Yerba Mate, molto distinguibile e con un notevole gusto balsamico, in un IPA che presentava quantità di luppolo umane e non invasive ( come avremmo altrimenti percepito l’erba Mate?).
Holy Smoke un Imperial Stout di 10°, di Jopen birrificio di Haarlem, potenti e pulite sensazioni di caffè tostato, leggera affumicatura , luppolo bilanciante e ben presente. Ottima birra.
Sempre di Jopen la Mooi Nel una IPA di 6,5°, con un olfatto potente di frutta tropicale, corpo giusto, anch’essa molto ben fatta.
Infine un’altra ottima IPA australiana la Beechworth Pale Ale di Bridge Road!!!
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