
di Giovanni Gagliardi
Si è tenuta nei giorni scorsi a Bologna, Gusto Nudo, la fiera dei vignaioli “eretici”, nata sull’onda del Critical Wine, la manifestazione vitivinicola indipendente, favorita dal maestro Veronelli. Lo scopo è di far conoscere al pubblico piccoli produttori che vivono di vigna, lontani dalle logiche del gusto massificato imposto dal mercato e che fanno della loro diversità il punto di forza.
In 59 hanno portato le loro bottiglie, da tutta Italia, sotto i portici di un vecchio convento del ‘600 per dar vita ad un evento sui generis, di quelli che se ne vedono pochi nel settore, senza incensi e senza pretese, in una atmosfera rilassata e conviviale.
Tanto pubblico e tanti i bambini che si rincorrevano nel chiostro, mentre le mamme disquisivano di acidità, barriques e vitigni. Qua e là alcuni banchetti di stampa alternativa, da Berlino, ad allietare le bevute, la band di rock & roll “Veleno” e a fine pomeriggio una sorpresa: Simone Cristicchi e il Coro dei Minatori del Santa Fiora, reduci da un concerto per il 25 aprile bolognese, irrompe con Maremma Amara e Bella Ciao.
Da qualche tempo gli organizzatori di Gusto Nudo stanno provando a portare i vini di questi produttori oltre i confini della manifestazione. Si sono organizzati in una rete distributiva, con un distaccamento anche in Germania, per far conoscere al grande pubblico i prodotti di questi vignerons indipendenti.
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