Quando lo trovo in carta lo prendo sempre perché è di gran lunga uno dei Barbaresco da me preferiti. La famiglia Rizzi ne produce più etichette, questa riserva del 2013, realizzata in bottiglia e in etichetta da Enrico Della Piana viene comunque fuori l’essenza che mi è sempre piaciuta del Barbaresco e di questa piccola azienda vinicola familiare: l’eleganza del frutto. Benché sia considerato il cru aziendale dal tono muscolare potente, in realtà tutte le componenti, dai tannini alla freschezza sono così ben bilanciate durante la vinificazione in acciaio e il successivo affinamento in botte grande che alla fine quel che resta nella mente è l’eleganza, ossia la bellezza non esibita. L’equilibrio, appunto.
Ed è quello che, soprattutto con il passare degli anni, cerchiamo sempre in un vino. Nato in una vigna esposta a Sud-Sud Est su tereno argilloso di una collina non più alta di 200 metri, questo vino finisce sempre dopo aver aperto la bottiglia.
In rete lo trovate tra i 40 e i 45 euro, fate voi il calcolo al ristorante. La 2013 si presenta in forma perfetta, sicura promessa di longevità e di miglioramento con il tempo, per adesso sentori di frutta croccante, note piacevoli di tostato e di balsamico, finale fumé eterno e preciso.
Un piccolo grande capolavoro. Lontano dai clamori mediatici ma vicino al nostro cuore.
Sede a Treso (Cn)
Via Rizzi 15
Tel. 0173.638161
www.cantinarizzi.it
Ettari: 38 di proprietà
Bottiglie prodotte
circa 80.000
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